Obesità un’epidemia

Il numero di persone sovrappeso e obese nel mondo continua a crescere e sembrerebbe che ammonti a circa due miliardi Più precisamente si stima che quattro milioni di soggetti affetti da sovrappeso/obesità, soltanto nel 2015, avrebbero perso la vita per un problema di salute correlato al proprio eccesso ponderale.

Il numero di persone sovrappeso e obese nel mondo continua a crescere e sembra ammontare a circa due miliardi, più precisamente si stima che quattro milioni di soggetti affetti da sovrappeso/obesità, soltanto nel 2015, avrebbero perso la vita per un problema di salute correlato al proprio eccesso ponderale.
Sono questi i dati che emergono dall’ultima istantanea scattata da un gruppo di ricercatori guidati dall’università di Washington e pubblicata sulla rivista scientifica «New England Journal of Medicine».
Secondo gli autori, «i risultati documentano una crisi di salute pubblica crescente e inquietante».
Ma più dei numeri, spaventa il dilagare della condizione anche in Paesi in via di sviluppo, che generalmente vengono considerati  più problematici per le difficoltà di accesso al cibo.
In realtà la stessa malnutrizione rischia di provocare l’effetto opposto, tra il 2005 e il 2015 i tassi di obesità sono triplicati in Brasile, Indonesia e lo stesso trend riguarda pure la Turchia, il Bhutan e il Venezuela: seppur con una portata inferiore.
L’obesità è diventata quindi un’epidemia su scala globale.
Oltre il valore di B.M.I. (indice di massa corporea) uguale o superiore a 30, al di là del quale si concretizza la condizione di obesità, ci sono infatti 600 milioni di adulti e oltre cento di bambini.
I primi, per una questione anagrafica, sono più esposti alle conseguenze drammatiche dell’eccesso ponderale: concausa certa per malattie cardiovascolari, disturbi metabolici e almeno una dozzina di tumori (tiroide, esofago, stomaco, pancreas, fegato, colon-retto, seno, ovaie, utero, rene). Ciò non toglie che bisogna fare molta attenzione ai bambini: considerati i potenziali obesi di domani.
Dalla ricerca emerge inoltre come non occorra essere obesi per mettere a rischio la propria salute, basta già entrare nella fascia del sovrappeso – riconoscibile con un B.M.I. (indice di massa corporea) compreso tra 25 e 30 – per mettere a repentaglio la propria vita.
Il 39% dei decessi misurati, così come il 37% dei casi di disabilità, sono infatti stati registrati in persone «appena» in sovrappeso.
L’obesità cresce anche in Africa Tra i venti Paesi più popolosi, il massimo livello di obesità tra i bambini e i giovani adulti è stato rilevato negli Stati Uniti 13%.
L’Egitto è il Paese che annovera il primato in materia di adulti obesi (circa il 35%).
Cina e India, invece, vantano una triste leadership: quella di patrie del maggior numero di bambini obesi.
In Africa sono il Burkina Faso, il Mali e la Guinea Bissau i tre Stati che hanno fatto registrare la crescita più rapida: qui oggi risulta obeso in media il sette per cento della popolazione.
Mentre nel complesso il dato sull’incidenza dell’obesità è raddoppiato in oltre settanta nazioni: dal 1980 a oggi.
Nemmeno l’Italia se la passa bene, con i suoi sei milioni di obesi, secondo il rapporto Osservasalute 2016, che fa riferimento ai risultati dell’Indagine Multiscopo dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana” emerge che, in Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale.
Come negli anni precedenti, le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le Regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) e in sovrappeso (Basilicata 39,9%, Campania 39,3% e Sicilia 38,7%) rispetto a quelle settentrionali (obese: PA di Bolzano 7,8% e Lombardia 8,7%; sovrappeso: PA di Trento 27,1% e Valle d’Aosta 30,4%).
La percentuale di popolazione in eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età e, in particolare, il sovrappeso passa dal 14% della fascia di età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità passa, dal 2,3% al 15,3% per le stesse fasce di età. Inoltre, la condizione di eccesso ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44% vs 27,3%; obesità: 10,8% vs 9%).
I ricercatori dei vari studi sono andati a fondo sulle possibili cause dell’epidemia di obesità e un paio di ipotesi sono state formulate: l’aumento della quantità di cibo associato al consumo di cibi pronti, abbinato ai crescenti tassi di sedentarietà, rappresenta un cocktail fatale per la nostra salute.