Allergie primaverili…cosa fare?

Arriva la primavera e con lei, occhi arrossati, starnuti, naso chiuso, difficoltà respiratorie, ovvero le allergie da polline, l'alimentazione può aiutarci a combatterle....

Allergie primaverili…cosa fare?   –  L’anticipazione del caldo di questi giorni ci ha portato oltre che la primavera, occhi arrossati, starnuti, naso chiuso, difficoltà respiratorie, ovvero le allergie da polline.
La pollinosi si manifesta di solito tra i 7 e i 30 anni, senza distinzioni di sesso, la sua caratteristica principale è la periodicità dei sintomi, che ogni anno si ripresentano nello stesso periodo con leggere differenze dovute soprattutto al clima, o meglio all’andamento della fioritura delle piante verso cui si è sviluppata allergia.
Nel 25% dei casi a dare problemi sono le graminacee, tra queste ci sono piante che crescono spontaneamente nei prati come la gramigna, ma alcune anche coltivate come frumento, orzo, avena, riso, granoturco, hanno una fioritura più prolungata (6-8 settimane) nei mesi di maggio-giugno.
Nel 21% dei casi la colpevole è la parietaria, fa parte della famiglia delle urticacee, diffusa soprattutto nel meridione, il periodo della fioritura va da luglio a ottobre.
A creare problemi sono anche i pollini di alcuni alberi come olivo, frassino e platano molto diffuso nel nord Italia, fioriscono in particolare tra marzo e aprile.
In questi ultimi anni gli allergici hanno una nuova pianta contro cui combattere ed è l’ambrosia, un’erba di strada originaria degli Stati Uniti e del Canada, si è diffusa rapidamente anche nel nostro paese, cresce un po’ ovunque, ai margini dei campi, lungo la strada, sugli argini dei fiumi e produce grandi quantità di polline, una sola pianta può produrre più di un miliardo di granuli di polline, appartiene alla famiglia delle Composite tra cui ricordiamo anche la camomilla, l’artemisia, il girasole e la margherita, periodo di fioritura da luglio a ottobre.
Per individuare esattamente il polline alla base della reazione allergica è possibile eseguire dei semplici test come per esempio il Prick-Test o il Rast-Test.
La pollinosi colpisce coloro che hanno una predisposizione a una risposta esagerata del sistema immunitario verso una sostanza non apparentemente dannosa, come in questo caso il polline, che è chiamata allergene.
Chi è allergico produce un’elevata quantità di particolari anticorpi, le immunoglobuline IgE, che sono dirette verso un determinato allergene e si legano ad alcune cellule chiamate mastociti di cui sono ricche le vie respiratorie. Quando viene respirato l’allergene, le immunoglobuline lo catturano e danno luogo ad una reazione che porta alla liberazione di alcune sostanze chimiche , tra cui la più importante è l’istamina, responsabili del processo infiammatorio e della comparsa dei sintomi.

Molti studi hanno mostrato come questo processo tende a richiamare nelle cavità nasali o nei bronchi molte cellule che prolungano lo stato infiammatorio in atto mantenendo più a lungo anche i sintomi.
Qualunque sia l’allergene i disturbi, nel tempo, tendono a peggiorare e talvolta dalla rinite si passa all’asma, questo perché lo stato infiammatorio persistente nelle vie respiratorie porta al peggioramento della loro funzionalità.
Per questi motivi le terapie oggi si concentrano soprattutto sulla cura dello stato infiammatorio e conseguentemente sulla modulazione del sistema immunitario.
Come abbiamo visto la componente infiammatoria gioca un ruolo importante nella sintomatologia allergica, per questo sarebbe utile porre attenzione anche alla propria alimentazione, cercando di riportare l’intero organismo ad un equilibrio generale mediante l’individuazione di eventuali ipersensibilità alimentari, (una condizione meglio definita infiammazione da cibo) che sostengono lo stato infiammatorio, senza dimenticare che molti alimenti contengono degli antigeni simili a quelli dei pollini, per questo si parla di allergie crociate, curare la proprio alimentazione ci aiuta anche a curare le allergie.
E’ possibile attuare una terapia preventiva, con una immunoterapia specifica, una sorta di vaccinazione che garantisce una desensibilizzazione abbastanza duratura poiché modifica la risposta immunologica di chi soffre di allergia.

Infine qualche aiuto ci viene dalla stessa natura che può essere nemica quanto amica, ecco alcuni rimedi che ci offre:
Omeopatia
I rimedi utilizzati nelle fasi acute di una manifestazione allergica sono moltissimi e dipendono dal sintomo evidenziato, ricordiamo però che il trattamento omeopatico di fondo è fondamentale per il successo della terapia
In caso di manifestazione allergica può essere utile l’assunzione di
Histaminum 30 CH, 5 granuli 3-4 volte al giorno secondo la gravità e l’intensità dei sintomi; viene spesso associato sia ai rimedi acuti sia a quelli di fondo in presenza di sintomi acuti di allergia in particolare pollinosi o orticaria.
In caso di asma (dal greco affanno) dovranno essere ricercati mediante test specifici gli allergeni che la provocano e successivamente si potranno utilizzare dei rimedi sia sintomatici che di fondo, ma data la complessità della patologia è opportuno valutare con il proprio medico la strategia terapeutica più appropriata.
Se il sintomo è “il raffreddore da fieno” e quindi i sintomi principali sono rappresentati da crisi di starnuti, naso che cola, congestione nasale, occhi gonfi congesti che lacrimano e bruciano e gola irritata sceglieremo fra i seguenti rimedi che potranno essere assunti alla 5 – 7 CH (3-4 granuli 2 o 3 volte al giorno, ma anche più volte in fase acuta) E’ consigliabile l’associazione di oligoelementi e/o fitoterapici.

I rimedi acuti
Allium cepa: secrezione nasale irritante, abbondante e molto liquida; occhi poco arrossati e miglioramento respirando aria fresca.
Euphrasia: se prevale la congiuntivite con lacrimazione (occhi molto arrossati e brucianti, che migliorano stando al buio) secrezione nasale scarsa e poco irritante
Naphtalinum : secrezioni nasali irritanti, occhi arrossati e molto irritati, miglioramento respirando aria fresca.
Sabadilla: da associare agli altri rimedi quando è presente un intenso prurito interno del velo palatino
Apis: assenza di secrezione per edema del naso, prurito e dolori brucianti migliorati dal freddo
Arsenicum album: secrezione nasale irritante con senso di bruciore locale, lacrimazione irritante con bruciore degli occhi, miglioramento con aria tiepida.
Ammonium muriaticum : caratteristiche identiche a quelle di Allium cepa; in più c’è il fatto che pur buttando fuori moltissime secrezioni liquide dal naso, riempiendo molti fazzoletti al giorno, c’è la sensazione di avere sempre il naso chiuso e non si riesce a sentire alcun odore.
Gelsemium: secrezione acquosa con cefalea molto intensa
Sanguinaria: secchezza intensa delle mucose poliposi nasale

I rimedi di fondo
Calcarea carbonica: alternanza con disturbi digestivi,facilità ad ammalare di affezioni respiratoriepoliposi nasale
Natrum muriaticum: soggetti magri ,freddolosi disidratatiperdita dell’olfatto e del gusto desiderio di sale i sintomi peggiorano al mare
Sulfur: alternanza con allergie cutanee, con prurito che si aggrava con l’acqua

Oligoelementi
Può essere utile l’uso di alcuni minerali che svolgono una specifica azione di riequilibrio del sistema immunitario può essere di estremo aiuto per controllare la sintomatologia allergica.
In genere il consiglio terapeutico è quello di usare una miscela di Manganese-Zinco-Rame, assumendone 2 misurini al giorno in fase acuta, e 1 misurino al giorno in fase di prevenzione. In alternativa una preparazione completa è costituita da Oximix 3+ Allergo  un integratore efficace nella modulazione della risposta allergica. La sua formulazione naturale combina minerali quali Manganese-Rame-Zinco e la Vitamina C con elementi fitoterapici quali il Ribes nigrum e il Citrus sinensis per ottenere una rapida normalizzazione delle risposte infiammatorie, nonchè la riduzione delle tensioni muscolari e il miglioramento delle reazioni irritative. Si consiglia l’assunzione di 5 ml al dì.

Fitoterapia e drenaggi
I rimedi più efficaci vengono proprio da quella stessa natura che le provoca, tra le piante medicinali in primis troviamo il ribes nero capace di stimolare le ghiandole surrenali a produrre molecole similcortisoniche utili per combattere le reazioni allergiche, è possibile trovarlo sottoforma di olio di Ribes nero (in capsule, 2 o 3 capsule al giorno), o del Ribes nigrum 1D Macerato glicerico, assumendone 30-40 gocce per 2-3 volte al giorno. In genere, superato il breve periodo di accentuazione di 1-4 giorni, la situazione si normalizza nuovamente, consentendo alla persona di proseguire serenamente con il suo trattamento di base. 

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