Acidosi . . . regolazione del pH
Il nostro organismo vive grazie allo svolgimento di numerosissimi processi metabolici; da questi vengono prodotti degli acidi che se non vengono eliminati, si depositano nel tessuto connettivo e negli organi, provocando segni di decadimento funzionale . . .

Acidosi . . . regolazione del pH
Il nostro organismo vive grazie allo svolgimento di numerosissimi processi metabolici; da questi vengono prodotti degli acidi che se non vengono eliminati, si depositano nel tessuto connettivo e negli organi, provocando segni di decadimento funzionale.
Il metabolismo energetico genera un accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate attraverso l’intestino, i reni, la pelle ed i polmoni; molte di queste scorie metaboliche sono acide e necessitano di essere neutralizzazione e/o eliminazione.
Le reazioni enzimatiche necessarie al funzionamento dell’organismo dipendono dal mantenimento del pH del sangue entro valori compresi tra 7.35 e 7.45. L’espressione equilibrio acido-base, sta ad indicare tutti i processi che l’organismo svolge per mantenere al suo interno pH idoneo allo svolgimento dei processi metabolici.
Il grado di acidità si misura mediante la scala del pH che va da 0 a 14, in cui 7 è la neutralità. Valori superiori indicano una basicità e valori inferiori indicano uno stato di acidità. Se il pH varia in un senso o in un altro alcune reazioni enzimatiche che regolano il metabolismo cellulare non si attivano, il metabolismo si blocca con conseguente avvelenamento e morte della cellula.
pH dei liquidi organici |
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Sangue |
pH 7.35 – 7.45 |
Lacrime |
pH 7.4 circa |
Saliva |
pH 6.35 – 6.85 |
Succo gastrico |
pH 0.9 |
Urina |
pH 4.4 – 8.0 |
Le oscillazioni del pH dipendono da una parte dai processi metabolici che possono produrre acidi organici (acido lattico, acido ß-idrossibutirrico, acido acetacetico . . .) e acidi inorganici (acido carbonico, ione diidrogenofosfato), e dall’altra parte le variazioni di pH dipendono dall’alimentazione che può far introdurre sali alcalini di Na+, K+, Ca++ e Mg++. In particolare i carnivori hanno una dieta ricca di composti acidi e sono quindi prevalentemente tendenti all’acidosi, mentre l’inverso succede agli erbivori (tendenza all’alcalosi).
Le particelle acide migrano dal sito di produzione cellulare, passano dal tessuto connettivo al sangue, arrivano ai reni e ai polmoni e vengono eliminate.
Se viene costantemente prodotto un eccesso di sostanze acide, l’organismo non riesce più ad eliminarle e si accumulano nel tessuto connettivo o nella matrice che svolge la funzione di permettere le comunicazioni tra i vari organi e tessuti. Quando nel connettivo si depositano troppe particelle acide queste comunicazioni risultano indebolite e conseguentemente nascono i disturbi legati all’acidosi.
Queste scorie rimangono nella matrice fino a che l’organismo non produce sostanze tamponi.
Esistono varie forme di acidosi: metabolica, renale, respiratoria, tissutale.
Il sangue, leggermente alcalino, è in grado di neutralizzare quantità definite di scorie metaboliche acide. Quando queste aumentano, esse devono essere neutralizzate in altro modo. I minerali alcalinizzanti come potassio, calcio e magnesio, e i sistemi tampone provvedono a questa funzione, mantenendo l’equilibrio acido-base nell’organismo. Quando, pur con tutti gli accorgimenti fisiologici, le quantità di scorie metaboliche acide superano quelle che il nostro organismo è in grado di eliminare, insorge l’acidosi, ovvero un sovraccarico di sostanze acide, che vengono depositate in alcuni tessuti, in attesa di neutralizzazione e smaltimento.
In questo modo gli organi interessati allo smaltimento delle scorie metaboliche acide in eccesso si sottopongono a continui stress organici che, a lungo andare, li deteriorano.
Ecco, dunque, che risulta sempre più importante mantenere in ottima salute l’intestino, centro nevralgico che contiene oltre il 70% delle difese immunitarie, e gli altri organi-tampone (rene, sangue e polmoni), deputati a eliminare scorie metaboliche acide attraverso l’urina, il sudore e la respirazione.
Sintomi da acidosi:
Dolori muscolari e articolari, osteoporosi, aumentata suscettibilità alle allergie, infiammazioni frequenti, stanchezza cronica, difficoltà a concentrarsi, disturbi del sonno, irritabilità, pefs, ritenzione idrica.
Oltre a verificare la presenza dei classici sintomi da acidosi, è utile poter effettuare una misurazione dell’acidosi presente nell’organismo (pH).
Al mantenimento del valore corretto del pH ematico partecipano l’apparato respiratorio, urinario ed i soluti dei sistemi tampone del sangue.
Sistemi tampone dell’organismo . . .
1. la respirazione, ovvero mediante ogni atto respiratorio viene inspirato ossigeno ed espirato acido carbonico; aumentando il numero e la profondità degli atti respiratori (iperventilazione) aumenta la quantità di anidride carbonica eliminata, facendo aumentare il pH del sangue. Al contrario in caso in presenza di alcalosi gli atti respiratori si ridurranno (ipoventilazione). Il processo è innescato da chemocettori che percepiscono la quantità di CO2 nel sangue. Essi trasmettono l’eventuale eccesso ai centri superiori di controllo della ventilazione che aumenteranno la frequenza respiratoria, e di conseguenza la ventilazione. Normalmente la concentrazione di CO2 nel sangue è di 40 mmHg Questo è un tampone rapido, ma non totalmente efficace.
2. Il meccanismo renale è più efficace di quello respiratorio, ma più lento. I reni contribuiscono a mantenere l’equilibrio acido-base principalmente mediante due meccanismi: l’eliminazione di acidi in quantità equivalente alla produzione di acidi non volatili e soprattutto il riassorbimento del bicarbonato (HCO3-). Questi processi avvengono, con diverse modalità, all’interno del tubulo renale; quindi riassorbono bicarbonati e secernono idrogenioni, riassorbendo più tamponi HCO3- e generando ammoniaca che ha la capacità di reagire con gli ioni idrogeno liberi (H+) formando lo ione ammonio (NH3+H+).
Cause dell’acidosi metabolica:
- Ridotto apporto di alimenti alcalinizzanti (frutta e verdura)
- Eccessiva assunzione di alimenti acidificanti (formaggio, carne, salumi)
- Assunzione di farmaci
- Sport intenso
- Fumo e alcol
- Vita sedentaria, stress
La letteratura scientifica evidenzia come la dieta giochi un ruolo importante nella gestione dell’equilibrio acido-base. Ogni alimento, in base alla propria composizione, può fornire all’organismo un carico acido oppure può fornire sostanze in grado di neutralizzare queste scorie acide.
La dieta dei paesi industrializzati è sempre più povera di alimenti alcalinizzanti, la vita è sedentaria con scarsa ossigenazione dei tessuti, lo stress fisico e psichico, l’assunzione di farmaci è elevato e la flora batterica intestinale è raramente equilibrata. Tutte queste concause possono portare a un accumulo di scorie metaboliche acide. A questo dobbiamo aggiungere uso e spesso l’abuso di alcool e fumo che aumentano la quantità di scorie metaboliche acide che devono essere eliminate. Al contrario ricordiamo che l’attività sportiva intensa o stressante può generare l’accumulo di sostanze acide con conseguente formazione di acidosi tissutale. Una dieta non corretta è quindi il primo fattore predisponente all’acidosi.
Alcuni scienziati hanno dimostrato che la dieta tipica del mondo occidentale, tende ad indebolire le strutture ossee della popolazione, soprattutto femminile; questo incrementa il rischio di sviluppare osteoporosi, patologia caratterizzata dall’indebolimento della struttura ossea con grave rischio di sviluppare fratture. Molte evidenze scientifiche mostrano una correlazione tra osteoporosi, dieta sbilanciata ed acidosi metabolica: un’acidosi metabolica indotta dalla dieta è riconosciuta come un fattore fisiopatologico nello sviluppo dell’osteoporosi; esiste una correlazione lineare tra eliminazione di calcio e acidosi. Maggiore è l’acidosi, superiore sarà la perdita di calcio dalle ossa quando l’organismo accumula scorie acide in eccesso che non riesce ad eliminare con i propri sistemi tampone fisiologici, l’osso interviene rilasciando bicarbonati. E’ proprio questo continuo processo che, nel tempo, facilita l’insorgenza di patologie quali l’osteopenia e l’osteoporosi.
Bisognerebbe organizzare la propria alimentazione in modo tale che gli alimenti alcalinizzanti rappresentino circa il 75% del consumo giornaliero: frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata (vedi Tabella).
Tra gli alimenti acidificanti troviamo la carne, il pollame, i salumi, il formaggio fresco e stagionato, lo yogurt, i prodotti a base di farinacei ed i dolci.
Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili e non devono assolutamente essere eliminati in quanto fonte essenziale di proteine e vitamine; il loro apporto acidificante deve, però, essere compensato con l’assunzione di alimenti a contenuto alcalinizzante.
Come scoprire l’acidosi
La valutazione del ph delle urine, ripetuta per qualche giorno 2-3 volte al giorno, con le apposite cartine pH, disponibili in farmacia con scala pH 5-8 fornisce un’indicazione importante.
Se i valori risultano ripetutamente acidi e si discostano notevolmente dalla curva ideale è necessario in primo luogo modificare il proprio stile di vita, integrando la dieta con alimenti alcalinizzanti (frutta e verdura).
RIASSUMENDO . . .
- Bisogna fare in modo che nella nostra alimentazione gli alimenti alcalinizzanti rappresentino circa il 75% del consumo giornaliero: frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata.
- Tra i cibi acidificanti troviamo la carne, il pollame, i salumi, il formaggio fresco e stagionato, lo yogurt, i prodotti a base di farinacei e i dolci.
- Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili e non devono assolutamente essere eliminati in quanto fonte essenziale di proteine e vitamine ed in effetti il loro apporto acidificante deve essere compensato con l’assunzione di alimenti alcalinizzanti.
- È necessario assumere quotidianamente un quantitativo sufficiente di acqua o tisane, circa 1,5 litri, limitando il più possibile tè, caffè e alcolici.
- Una passeggiata o una corsa in bicicletta migliora l’apporto di ossigeno e promuove il rilascio di acido carbonico sotto forma di anidride carbonica.
- Evitare, se possibile, situazioni che generano stress.
- Nelle situazioni di bisogno si consiglia l’assunzione di integratori alcalinizzanti.
Tabella “Effetto alcalinizzante o acidificante degli alimenti” è di Named S.r.l.