Alimentazione: errori comuni a tavola

Alimentazione errori comuni a tavola
Nonostante l’Italia sia la patria della dieta mediterranea, un modello di alimentazione sana per tutto il mondo, da prendere come esempio anche noi italiani commettiamo molti errori a tavola. I nostri pasti sono spesso sbilanciati, troppo o troppo poco calorici, e in alcuni casi preferiamo utilizzare i consigli dispensati dall’ web rispetto al rivolgerci a un medico specialista.
Scopriamo quali sono gli errori più comuni che facciamo a tavola, specie se abbiamo come obiettivo il calo ponderale.
Eliminare totalmente i carboidrati
Purtroppo è ancora opinione diffusa che eliminare i carboidrati dalle nostre diete sia la maniera più veloce per perdere i chili in eccesso. Tuttavia, in questo modo, stiamo privando il corpo di nutrienti essenziali, fibre e vitamine del gruppo B. Eliminare i carboidrati dalla propria dieta è del tutto inutile e controproducente a meno che non si segua un regime specifico, e lo si faccia sotto la guida di un esperto, come ad esempio nel caso di una dieta chetogenica.
Contare le calorie
Valutare gli alimenti in base alle calorie è inutile senza considerare altri valori nutrizionali e le effettive esigenze di ogni organismo. Tuttavia, per perdere peso, ma in generale per assicurarci una corretta alimentazione, è necessario valutare la qualità nutrizionale di ciò che mangiamo, dell’apporto di zuccheri, grassi e carboidrati. Infine, dobbiamo capire di quanti e quali nutrienti il nostro corpo abbia effettivamente bisogno. Ricordiamoci che ormai da alcuni anni una dietologia moderna sposta l’accento dalle calorie alla “infiammazione da cibo”, alla qualità del cibo, alla composizione del piatto e ai tempi e ai modi in cui viene consumato. È purtroppo noto che l’utilizzo di diete ipocaloriche per modificare il peso corporeo non mantiene i suoi effetti nel tempo. Solo una piccola percentuale delle persone che modificano il proprio peso è in grado di mantenere un calo del 10% per almeno un anno di tempo. A tale proposito per l’elaborazione di un efficace programma nutrizionale finalizzato al calo ponderale è utile tener conto anche della realtà immunologica dell’individuo, valutando la presenza di eventuali ipersensibilità alimentari, responsabili dell’infiammazione da cibo. Un programma dietologico che controlli l’infiammazione da cibo consente di perdere peso, recuperare il proprio “peso ragionevole” e ridurre soprattutto la massa grassa senza intaccare quella magra, che comporterebbe una diminuzione del metabolismo. Per elaborare questo tipo di programma nutrizionale, finalizzato al controllo dell’infiammazione e al recupero della tolleranza alimentare, sarà necessario sottoporsi a un test per la ricerca delle intolleranze alimentari (Test DRIA, Food Intolerance Test).
Evitare programmi nutrizionali troppo drastici
La dieta non deve mai essere punitiva, per questo avere una giornata di “libertà” ne migliora la compliance, perché è stato dimostrato che è più semplice seguire una dieta che rispetti la regola del 90/10: ovvero mangiare sano il 90% del tempo, e concedersi piccoli peccati di gola per il restante 10%.
Le diete “drastiche” devono essere bandite in favore di una rieducazione nutrizionale, e di un’attenta valutazione dello stile di vita, ricordiamoci che “la trasgressione” agisce positivamente dal punto di vista psicologico evitando così l’abbandono prematuro del programma nutrizionale.
Saltare i pasti
Questa cattiva abitudine, specie se non monitorata, rappresenta un fattore di rischio per disturbi alimentari, ma non solo: può alterare il metabolismo e può portare, paradossalmente, a un aumento dell’apporto calorico al pasto successivo. Un pasto unico o tanti spuntini sono scelte generalmente errate e potenzialmente inutili nel caso in cui si voglia ottenere un dimagrimento.
Considerare contorni legumi e patate
Questo è un errore molto comune ed è una conseguenza delle cosiddette diete fai da te. Utilizzare ceci, fagioli, patate o piselli al posto della verdura o come contorno non permette di seguire un’alimentazione bilanciata. I legumi, infatti, sono fonti di proteine e carboidrati, e dovrebbero essere utilizzati come sostituti di alimenti altamente proteici come carne, pesce, uova o formaggi. Le patate, invece, sono carboidrati, e andrebbero mangiate come alternative di pane o pasta. Le verdure sono essenziali e imprescindibili a ogni pasto: le fibre che contengono contribuiscono a un maggiore senso di sazietà, riducono l’assorbimento degli zuccheri, favoriscono il transito intestinale e rappresentano nutrimento essenziale della flora batterica intestinale.
Non bere a sufficienza
Sappiamo tutti che l’acqua (Approfondimento: Acqua per idratarsi e dimagrire) è una preziosa alleata per il benessere del nostro organismo: mantenere le cellule idratate permette loro di svolgere correttamente le loro funzioni vitali. Bere molto, di per sé, non fa dimagrire, ma aiuta a sentirsi sazi più velocemente e, di conseguenza, a sentire meno fame. Inoltre, bere circa 1,5 l, 2 l di acqua al giorno permette di evitare di scivolare verso succhi di frutta zuccherati e bevande gassate, che potrebbero influire sulla dieta.
Non assumere la corretta quantità di acidi grassi
I grassi sono fondamentali per la nostra salute. Solo per citare alcune delle loro importanti funzioni, hanno un ruolo nella coagulazione del sangue e nel corretto funzionamento del sistema cardiovascolare e immunitario, oltre a costituire una eccellente riserva di energia. Eliminare i lipidi dalla nostra dieta è assolutamente da evitare: ciò che si può fare è prediligere grassi “buoni”, di origine vegetale, come quelli ricavati dall’olio d’oliva, dal pesce azzurro, dalla frutta secca, dall’avocado, ed evitando i prodotti industriali, spesso ricchi di zuccheri aggiunti.
Prediligere cibi “light”
Per poter essere definiti tali, gli alimenti “light” devono avere il 30% in meno dell’apporto calorico della versione del prodotto di partenza. Tuttavia, andrebbe confrontata attentamente l’etichetta di entrambi i prodotti, per assicurarsi che non vi siano aggiunti, ad esempio, zuccheri o grassi idrogenati. Meno calorico non sempre corrisponde a più sano.
Stilare una dieta consultando Internet al posto di uno specialista
Negli ultimi anni sono molte le persone che si affidano al web-una risorsa inestimabile-per definire il proprio regime alimentare. Difficilmente ciò che si trova in Internet risponderà esattamente ai bisogni alimentari del singolo individuo: cercare diete fantasiose e fai da te è assolutamente da evitare, potrebbero provocare scompensi nutrizionali. Affidarsi a uno specialista è la carta vincente se si ha come obiettivo il raggiungimento del peso forma, o di una migliore condizione di salute in generale.
Concludendo: niente “diete fai da te” o da giornali, per perder e peso in modo sano e duraturo rivolgetevi a un medico specialistache vi aiuterà a scegliere uno stile di vita corretto, un’alimentazione sana e praticate regolarmente attività fisica questo è il segreto per restare in forma e in salute.