Caffè amico o nemico?

Caffè amico o nemico? Il caffè non è un nemico. Anzi può essere un aiuto per affrontare la giornata, una pausa piacevole, un anti-stress, purché non si esageri: cinque tazzine al giorno sono un numero accettabile.

Caffè amico o nemico?

Il caffè non è un nemico. Anzi può essere un aiuto per affrontare la giornata, una pausa piacevole, un anti-stress, purché non si esageri: cinque tazzine al giorno sono un numero accettabile.
Una precisazione: quanti caffè al giorno sono permessi? 300 milligrammi di caffeina sono ritenuti il limite massimo di assunzione giornaliera, questo si tramuta in 5 espressi (60 mg di caffè l’uno) o 3 tazzine abbondanti di caffè della moka (85 mg di caffeina cad.). Non è solamente il caffè però che contribuisce all’introduzione di caffeina nel nostro corpo, non vanno dimenticati il tè, il cioccolato oltre ad altri 60 vegetali e pertanto il limite deve essere abbassato a 2-3 caffè espressi al giorno per le donne che possono salire a 4 per gli uomini più robusti. Sono quindi banditi gli eccessi di caffè, nonché di cioccolato e di bevande alcoliche, poiché affaticano gli organi emuntori. 
Da un recente studio sembrerebbe che cinque tazzine al giorno sono un numero accettabile. Lo dice uno studio che si è esteso per otto anni coinvolgendo 13 mila pazienti condotto da Sebastiano Marra, attualmente direttore del dipartimento cardiovascolare dell’ospedale Maria Pia Hospital “Abbiamo intervistato circa 13mila persone in diverse città – racconta Marra – uomini e donne di tutte le età. A chi ha partecipato ho chiesto se chi beve caffè abbia pressione, colesterolo o glicemia alti. Se sia più sedentario, ansioso, se dorma poco o male”.
I dati rivelano che l’80-85% della popolazione consuma caffè e la quantità è in media di due tazze al giorno. Si arriva fino a 5 tazzine al giorno e il 35-40% lo prepara con la moka, mentre il 25% usa le cialde. Nella stragrande maggioranza dei casi si aggiunge lo zucchero.
I risultati in qualche modo sorprendono. Perché, contrariamente all’idea comune, dalle interviste emerge che il consumatore di caffè non è soltanto meno ansioso di chi non ne beve, ma neppure lamenta disturbi del sonno. Ha anche meno sintomi come affanno, batticuore, stanchezza, mancanza di fiato, dispnea, dolori toracici. In generale su chi beve caffè si riscontra uno stato maggiore di tonicità. Ha poi un effetto positivo sulla psiche.
Decaffeinato o no, l’effetto benefico non cambia perchè non è legato alla caffeina, spiega Marra: “Il segreto dei suoi poteri è racchiuso nel chicco, che è il prodotto in natura con il maggior contenuto di sostanze antiossidanti”. L’idea dell’indagine aggiunge ancora il cardiologo “mi è venuta dopo l’uscita di due grossi studi, uno americano e uno europeo, in cui si dice che chi beve caffè presenta un 10% in meno di rischio di morte, sia causato da neoplasie o da patologie cardiovascolari. Una conseguenza legata all’effetto antinfiammatorio e delle sostanze antiossidanti contenute nel chicco del caffè”

Vediamo ora nel dettaglio le proprietà del caffè

Il caffè è una droga alcaloidea, attraverso la torrefazione, che avviene alla temperatura di 200-240 °C, si conferisce al caffè la classica colorazione bruno nerastra e le caratteristiche organolettiche e morfologiche tipiche della droga.
Benefici: le principali caratteristiche nutrizionali e benefiche del caffè sono dovute alle numerose sostanze presenti nel caffè, polifenoli e in particolare caffeina, che avrebbero un effetto positivo nel mantenere la salute, ridurre i rischi cardiovascolari e migliorare le funzioni cognitive. Sono molte le bevande oltre al caffè (tè, cioccolato, vino) che posseggono attività protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari e la loro efficacia sembra essere legata alla presenza di polifenoli, molecole con attività antiossidante.
Il caffè è ricco di numerosi antiossidanti come acidi clorogenici, acidi fenolici e acido quinico, si è anche scoperto che dall’aroma si sprigionano circa 900 sostanze chimiche dotate di alto potere anti-ossidante. Le 900 sostanze chimiche sono volatili da ciò se ne deduce che, per averne beneficio, il caffè va bevuto immediatamente appena preparato.
Gli anti-ossidanti hanno la capacità di combattere e prevenire molte malattie (compreso molti tipi di neoplasie) e ritardano gli effetti dell’invecchiamento perché bloccano l’azione lesiva nelle cellule dei radicali liberi.
La caffeina in particolare ha un effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare: questo è il motivo per cui si ritiene che un caffè a fine pasto faciliti la digestione; ha un effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa ma non solo, ha un effetto lipolitico che favorisce il dimagrimento e stimola l’utilizzo dei grassi a scopo energetico nonché la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate; infine ha un effetto anoressizzante (diminuisce l’appetito) anche se questo effetto sembrerebbe legato all’assunzione di dosi massicce.
Ovviamente il consumo eccessivo di caffè ci espone a diversi rischi:

  • il caffè è infatti controindicato a chi soffre di gastrite, ulcera o reflusso-gastro-esofageo perché l’effetto stimolatorio aumenta la produzione di succhi gastrici nello stomaco;
  • l’effetto tonico e stimolatorio può risultare dannoso per ci soffre di ipertensione, insonnia o vampate di calore, in alcuni casi l’elevato consumo di caffè può, portare a tachicardia, sbalzi della pressione e tremori anche nelle persone sane;
  • il caffè inoltre può favorire l’anemia e l’osteoporosi per l’effetto inibitorio sull’assorbimento di calcio e ferro