Chi salta la colazione durante l’adolescenza rischia il diabete a 40 anni

Da uno studio svedese emerge che le cattive abitudini durante l'adolescenza predicono la comparsa di sindrome metabolica...

Questo titolo un po’ allarmistico deriva da un’ indagine durata 27 anni su 800 soggetti sani, ed è frutto di uno studio del Dipartimento di medicina clinica e salute della Umea University Svedese, pubblicato su Public Health Nutrition. Da questo studio sembrerebbe che le cattive abitudini durante l’adolescenza predicono la comparsa di sindrome metabolica.
I ragazzini che trascurano la prima colazione, saltandola del tutto o limitandosi a bere o mangiare qualcosa di dolce, rischiano l’obesità o il diabete da grandi. Gli esperti hanno analizzato lo stato di salute e le abitudini di 889 soggetti sani di una città svedese, nel 1981 (quando avevano 16 anni) e nel 2008 (quando ne avevano 43), scoprendo che chi da ragazzino trascurava il pasto del mattino si è ritrovato da adulto con il 68% in più di rischio di soffrire di sindrome metabolica.
Le cattive abitudini durante l’età adolescenziale predicono la comparsa della sindrome metabolica a 43 anni, indipendentemente da altri fattori come lo stile di vita e l’indice di massa corporea spiegano gli autori. Inoltre l’abitudine di trascurare la colazione durante l’adolescenza è connessa con un maggiore aumento di peso e un più elevato livello di glucosio nel sangue da adulti. La sindrome metabolica non è una vera malattia, ma un insieme di fattori di rischio cardiovascolare: grasso addominale, glicemia alta, pressione alta e livelli bassi di colesterolo buono (HDL).
I ricercatori svedesi hanno scoperto che nel 2008 il 27% dei soggetti studiati aveva sviluppato segni della sindrome. «Può essere che mangiare bene a colazione aiuti a mantenere una dieta sana per il resto della giornata» ha concluso l’autore principale dello studio, Maria Wennberg. Anche un recente studio della Harvard School of Public Health ha messo in guardia sui rischi che si corrono saltando la colazione: una cattiva abitudine che accresce del 27% il rischio di malattie al cuore ed espone ad attacchi cardiaci fatali più frequenti della media.
L’affermazione dell’autrice è interessante e ben nota, ricordiamo che quando si salta la colazione l’organismo viene sottoposto a una sorta di digiuno, l’ equilibrio tra le sostanze che determinano ricerca di cibo (Grelina, NPY, insulina) e quelle che invece riducono l’appetito (leptina,  colecistochinina ….) viene alterato dalla mancanza di cibo; più precisamente questi delicati meccanismi fanno sì che resta elevato NPY che rimane attivo anche dopo che si ricomincia a mangiare determinando una conseguente bramosia di cibo. Quindi quando ci si sottopone ad un programma alimentare corretto è utile iniziare bene già dal mattino introducendo la giusta quantità di proteine perché ciò comporta un controllo dei picchi glicemici e la attivazione della produzione di leptina (anoressizzante) con funzioni di regolazione ormonale, attivazione del metabolismo, controllo della fame e conseguente dimagramento.
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