Cistite e candida: problemi al femminile
Parliamo di due disturbi prevalentemente femminili, cistite e candida. I sintomi sono stimolo impellente di fare pipì seguito dall'emissione di poche gocce di urina e fastidiosa sensazione di bruciore, ma anche da prurito intimo e sgradevoli perdite bianche.

Parliamo di due disturbi prevalentemente femminili, cistite e candida.
I sintomi sono stimolo impellente di fare pipì seguito dall’emissione di poche gocce di urina e fastidiosa sensazione di bruciore, ma anche da prurito intimo e sgradevoli perdite bianche.
La cistite è un’infiammazione della vescica e delle vie urinarie, un disturbo molto diffuso tanto che si registra che circa il 25% delle donne tra i 20 e 40 anni ne abbia sofferto almeno una volta. È causata da diversi batteri che colonizzano la vescica. Alcune condizioni come la stitichezza, rapporti sessuali, freddo o assunzione di alcolici, possono essere un motivo scatenante.
La candida, invece, è un fungo che normalmente risiede a livello delle mucose genitali e intestinali che, in presenza di un ambiente acido e di una scarsa flora batterica di protezione a livello dell’intestino e della vagina, può dare luogo a vaginiti (infiammazioni vaginali) che spesso sono difficili da debellare.
Cistite e candida spesso sono disturbi ricorrenti, se nella candida un’alimentazione ricca di carboidrati, l’utilizzo cronico di salva slip e l’uso di antibiotici, crea i presupposti per il mantenimento dell’infezione, la cistite invece si ripresenta nonostante l’utilizzo mirato di diversi antibiotici.
L’intestino svolge un ruolo importante, in molte donne forme di diarrea o stitichezza ostinata spesso sono seguiti dall’insorgenza di questi due disturbi. Quindi è bene curare alimentazione per regolarizzare il transito intestinale. Altro elemento favorente è la perenne contrazione dei muscoli che sostengono il pavimento pelvico e una maggiore sensibilità alcuni stimoli fisici e meccanici (il freddo, lo stress, i rapporti sessuali).
Questo stato di ipertono favorisce il ripetersi degli eventi e, solo la valutazione di questa parte anatomica durante la visita ginecologica, permette di “spezzare” il disturbo attraverso l’uso di terapie mirate a ridurre il tono muscolare.
In caso di cistite cronica sarebbe opportuno prendere in considerazione anche la cosiddetta infiammazione da cibo e quindi valutare delle intolleranze alimentari per impostare una dieta di rotazione sulle eventuali ipersensibilità, in modo da recuperare appieno la tolleranza immunologica e, nel contempo, risolvere situazioni che non rispondono agli usuali trattamenti.
In generale in caso di infezioni urogenitali vanno prima di tutto banditi tutti i cibi piccanti, troppo dolci o troppo salati, le carni rosse, i salumi gli zuccheri raffinati e i lieviti, che possono aumentare lo stato infiammatorio. È inoltre utile seguire ciclicamente, per una settimana ogni 2-3 mesi, una cura a base di fermenti lattici che, agendo sulla flora batterica intestinale, migliorano lo smaltimento delle scorie metaboliche e rinforzano di riflesso le difese.
Tra le intolleranze alimentari statisticamente più connesse a questi disturbi troviamo quelle a prodotti fermentati e a latte e derivati.
Una delle più importanti possibilità offerte dalla Natura, soprattutto in caso di cistite cronica o recidivante, è l’impiego del D-mannosio, un particolare zucchero derivato dalla betulla o dal larice, che impedisce che i batteri (in particolare Escherichia coli) aderiscano alla parete vescicale, facilitando invece il loro drenaggio verso l’esterno. Viene preso per periodi prolungati (almeno 1 mese), a stomaco e vescica vuoti e con abbondante acqua, al dosaggio di 500-1.000 mg una o due volte al giorno.
Al D-mannosio è possibile affiancare il mirtillo rosso americano o cranberry, che ha proprietà analoghe e di cui si assumono 2-4 capsule o compresse al dì.
Completano l’azione antibiotica 3 gocce di olio essenziale di melaleuca o tea tree oil, prese a stomaco pieno per circa una settimana.
All’attività disinfettante di questi rimedi naturali è spesso opportuno aggiungere quella di contenimento dell’infiammazione generale dell’organismo, allo scopo di alleviare i sintomi e favorire il ritorno alla normalità. Si potranno utilizzare quindi prodotti come l’olio di ribes nero, di cui in acuto vengono assunte anche 9 perle al giorno (3 a colazione, 3 a pranzo e 3 a cena) per 4 giorni, per poi passare a 6 perle al giorno per un’altra settimana. Oppure l’olio di perilla, al dosaggio di 1 o 2 perle 3 volte al dì, per cicli di circa un mese. Ribes nero e perilla possono essere proficuamente impiegati in caso sia di cistite che di candidosi.
Altri rimedi naturali per candida, cistite e prurito
A tutte le età, in particolare nell’età fertile e in menopausa a causa della “tempesta” ormonale che investe tutto l’organismo, può accadere che anche il sistema immunitario attraversi un periodo di stress. Per questo si manifestano con più frequenza infezioni del sistema urogenitale come candida e cistiti, che segnalano uno stato di affaticamento degli anticorpi. La terapia, in questo caso, deve agire sia dall’interno e che dall’esterno.
I rimedi naturali per la candida
Ricordiamo che la Candida albicans è un fungo che vive sulla mucosa vaginale, nell’intestino, nella bocca e sulla pelle. Se il sistema immunitario si indebolisce e quando l’intestino è irritato, la candida diventa “aggressiva” e dà luogo a una serie di disturbi che comprendono secrezioni vaginali biancastre, prurito e bruciore all’atto della minzione. Ecco alcuni rimedi naturali
– Solidago. In tintura madre, stimola il drenaggio delle tossine e ha un’azione antibatterica. Se ne prendono 40 gocce al giorno prima dei pasti per 3-4 settimane, anche se l’infezione è scomparsa.
– Gramigna. Fare un infuso e bere una tazza ogni sera è un ottima idea se si va soggetti alle infiammazioni urogenitali.
Ecco i rimedi per una terapia d’urto per sconfiggere la cistite
– L’uva ursina. È un potente antibatterico delle vie urinarie. Se ne prendono sei capsule al giorno (in 3 somministrazioni, lontano dai pasti e con molta acqua), scendendo a 4 e 3 capsule al giorno con il miglioramento della sintomatologia. Per potenziare l’effetto dell’uva ursina si consiglia di aggiungere all’acqua il succo di un limone spremuto.
– La gramigna, si beve in infuso (un cucchiaino di radici messo in infusione 10 minuti in una tazza d’acqua), anche 2-3 volte al dì. È depurativa e antinfiammatoria.
I rimedi naturali per bruciori e prurito una non corretta (o eccessiva) igiene intima e i disturbi dell’intestino infiammano i tessuti genitali provocando prurito, bruciori e sanguinamenti. In questi casi si consiglia di utilizzare l’ olio essenziale di camomilla: occorre metterne 10 gocce in una bacinella di acqua tiepida e sciacquare le parti intime, allevierà notevolmente il fastidio. Anche gli oli essenziali di rosa e di lavanda possono essere utilizzati allo stesso scopo. Gli sciacqui si ripetono 2 volte al dì mattina e sera. Le stesse essenze, mescolate a un olio vegetale (come l’olio di mandorle) possono essere applicate localmente nelle zone pruriginose o irritate.