Epidemia da Escherichia Coli, cosa possiamo fare ?
Le notizie che arrivano dalla Germania in questi giorni hanno creato molto allarme, per il momento in Italia non sono stati registrati casi di contagio..

Epidemia da Escherichia Coli, cosa possiamo fare ?
Aggiornamento 16/06/11 “Corriere della Sera”
Il batterio di Escherichia Coli che ha provocato l’intossicazione di alcuni bambini a Lille «non è dello stesso ceppo» del batterio killer che ha colpito in Germania».
Lo ha riferito un portavoce della Commissione Ue, precisando che «per ora non è stato lanciato un allarme europeo» e che Bruxelles attende chiarimenti sulle cause della contaminazione. Il ceppo che ha colpito in Francia è «il più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania». I piccoli avevano tutti mangiato hamburger di carne tedesca, comprati alla catena Lidl.
14/06/2011 – Per quanto riguarda l’epidemia tedesca dopo settimane di incertezza, le autorità tedesche venerdì scorso hanno identificato l’origine della contaminazione nei germogli (di vari legumi, tra cui la soia) provenienti dall’azienda biologica Gaertnerhof, a Bienenbuettel, nel nord della Germania, la quale è stata chiusa. Cui si sono aggiunti lunedì, tra gli imputati, altri germogli di verdure come i broccoli e l’aglio.
Aggiornamento 09/06/2011 “Corriere della Sera”
Il batterio killer ha fatto il trentesimo morto, il ventinovesimo in Germania: un uomo di 57 anni è deceduto a Francoforte, hanno annunciato giovedì le autorità regionali. Il numero dei casi di contagio, si attesta ormai oltre le 2.800 unità, sparse in quattordici Paesi diversi. Ma non l’Italia che al momento, nonostante qualche falso allarme (un cittadino tedesco morto a Merano, ma per altre cause), rimane al di fuori del raggio d’azione del batterio. Purtroppo la fonte del contagio è ancora sconosciuta.
Aggiornamento 07/06/2011
Purtroppo la fonte dell’epidemia non è stata ancora trovata, anche i germogli di soia come i cetrioli sono stati scagionati, dalle analisi condotte su 23 dei 40 campioni sequestrati nell’azienda del villaggio di Bienenbuettel. La ricerca della fonte dell’epidemia che ha colpito la Germania e altri Paesi europei causando almeno 22 morti, secondo quanto ha riferito il ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, si sta dimostrando molto difficile.
Il Commissario europeo per la salute ha riaffermato che l’epidemia è circoscritta ed ha insistito che ogni divieto di consumo di frutta e verdura è sproporzionato.
06/06/2011
Le notizie che arrivano dalla Germania in questi giorni hanno creato molto allarme, l’epidemia da Escherichia Coli ha già provocato almeno 22 vittime come dichiarato dal Centro Europeo di Stoccolma per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, precisando che tutti i decessi si sono finora verificati in Germania tranne uno, avvenuto in Svezia. I casi conclamati di contagio sull’intero continente ammontano a 1.605, cui ne vanno aggiunti altri 658 colpiti dall’Hus, (sindrome emolitico uremica) una sindrome correlata all’infezione che colpisce i reni e provoca forte anemia.
Conosciamo meglio questo batterio, che a volte può essere causa di cistite o infezioni cutanee, purtroppo la variante presente in Germania è in grado di causare infezioni e provocare diarrea.
Questo Escherichia Coli indicato con il numero 104, produce una potente tossina chiamata Verocitotossina, che avvelena il nostro organismo, si sviluppa nell’intestino, attraverso la mucosa passa nel sangue e danneggia la funzionalità renale causando la sindrome emolitico uremica.
Il contagio avviene attraverso gli alimenti o acqua contaminata.
Questo batterio prolifera nell’intestino dei ruminanti, che possiamo definire portatori sani, perché non si ammalano ma lo trasmettono a latte, carne e lo introducono nell’ambiente dove vivono attraverso le feci, i vegetali possono essere contaminati proprio con l’acqua di irrigazione.
I sintomi sono diarrea che in poche ore diventa emorragica, diversamente dalle normali gastroenteriti, niente febbre ma forti dolori addominali che potrebbero far pensare ad un attacco di appendicite, di solito la diarrea da Escherichia Coli si risolve nel giro di 4-5 giorni, solo nei casi più gravi la tossina entra in circolo e può provocare anemia e insufficienza renale.
Anche se in Italia non sono stati segnalati casi di contagio, è possibile comunque adottare semplici accorgimenti per stare più tranquilli.
L’igiene è la miglior difesa, ecco alcuni consigli:
1 evitare il consumo di latte non pastorizzato
2 evitare il consumo di carne poco cotta
3 lavare accuratamente frutta e verdura
4 Evitare di bagnarsi in acqua dolce
Non eliminiamo totalmente frutta e verdura dalle nostre tavole, per il momento l’Italia non è stata colpita e i prodotti italiani sono sicuri.
L’Istituto Superiore di Sanità dispone dal 1988 di un sistema di sorveglianza che costituisce il riferimento europeo per la veterinaria alimentare, e in questo momento è stato allertato, ed è pronto a registrare eventuali contagi. In particolare, è stato rapidamente messo a punto un metodo specifico per la ricerca del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti, metodo distribuito ai Laboratori Nazionali di Riferimento degli Stati Membri e, a livello nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che in Italia svolgono la maggior parte dei controlli ufficiali sugli alimenti.
Le analisi condotte consentono di definire meglio la natura di questo ceppo che non può essere considerato un “mutante”, ossia un batterio con un gene modificato, ma piuttosto un ceppo originato dall’acquisizione di nuovi geni per meccanismi di ricombinazione naturale frequenti tra i batteri”.
In relazione al ceppo analizzato, gli esperti affermano che il fatto che il ceppo epidemico sia resistente a molti antibiotici non costituisce un fattore di rischio: per questa particolare infezione, infatti, la terapia antibiotica non è consigliata e, anzi, può risultare controproducente, causando un aumento del rilascio della tossina nel lume intestinale da parte dei batteri uccisi dall’antibiotico, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale.
Il consiglio è quello di fare attenzione all’igiene degli alimenti, seguendo i consigli sopra elencati, evitare di assumere antibiotici in forma preventiva, ma mangiare sano e mantenere l’intestino in equilibrio con prebiotici o probiotici per riequilibrare la flora batterica, e per i più ansiosi potrebbe essere utile abbinare l’assunzione di minerali e antiossidanti che aiutano a mantenere in equilibrio e salute il nostro organismo e rafforzano il sistema immunitario.