Colesterolo negli anziani

Livelli di colesterolo troppo alti sono un problema per molti, ma soprattutto per la popolazione anziana

Colesterolo un aiuto anche dalla natura

Livelli di colesterolo troppo alti sono un problema per molti, ma soprattutto per la popolazione anziana, si calcola che in Italia, tra gli anziani, il 24% degli uomini ed il 39% delle donne è in condizione di ipercolesterolemia conclamata ed il 36% degli uomini ed il 38% delle donne presenta livelli border line.
La prima regola per combattere il colesterolo è sicuramente una sana alimentazione e un corretto stile di vita per il quale rimandiamo al nostro articolo Colesterolo alto cosa fare
Se attraverso le modifiche del proprio stile di vita non si ottengono adeguati livelli lipidici, allora prima di iniziare una terapia farmacologica classica, possiamo provare a utilizzare degli integratori alimentari nutraceutici che possono aiutarci a controllare il colesterolo in eccesso.

Tra i nutraceutici più efficaci sono stati selezionati il riso rosso fermentato, la berberina e l’estratto di carciofo. Vediamoli in dettaglio:
Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare fungo, chiamato Monascus purpureus, che durante la sua attività fermentatrice, è in grado di produrre elevate concentrazioni di monacoline tra le quali spicca la monacolina K, a cui è stata scientificamente attribuita una notevole attività ipocolesterolemizzante poichè è in grado di inibire la 3-idrossi-3-metil-glutaril Coenzima A reduttasi (HMG-CoA reduttasi), che rappresenta un enzima chiave nella biosintesi del colesterolo.
La berberina è un alcaloide isolato prevalentemente dalle radici e dalla corteccia di numerose piante, l’attività ipocolesterolemizzante della berberina è stata ben documentata con una serie di studi in vitro ed in vivo, che hanno dimostrato la sua l’efficacia ipolipidemizzante. Il meccanismo con cui questa sostanza riduce i livelli plasmatici di colesterolo differisce tuttavia da quello esercitato dalle statine, che diminuiscono la sintesi del colesterolo endogeno, la berberina aumenta l’attività ed il numero dei recettori epatici per le LDL, facilitando l’allontanamento del “colesterolo cattivo” dal sangue.
Il carciofo, Cynara scolymus, agisce sul metabolismo lipidico, con la diminuzione della produzione del colesterolo e dei trigliceridi endogeni, favorendo la loro escrezione o la naturale ridistribuzione nell’organismo; potenzia la produzione della bile facendo aumentare la quantità di acidi biliari e di colesterolo espulsi con la bile stessa. Inoltre in associazione alla diminuzione del colesterolo totale e Ldl, si aggiunge l’aumento del colesterolo Hdl secondaria all’assunzione 2 volte al giorno di 250 mg di estratto dalle foglie.
Infine occupiamoci degli steroli e degli stanoli composti bioattivi, chiamati anche fitosteroli e fitostanoli, simili nella struttura al colesterolo e presenti principalmente negli oli vegetali, frutta secca (noci, nocciole, mandorle, ecc), legumi, alcuni semi, cereali, frutta fresca, verdura.
Gli steroli più diffusi e comuni sono il sitosterolo e il camposterolo.
Nella tipica dieta occidentale, l’assunzione media giornaliera si attesta intorno ai 300 mg, mentre può raggiungere i 600 mg nei vegetariani. Il loro consumo sembra essere correlato a un miglioramento della dislipidemia e a un abbassamento del rischio cardiovascolare. Secondo una recente revisione, pubblicata sulla prestigiosa rivista Atherosclerosis, il consumo quotidiano di 2 g di steroli/stanoli porta a una significativa inibizione dell’assorbimento del colesterolo e a una marcata riduzione dei livelli di Ldl (8-10%) in soggetti sani; inoltre la dose elevata di 2 g/die non ha causato effetti avversi sulla salute a lungo termine. Tale effetto è stato poi riscontrato anche in soggetti malati: in pazienti dislipidemici, il consumo di 2 g di steroli/stanoli ha portato infatti a un abbassamento importante dei livelli di Ldl e di trigliceridi (6-9%); in parallelo, in modelli cellulari e animali di aterosclerosi si è riscontrata una significativa diminuzione dei markers infiammatori e della formazione della placca aterosclerotica in seguito a trattamento con steroli/stanoli.

Anche queste sostanze risultano utili per il controllo non farmacologico del colesterolo e come coadiuvanti nei soggetti in terapia, portando così ad una diminuzione del rischio di patologie cardiovascolari legate a dislipidemia.