Caffè tè cioccolato fanno bene al cuore

Il consumo regolare di alcuni alimenti è in grado di prevenire alcune tra le patologie più diffuse, come ipertensione, ipercolesterolemia e diabete...

Caffè tè e cioccolato amici del cuore

Abbiamo già parlato dei cibi nutraceutici, ovvero quegli alimenti dotati di comprovate caratteristiche benefiche e protettive nei confronti della salute sia fisica, che psicologica dell’individuo.

Nutraceutico deriva dalla fusione dei termini nutrizione e farmaceutico, e si riferisce ad una sostanza alimentare che, per le sue proprietà funzionali, si allinea appunto al limite tra l’alimento ed il farmaco. È possibile fare un’ulteriore distinzione tra Nutraceutico ed Alimento funzionale il primo indica una specifica sostanza estratta dagli alimenti con certe qualità medicamentose, mentre il secondo significa un cibo vero e proprio che mostra direttamente proprietà benefiche tramite la sua introduzione nella dieta alimentare.

Così i Nutraceutici non sono degli integratori nutrizionali, ma delle sostanze biologiche, aventi caratteristiche preventive, riequilibrative, terapeutiche e protettive a livello psico-fisiologico, contenute in certi alimenti, ma si definiscono così anche i cibi stessi che al loro interno sono contraddistinti dalla presenza di tali sostanze benefiche.

Ecco una serie di studi che hanno messo in evidenza come il consumo regolare di alcuni alimenti sia in grado di prevenire alcune tra le patologie più diffuse, come ipertensione, ipercolesterolemia e diabete.

Iniziamo con il carcadè, uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition, Hibiscus sabdariffa L. Tea (tisane) lowers blood pressure in pre-hypertensive and mildly hypertensive adults McKay DL, Chen CY, Saltzman E, Blumberg JB,  alcune tazze al giorno di carcadé(tisana di ibisco) possono ridurre in maniera apprezzabile la pressione sanguigna sistolica e diastolica e quindi offrono benefici cardiovascolari per le persone a rischio di sviluppare ipertensione arteriosa. E’ stato osservato che i benefici maggiori del carcadè sono stati apprezzati nelle persone che all’inizio dello studio avevano i livelli di pressione arteriosa più alti. In studi precedenti è stato visto che l’ibisco può esercitare un effetto inibitorio sull’enzima ACE, impedendo così la conversione dell’angiotensina I in angiotensina II, potente vasocostrittore. Inoltre in letteratura sono noti i suoi effetti diuretici. Una possibile spiegazione della sua capacità di abbassare la pressione e dei suoi effetti ipocolesterolemici potrebbe essere legata al contenuto di antociani, questa ipotesi è ancora oggetto di ulteriori approfondimenti.

Passiamo al caffè, in base a un recente studio pubblicato dall’ American Journal of Clinical Nutrition, Effects of coffee consumption on subclinical inflammation and other risk factors for type 2 diabetes: a clinical trial Kempf K, Herder C, Erlund I, Kolb H, consumare regolarmente caffè può ridurre i livelli di marcatori di infiammazione subclinica legati al diabete di tipo 2; inoltre il suo consumo è stato anche associato ad un miglioramento dei livelli di colesterolo, con un impatto sul metabolismo del glucosio. Queste sue proprietà sono probabilmente attribuibili alla presenza di polifenoli, infatti una tazza ne fornisce circa 350 mg. Il consumo regolare di caffè, sempre in quantità moderate, sembra infatti in grado di diminuire i livelli ematici di sostanze pro-infiammatorie, aumentare i livelli di adiponectina, un ormone proteico legato a vari processi metabolici (i cui livelli sono inversamente proporzionali ai livelli di grasso corporeo), e migliorare i livelli di colesterolo totale e HDL, con una diminuzione del rapporto LDL/HDL.

Concludiamo con due studi sulle proprietà del Cioccolato, il primo studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, Impact of cocoa flavanol consumption on blood pressure responsiveness to exercise Berry NM, Davison K, Coates AM, Buckley JD, Howe PRC,  ha dimostrato come il consumo di una bevanda ricca di flavonoli del cacao sia in grado di aumentare il flusso sanguigno a livello muscolare e favorire così la funzionalità cardiaca e la richiesta di ossigeno da parte del cuore sotto sforzo, lo studio ha coinvolto  persone obese e soprappeso. Le persone del gruppo che avevano assunto una bevanda ricca di flavonoli (701 mg), avevano una pressione sanguigna decisamente più bassa rispetto a quelle che consumavano una bevanda a basso contenuto di flavonoli (22 mg). Inoltre, nel primo gruppo è stato osservato un aumento della FMD (dilatazione flusso-mediata), misura della capacità di un vaso sanguigno di dilatarsi. Questo suggerisce che il consumo di flavonoli potrebbe consentire un’esecuzione più sicura ed efficiente dell’esercizio fisico in una popolazione a rischio, come quella sulla quale è stato condotto lo studio, con un minor stress sul sistema cardiovascolare. In altri studi è stato visto che il consumo regolare di flavonoli del cacao può ridurre la pressione in pazienti con ipertensione lieve, ma solo ad alti dosaggi. Questo tipo di dieta può essere efficacemente adottata da persone ad alto rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Il secondo studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry Changes in Arterial Blood Pressure of a Soluble Cocoa Fiber Product in Spontaneously Hypertensive Rats Sanchez D, Quinones M, Moulay L, Muguerza B, Miguel M, Aleixandre A, ha messo in evidenza come la fibra solubile ricavata da bucce di cacao può ridurre la pressione sanguigna e migliorare la salute cardiovascolare. Lo studio è stato condotto somministrando integratori a base di questa fibra e ricchi in antiossidanti e polifenoli a ratti geneticamente ipertesi. Le proprietà antiossidanti della fibra delle bucce di cacao dimostrata dalla diminuzione dei livelli di MDA(malonildialdeide uno dei prodotti finali della per ossidazione degli acidi grassi polinsaturi), noto marker di stress ossidativi, e il suo contenuto in polifenoli potrebbero essere in parte responsabili del suo effetto antipertensivo. La fibra può esercitare un effetto positivo a livello pressorio anche attraverso il  controllo del peso corporeo.

Tratto da lavori scientifici pubblicati da SINUT

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