Chi mangia tardi non dimagrisce
Quando si vuole dimagrire generalmente si pensa a ridurre la quantità di carboidrati e di grassi e difficilmente si pensa all'ora in cui si mangia in realtà è un grave errore come dimostrato da un importate studio prosettico...

Chi mangia tardi non dimagrisce
Quando si vuole dimagrire generalmente si pensa a ridurre la quantità di carboidrati e di grassi e difficilmente si pensa all’ora in cui si mangia in realtà un nuovo grande studio prospettico dimostra che per riuscire a perdere peso al meglio è anche molto importante guardare l’ orologio quando ci si siede a tavola. Ciò è emerso da un imponente studio prospettico Timing of food intake predicts weight loss effectiveness. Garaulet M, Gómez-Abellán P, Alburquerque-Béjar JJ et al. Int J Obes (Lond). 2013 Jan 29. doi: 10.1038/ijo.2012.229 i cui risultati dimostrano che, chi mangia tardi mostra un più lento tasso di perdita di peso e una perdita di peso significativamente inferiore rispetto a chi mangia prima, suggerendo che l’intervallo tra i pasti di grandi dimensioni potrebbe essere un fattore importante in un programma di perdita di peso.
Finora erano stati eseguiti numerosi studi su modelli animali che avevano già dimostrato una relazione tra il tempo di assunzione del cibo e la regolazione del peso. Ma non era ancora stato osservato se il successo di una dieta per il controllo ponderale nell’uomo sia o meno associato all’orario dei pasti. Ora, uno studio su un campione di 420 persone in dieta dimagrante da 20 settimane (49,5% donne, età: 42 ± 11 anni; BMI: 31.4 ± 5.4 kg/m2) ha colmato questa lacuna.
I soggetti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro abitudine di assumere i pasti, rispettivamente prima o dopo le 15. Le persone abituate a mangiare tardi hanno perso peso più lentamente e in misura minore rispetto a quelle abituate a mangiare prima (p = 0,002). Ma sia l’apporto energetico e la composizione della dieta, sia il consumo di energia stimato il livello di ormoni di grelina, come pure la durata del sonno erano simili nei due gruppi. La più evidente differenza fenotipica tra i due gruppi consisteva nel fatto che chi mangiava tardi aveva la tendenza ad addormentarsi più tardi e, soprattutto, a “saltare” la prima colazione (tutti p <0,05), rispetto ai mangiatori precoci. Dall’esame del genotipo, è risultato che i primi presentavano un polimorfismo del gene CLOCK (Circadian Locomotor Output Cycles Kaput) rs4580704, uno dei geni che regolano il ritmo circadiano, (p = 0,015).
Lo studio si è focalizzato sugli effetti dei pasti principali. Tuttavia, si è scoperto anche che i tempi relativi ai piccoli pasti durante la giornata non hanno influito sul successo nella perdita di peso. E’ inoltre opportuno osservare che chi mangiava più tardi è stato trovato essere meno sensibile all’insulina: un fattore di rischio per il diabete e che al fine di limitare ed escludere eventuali fattori confondenti i ricercatori hanno esaminato, come abbiamo in parte già detto precedentemente, altri elementi tradizionali che giocano un ruolo nella perdita di peso, come l’assunzione di calorie e il consumo energetico, l’influenza degli ormoni dell’appetito leptina e grelina, e la durata del sonno. Tra questi fattori, i ricercatori non hanno trovato differenze tra i due gruppi, suggerendo che il momento del pasto è stato un fattore importante e indipendente per il successo nella perdita di peso.
Sulla base di simili evidenze, le strategie per la riduzione ponderale dovrebbero tener conto non soltanto dell’apporto calorico e della distribuzione di macronutrienti, ma anche degli orari dei pasti. Attenzione quindi la cena NON deve essere il pasto principale della giornata perché abbiamo bevuto solo un caffè con due biscotti a colazione, mangiato davanti al computer una cosa veloce (ricordiamoci che in passato il pranzo era il pasto principale) e quindi arriviamo a sera pronti a divorare qualunque cosa. Questo è un atteggiamento tipico della società attuale ma che necessita di essere corretto al fine di evitare l’epidemia di obesità a cui stiamo assistendo.