Acne colpa dei geni e dell’alimentazione

Uno studio eseguito da un team di ricercatori del dipartimento di Genetica e Medicina molecolare del King’s College di Londra e pubblicato su Nature Communication ha scoperto che esistono alcuni geni responsabili dell’acne.

L’acne è un problema che, prima o poi, tutti hanno sperimentato. Quello che forse non molti sanno è che alcune caratteristiche genetiche possono influenzare il suo andamento. Uno studio eseguito da un team di ricercatori del dipartimento di Genetica e Medicina molecolare del King’s College di Londra e pubblicato su Nature Communication ha scoperto che esistono alcuni geni responsabili dell’acne.
Lo studio
Lo studio, condotto dal National Institute for Health Research, ha portato a significativi passi avanti dopo 10 anni in cui sull’argomento non veniva detto o scoperto nulla di veramente nuovo. Dei 27000 individui su cui è stata effettuata la ricerca, circa 5600 persone presentavano forme gravi di acne; in questi pazienti l’analisi genetica ha isolato alcuni ceppi genomici correlati a una particolare forma dei follicoli piliferi, le strutture in cui si forma il pelo e “centro nevralgico” dell’acne; questa particolare alterazione morfologica provoca una aumentata colonizzazione del Propionibacterium acnes, uno tra i principali responsabili nello sviluppo dell’acne. Tali recenti scoperte apriranno probabilmente la strada a nuove terapie per l’acne, un disturbo che può provocare cicatrici evidenti e importanti disagi psicologici. 
L’acne interessa circa il 70% dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 18 anni, ma si può presentare anche in età adulta. È caratterizzata da vari gradi di infiammazione delle ghiandole sebacee e a seconda della gravità delle lesioni, si distingue in superficiale e profonda.
L’acne superficiale interessa la parte più esterna dell’epidermide ed è caratterizzata da comedoni (punti neri), microcisti (piccole cisti superficiali), papule e piccole pustole. Quando invece interessa gli strati più profondi della cute con formazione di cisti e noduli a contenuto purulento, si parla di acne profonda.
Quali sono i rimedi per l’acne superficiale e profonda?
È importante sottolineare che sarà il medico specialista a prescrivere la cura migliore, al di là del fatto che l’acne sia superficiale o profonda. I rimedi fai da te non solo non risolvono il problema, ma spesso lo peggiorano. Ricordiamo che nel sesso femminile, l’acne può dipendere anche dalla presenza dell’ovaio policistico e dovrà essere fatta una attenta valutazione da parte del medico circa la terapia da intraprendere.

Le mamme e le nonne dicevano “Mangia bene e avrai una bella pelle Il legame tra dieta ed acne è piuttosto evidente anche se a partire dagli anni ’60 le ricerche scientifiche hanno più volte sottolineato l’assenza di relazioni evidenti tra dieta ed acne in realtà ultimamente sono numerosi gli studi che dimostrano tale legame, è comunque un’evidenza che  c’è chi si ricopre di brufoli quando esagera con il cioccolato, chi nota un legame tra acne e cibi grassi come le fritture. . . .

Alimenti da Evitare 
Le ricerche più accreditate in materia dimostrano che un’alimentazione ricca di cibi ad alto indice glicemico può favorire la comparsa dell’acne. Se consumati in eccesso, bibite zuccherate, yogurt e succhi di frutta addolciti con quantità industriali di saccarosio, pane bianco, prodotti di pasticceria e dolciumi vari, alzano i livelli di insulina, che a sua volta aumenta la sintesi di IGF-1 (insuline-like growth factor) ed androgeni. Questi ormoni stimolano la produzione cutanea di sebo, una massa oleosa che dilata le pareti del follicolo pilifero ed ingloba detriti cellulari fino ad occluderlo. Oltre ad aumentare la secrezione sebacea, infatti, l’IGF-1 stimola anche l’ipercheratizzazione dello strato corneo (ispessisce lo strato più superficiale dell’epidermide, accelerandone il ricambio). L’accumulo di sebo e detriti all’interno del follicolo pilifero porta alla formazione di veri e propri “tappi”, chiamati comedoni, e favorisce la comparsa dei brufoli. Questi ultimi sono causati dall’attività di alcuni batteri cutanei, che si nutrono di sebo e liberano acidi grassi liberi. Tali sostanze richiamano globuli bianchi e varie molecole infiammatorie, originando quello che viene comunemente chiamato foruncolo. 
Ridurre la presenza di cibi ad alto indice glicemico nella propria dieta sembra dunque una valida strategia per attenuare la severità delle manifestazioni acneiche. Non solo, da tempo sappiamo che questa regola protegge anche da sovrappeso, obesità , insulino-resistenza, diabete di tipo II, sindrome dell’ovaio policistico e malattie coronariche.

Oltre a ciò che abbiamo appena visto è necessario migliorare le proprie abitudini alimentari e di benessere.

  • Un primo step è come sempre quello di limitare i carboidrati semplici a rapido assorbimento e scegliere fonti di carboidrati a basso impatto glicemico, abbinandole sempre alla giusta quantità di proteine.
  • Contrapporre ad un basso apporto di carboidrati raffinati le giuste quantità di grassi, proteine, glucidi complessi e soprattutto fibre, sali minerali e vitamine
  • Assumere quotidianamente la giusta quantità di proteine (0,9 g/kg di peso corporeo ideale) riscoprire il pesce ed i legumi in almeno un paio di occasioni settimanali ciascuno
  • Limitare il sale e gli alcolici
  • Aumentare nel contempo l’apporto di alimenti vegetali (frutta e verdura) arrivando a consumarne almeno 4-5 porzioni al giorno.
  • L’uso di una prima colazione adeguata e della giusta attività fisica (le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano almeno 150 minuti di attività fisica moderata alla settimana) sono elementi altrettanto utili alla modulazione della resistenza insulinica che è tra gli elementi che fanno probabilmente da base allo sviluppo della malattia.
  • Il controllo dell’infiammazione è un altro elemento utile: scegliere di iniziare una dieta basata sul proprio profilo alimentare personale riduce i livelli infiammatori rieducando alla tolleranza immunologica e può avere un ruolo importante nella modulazione delle lesioni.
  • È inoltre da ricordare che il fumo ha in genere un’azione peggiorativa sui sintomi dell’acne: smettere di fumare, anche per questo, è un’ottima idea.
  • Utilizzare integratori a base di zinco gluconato e di probiotici contenenti Lactobacillus rhamnosus può essere di supporto nel controllo terapeutico

Riassumendo Nel quotidiano esistono dei validi alleati: i super cibi che supportano l’attività del nostro sistema immunitario e che dovrebbero essere frequentemente presenti sulle nostre tavole.
In cima alla lista gli alimenti ricchi in acidi grassi omega-3 (pesce azzurro e semi oleosi), che riducono le citochine infiammatorie diminuendo la gravità non solo dell’acne, ma di numerosi processi infiammatori. Il consumo di questi grassi buoni dovrebbe procedere di pari passo con una riduzione degli acidi grassi omega 6 e dei grassi idrogenati.
Nella pratica quotidiana sarà d’aiuto consumare almeno tre volte la settimana il pesce, scegliendo prodotti pescati e di preferenza acciughe, salmone, sardine, sgombro. Usare tecniche di cotture semplici e preferire l’uso degli oli a crudo, che andranno comunque scelti tra prodotti di buona qualità. Contemporaneamente l’attenzione va rivolta alla riduzione dei grassi cotti e ai grassi vegetali idrogenati che possono peggiorare la situazione. Numerosi studi hanno evidenziato inoltre la correlazione tra un’alimentazione ricca di latte e latticini e l’acne  Questi prodotti non dovranno essere  ovviamente eliminati ma semplicemente assunti con una ben precisa logica (Es: dieta di rotazione) inserendo alternative altrettanto buone e probabilmente più utili dal punto di vista non solo metabolico ma anche ormonale.

Acne e Cioccolato
Tra gli alimenti ritenuti responsabili dell’acne, il cioccolato è probabilmente quello chiamato in causa più di frequente. Trattandosi di un cibo ad indice e carico glicemico elevati, è chiaro che un abuso di cioccolato possa favorire la comparsa di acne e brufoli. Tuttavia, per chiarire il ruolo di questo alimento nella dieta contro l’acne, è importante considerare la qualità del cioccolato consumato. Se prendiamo come riferimento le creme spalmabili al cioccolato commerciali si tratta mediamente di cibi ad alto indice e carico glicemico (perché ricchissime di zuccheri), con alte percentuali di grassi saturi da olio di palma. Spesso sono presenti anche derivati del latte e il loro sapore particolarmente dolce e invitante porta spesso a consumarle in eccesso. Questi prodotti di qualità scadente possono quindi essere considerati il prototipo ideale del cibo pro-acne. Diverso è il discorso per le tavolette di cioccolato extra-fondente ricche di flavonoidi ad alte percentuali di cacao (70% ed oltre), nelle quali il contenuto di zuccheri semplici è inferiore e dove normalmente non si trovano oli tropicali.