Champagne per non invecchiare

Champagne per non invecchiare

Con il termine Champagne si indicano solo i vini prodotti nei territori situati a circa 150 km da Parigi, si possono denominare infatti champagne solo ed esclusivamente i vini prodotti da uve raccolte e lavorate in Francia nell’area delimitata della Champagne!  Lo champagne viene prodotto solo con il metodo Champenoise e i vitigni utilizzati sono tradizionalmente di tre varietà:

  • Chardonnay, vitigno bianco che conferisce la finezza tipica del prodotto finito; prodotto a sud di Épernay, in un  terreno gessoso
  • Pinot Nero, prodotto sia all’estremo nord dove il pinot noir offre potenza e generosità,  sia a sud, la côte des Bar con il suo clima continentale esalta il pinot noir in tutta la sua leggerezza.
  • Pinot Meunier, questo pinot della valle della Marna apporta note fruttate agli champagne rosé.

Entrambe i Pinot sono vitigni a bacca rossa (che vengono ovviamente vinificati in bianco) responsabili della pienezza e dell’aroma fruttato. A partire da una fase di breve macerazione delle uve a bacca nera, che consente di estrarre parte del loro colore, oppure assemblando vino rosso e vino bianco fermi della stessa ‘appellation’.

Lo champagne viene considerato la bevanda più afrodisiaca che esista sia perché  le sue tante bollicine avrebbero la capacità di rendere più spumeggiante chi lo beve. Quando versiamo un flute o una coppa di champagne il primo senso ad essere interessato è l’olfatto che più di tutti sa regalarci stordimento, promessa, evocazione. Gli aromi inebrianti sprigionati conferiscono a questo nettare un’indubbia magia olfattiva, replicando, le funzioni dei feromoni umani, responsabili della “chimica dell’attrazione”, è come se i profumi percepiti  innescassero una danza di seduzione, e il piacere dell’attesa.
Il secondo senso ad essere interessato è il gusto, che si evolve sorso dopo sorso. Accostato perfettamente a un cibo, lo champagne sa regalare una sensazione di simbiosi e completezza simile a quella di un abbraccio, o di un bacio. Anche il calice gioca un ruolo ben preciso basti pensare che è costituito da una “gamba”, lunga e sinuosa, e in particolare qualora assaporassimo champagne nella coppa, tonda e perfetta, sembra essere stata modellata sui seni di Madame de Pompadour, amante di Luigi XV 

Uno studio della Reading University ha approfondito gli effetti della moderata assunzione di champagne sulla mente umana. Pur con le dovute accortenze, sembrerebbe che i componenti fenolici più piccoli, come acido gallico, acido protocatechuico, il tirosolo, l’acido caftarico e l’acido caffeico, oltre ai flavonoidi, hanno effetti benefici sulla memoria. Bere buone bollicine tre volte a settimana aiuta a combattere la fisiologica perdita di memoria dovuta all’invecchiamento e nel contrasto alla demenza senile.
Il dato è scientifico ed emerge da una ricerca condotta dall’Università inglese Reading University che ha concluso come i composti fenolici di cui sono costituite le uve utilizzate per la produzione dei migliori spumantizzati, rappresentino validi alleati sui segnali che controllano l’apprendimento e sulle proteine che favoriscono la memoria. Ciò che occorre però, è non farsi prendere dai facili entusiasmi del “purchè sia frizzante”, svaligiando le offerte presenti sugli scaffali dei supermercati degli spumantizzati.
Infatti, a rendere beneficio, sono i composti fenolici che si trovano nelle uve rosse contenute nei vini migliori, ovvero quel Pinot Nero e Pinot Meunier presenti in buone percentuali negli champagne di Francia ma anche nei Franciacorta nostrani o nei Cava Spagnoli.
In pratica agiscono su quei segnali che regolano l’apprendimento, aiutando la memorizzazione dei ricordi e aiutando così il cervello a mantenersi giovane e in forma. Semplicemente bevendo un bicchiere di bollicine… Mica male! Dunque bisogna puntare su dei Metodo Classico di buon livello, bere con moderazione, non mettersi alla guida dopo aver bevuto ma, di certo riuscire a prevenire l’invecchiamento brindando è un sicuro piacere.

Note: si consiglia quindi di non tenere la bottiglia di champagne solo per le grandi occasioni visto che, un uso non smodato dello champagne, tre volte alla settimana aiuterebbe a tenere lontana la demenza senile. Siate attenti nel versarlo, coppa sì, flûte certo, ma quando versate lo champagne dovete inclinare rigorosamente il bicchiere scelto, altrimenti le bolle, il gusto e l’aroma non trovano il loro massimo exploit. Ricordatevi che il mondo delle bollicine è in continua evoluzione. Spumante, prosecco e rosé spumante stanno definendo il mondo delle bollicine. E allora aprite la bottiglia senza occuparvi delle etichette e sorseggiatelo sempre moderatamente come aperitivo o a tutto pasto soprattutto se preparate del buon pesce .

Cin  Cin !!!