Covid 19 e allergia

Nei soggetti allergici la circolazione dei pollini può scatenare la tipica sintomatologia con arrossamento degli occhi, congiuntivite, gonfiore delle palpebre, lacrimazione, ma anche starnuti, congestione nasale e tosse. Sintomi caratteristici delle allergie ma riconducibili anche a COVID-19 – la malattia da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 – e che pertanto possono generare la preoccupazione di aver contratto il coronavirus. 

L’arrivo della primavera ha portato in diverse città italiane temperature miti e la fioritura di molte piante ha favorito la dispersione di pollini nell’aria. Nei soggetti allergici la circolazione dei pollini può scatenare la tipica sintomatologia con arrossamento degli occhi, congiuntivite, gonfiore delle palpebre, lacrimazione, ma anche starnuti, congestione nasale e tosse.
Sintomi caratteristici delle allergie ma riconducibili anche a COVID-19 – la malattia da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 – e che pertanto possono generare la preoccupazione di aver contratto il coronavirus. Come spiega il professor Giorgio Walter Canonica, Responsabile Centro Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia in Humanitas occorre prestare attenzione ai sintomi per distinguere i due disturbi.

Attenzione ai sintomi
Prima di tutto, secondo le linee guida internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’infezione da Coronavirus si manifesta principalmente con 3 sintomi: febbre, tosse, mancanza di respiro (dispnea). La malattia allergica respiratoria non è caratterizzata da febbre Inoltre la rinite allergica dovrebbe essere più facilmente distinguibile da quella virale perché di solito gli starnuti sono a raffiche, il naso cola molto (un sintomo meno comune nei pazienti con COVID-19) e la rinite può associarsi a congiuntivite (che invece è abbastanza comune nella nuova malattia da coronavirus).

Cosa fare in caso di sintomi?
È bene che i pazienti allergici ai pollini che avvertono tosse e raffreddore inizino la terapia prescritta dall’allergologo con antistaminici e corticosteroidi inalatori al fine di ridurre la sintomatologia. Se dopo un paio di giorni di terapia i disturbi non dovessero regredire, si può pensare di aver contratto COVID-19 in forma lieve se non si ha febbre e in quel caso occorre contattare il proprio medico di famiglia oppure rivolgersi ai numeri verdi regionali.

L’allergia ai pollini potrebbe anche manifestarsi per la prima volta (anche perché può insorgere a qualunque età), pertanto in presenza di tosse e raffreddore che fanno sospettare un’allergia respiratoria occorre consultare il proprio medico che potrà effettuare una diagnosi e indicare una terapia appropriata. Con la terapia farmacologica corretta i disturbi allergici regrediscono nel giro di qualche giorno, mentre le forme infettive restano. E’ inoltre utile raccomandare infine ai pazienti che sono in trattamento continuo per l’asma di non sospendere la terapia .

Per riassumere l’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri (AAIITO) ha messo a punto alcune semplici regole da seguire per interpretare correttamente le diverse manifestazioni cliniche associate a diverse condizioni. 

allergiaRaffreddore e congiuntivite
La malattia allergica respiratoria presenta nella quasi totalità dei casi: raffreddore (prurito alle mucose nasali, naso che cola, starnutazione, ostruzione nasale) e congiuntivite (prurito agli occhi, occhi rossi, lacrimazione). Questi sintomi sono, a quanto noto, praticamente assenti nell’infezione da Coronavirus, anche se alcuni esperti pongono maggiore attenzione sulla congiuntivite che invece potrebbe essere presente anche con Covid-19

Asma
Il paziente con asma bronchiale allergico e non-allergico può presentare tosse e dispnea (quasi sempre associati a sintomi nasali e oculari), ma questi si risolvono rapidamente con la terapia antiasmatica broncodilatatrice e anti-infiammatoria. Non vi è alcuna evidenza che lo stato allergico (rinite e/o asma) rappresenti un fattore di rischio per una evoluzione più severa di una eventuale concomitante infezione da coronavirus.

Terapia
La raccomandazione per tutti i pazienti allergici è quella di continuare ad assumere la terapia per la rinite e/o l’asma, senza interromperla. In questo particolare periodo, tenere sotto controllo la propria allergia può contribuire a limitare il contagio sia per gli altri, riducendo la starnutazione e la tosse, sia per sé stessi, diminuendo il rischio che il prurito induca a toccarsi gli occhi ed il naso.
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