Obesità: errori da evitare
Dalle statistiche emerge un quadro disastroso: in ben 177 paesi del mondo il 38% degli adulti, di età superiore ai 15 anni, è obeso...

Obesità: errori da evitare
Il dato che emerge dal nuovo studio del Worldwatch Institute (WWI) è allarmante !!!!!
Nel 2010 oltre 1.9 miliardi di persone nel mondo erano sovrappeso/obese: un aumento del 25% rispetto al 2002.
Dalle statistiche emerge un quadro disastroso: in ben 177 paesi del mondo il 38% degli adulti, di età superiore ai 15 anni, è obeso. Le parole «sovrappeso» e «obeso» sono ormai comuni nel nostro vocabolario e sono spesso confuse tra di loro anche se hanno un significato differente. Ricordiamo che si definisce in sovrappeso una persona che ha un B.M.I. (indice di massa corporea) uguale o superiore a 25 Kg/mq, mentre se tale valore è uguale oppure maggiore di 30 Kg/mq si parla di obesità.
Il problema affligge nord e sud, oriente e occidente.
In India è in sovrappeso il 19% degli adulti, con un incremento del 14% rispetto al 2002.
In Messico la percentuale è aumentata dell’8%, in Brasile del 7% mentre in Gran Bretagna del 5%.
Tra i paesi industrializzati il triste primato spetta ovviamente agli Stati Uniti, dove il 78.6% della popolazione adulta è in sovrappeso.
Non sono scevri da tale patologia neppure gli abitanti di Micronesia e Polinesia, dove l’88% della popolazione over-15 è obesa.
E ancora, il 75% degli adulti è oltre il peso forma in ben 10 dei paesi più ricchi al mondo mentre tra i 10 più poveri soltanto il 18% ha problemi legati all’eccesso di cibo.
Considerato che due miliardi e ottocento milioni di persone – su una popolazione globale di 6 miliardi e novecento milioni – vivono con pochi dollari al giorno e un altro miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile, forse è il caso di riflettere…………
Esaminando i dati che emergono appare chiaro che nella società del benessere fare attenzione a ciò che si mangia è fondamentale e che quei soggetti obesi/sovrappeso devono necessariamente correre ai ripari, in quanto l’eccesso di peso è una patologia e come tale va trattata rivolgendosi al proprio medico al fine di valutare eventuali complicanze associate e, soprattutto per non commettere inutili errori, alcuni esempi:
Darsi obiettivi di peso irraggiungibili
Perdere 7 kg in 7 giorni come il celebre film di Verdone e Pozzetto! Questo è il tipico esempio di uno degli errori più frequenti: quello di porsi obiettivi troppo ambiziosi e non adeguati alle effettive esigenze del nostro corpo. Ricordiamo che perdere il 10% del proprio peso è già un discreto successo e che valutare esclusivamente il peso e conseguentemente il B.M.I. (Body Mass Index) non è sufficiente se non si verificano altri parametri fondamentali come la circonferenza vita e la percentuale di body fat (massa grassa)
Tagliare drasticamente carboidrati e grassi
Carboidrati e grassi appartengono alla categoria dei macronutrienti che svolgono funzioni importanti per l’organismo e che non possono essere introdotti al di sotto di determinate soglie. E’ risaputo che le diete povere di carboidrati possono dare risultati più veloci e soddisfacenti nei primi mesi, ma nel lungo periodo, i risultati si sovrappongono con quelli ottenuti facendo diete più equilibrate. Attenzione poi a non eccedere con le proteine per non sovraccaricare i reni..
Dieting
Evitiamo di stare perennemente a dieta e soprattutto evitiamo “il fai da te”. Stare costantemente a dieta è uno degli errori peggiori che creano la sindrome da yo-yo, così inizialmente dobbiamo perdere solo qualche kg e lentamente ci troviamo a dover affrontare problemi di peso più gravi.
Le diete fai date e alla moda
Nella società del benessere siamo abituati ad ottenere tutto e subito e vorremmo fosse così anche per le diete, così ci facciamo tentare da diete che promettono di farci perdere chili rapidamente senza troppi sacrifici, o da quelle sponsorizzate da Vip (generalmente non avrebbero bisogno di dimagrire) che si mostrano in splendida forma facendoci venir voglia di seguire il loro esempio. Il più delle volte queste diete apportano pochi carboidrati contengono un eccesso di proteine fino anche a 3 volte il valore consigliato e sono caratterizzate da eccessiva restrizione dietetica.
Saltare i pasti
È tra gli errori più frequenti che non aiuta a dimagrire e che talvolta viene usato come alibi per permettersi qualcosa in più nel pasto successivo. Ciò è controproducente perché l’organismo, recupera la perdita di energia conservando il più possibile il cibo introdotto, rallentando il metabolismo e abituandosi a immagazzinare il più possibile, trasformandolo in riserve di grasso. Sbagliato anche saltare la prima colazione che dovrebbe essere il pasto più importante della giornata.
Mangiare poco rispetto all’attività fisica
Se si riducono troppo le calorie, soprattutto quelle derivate dalle proteine, si spinge l’organismo a conservarle anziché bruciarle. È un meccanismo di sopravvivenza che l’ uomo conserva dai periodi in cui il cibo scarseggiava: quando si mangia troppo poco, il corpo conserva le riserve di grasso per impedirci di morire davvero di fame. Perciò, anche se dobbiamo dimagrire, è bene mantenere un equilibrio adeguato delle calorie introdotte. Una buona strategia per chi fa attività fisica regolarmente è quella di suddividere il consumo delle calorie in più pasti al giorno al fine di avere a disposizione le energie necessarie per praticare sport e non avere la sensazione di fame. Ma ancor più importante, specie per chi si allena anche quando comincia il caldo estivo, è bere: almeno 1,5-2 litri d’acqua al giorno sono indispensabili.
Riprendere bruscamente l’attività fisica dopo mesi di sedentarietà
È tipico: l’estate si avvicina e “bisogna rimettersi in forma” (classico errore di chi non vuol capire che uno stile di vita corretto deve essere mantenuto per tutto l’anno) e chi finora non si è preoccupato di svolgere attività fisica, corre ad iscriversi in palestra va a correre sottoponendosi ad allenamenti forzati con l’obiettivo di perdere peso e tonificarsi. Ma dopo mesi e mesi di sedentarietà, riprendere a muoversi in modo eccessivo è un errore. Ben venga la ripresa delle attività fisiche, ma deve essere graduale altrimenti si rischia di sovraccaricare l’apparato cardiovascolare, quello articolare e muscolare.
Riposare poco e male
E’ fondamentale “curare” bene il sonno assicurandosi almeno 7-8 ore di riposo ogni notte. Tra l’altro, secondo uno studio della svedese Uppsala University, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, dormire poco o in maniera inadeguata contribuirebbe a aumentare di peso.