Curcumina: infiammazione ed obesità

L'integrazione con curcumina potrebbe essere un trattamento efficace di supporto nel controllare lo stato infiammatorio in corso di obesità. Secondo una review pubblicata di recente su Nutrients,

Curcumina infiammazione ed obesità
L’integrazione con curcumina potrebbe essere un trattamento efficace di supporto nel controllare lo stato infiammatorio in corso di obesità. Secondo una review pubblicata di recente su Nutrients, infatti, tale approccio contribuisce a ridurre significativamente la produzione di citochine infiammatorie e aumenta il livello di adiponectina nel plasma di soggetti obesi e in sovrappeso.

Adiponectina

L’adiponectina è una proteina di 244 amminoacidi, appartenente alla categoria delle adipochine. Viene sintetizzata dalle cellule del tessuto adiposo, in particolare dagli adipociti bianchi maturi, e con la sua azione influenza la funzionalità e l’attività strutturale di altri tessuti.
L’adiponectina, è stata isolata per la prima volta nel 1995, sin dai primi studi condotti su modelli animali (topolini) sono emerse le proprietà antiaterogeniche ed antinfiammatorie di questa sostanza. E’ stata inoltre dimostrata una chiara relazione tra i livelli di adiponectina e l’estensione della massa grassa. A differenza di quanto scoperto per le altre proteine sintetizzate dal tessuto adiposo, infatti, i livelli di adiponectina sono significativamente inferiori negli obesi rispetto ai soggetti normopeso. Non solo, nel corso di alcuni studi, è emerso che i livelli plasmatici di adiponectina sono correlati negativamente – oltre che con il BMI (indice di massa corporea) – con la pressione arteriosa sistolica, i livelli gligemici a digiuno, l’insulinemia, l’insulino resistenza, il colesterolo totale e LDL, i trigliceridi e l’acido urico. Al contrario, i livelli di adiponectina si correlano positivamente con quelli di colesterolo HDL e con la riduzione del peso corporeo. Pertanto, per le sue proprietà anti-infiammatorie ed anti-aterogene, l’adiponectina sembra avere un importate effetto protettivo sul rischio cardiovascolare. A livello del cuore, inoltre, agisce come regolatrice del danno cardiaco, grazie ai suoi effetti anti-infiammatori ed anti-rimodellamento ipertrofico.

Riportiamo l’intervista alla Dott. Roberta Masella, direttore dell’Unità di prevenzione e salute di genere presso il Centro di riferimento per la medicina di genere all’Istituto superiore di sanità e prima firma della ricerca. Le è stato chiesto innanzitutto, qual è,  il legame tra infiammazione e obesità?
Prima di continuare a leggere l’articolo vi invitiamo  ad approfondire l’argomento leggendo i seguenti articoli che mostrano  la correlazione tra sovrappeso-obesità e infiammazione cronica:

Introduzione a sovrappeso e obesità 
Sovrappeso-Obesità: malattia infiammatoria ?
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Obesità= malattia infiammatoria cronica
L’obesità si accompagna a un’infiammazione cronica di bassa intensità che dipende dall’alterazione delle normali funzioni degli adipociti, le cellule che sono la componente principale del tessuto adiposo. Va detto che il tessuto adiposo presente nel nostro organismo è di due tipi diversi a cui corrispondono funzioni diverse. Mi riferisco al tessuto adiposo sottocutaneo e a quello viscerale. Quest’ultimo si accumula nella zona dell’addome dove trovano posto parecchi organi interni quali, per esempio, fegato, milza e pancreas. Questo tessuto ha la proprietà di produrre attivamente e rilasciare al suo esterno diverse molecole, chiamate adipocitochine, che hanno attività regolatrice e possono essere pro- o antinfiammatorie. In corso di obesità l’equilibrio tra queste molecole si altera e quelle pro-infiammatorie prendono il sopravvento. Inoltre, alcuni di questi fattori sono capaci di attirare nel tessuto adiposo vari tipi di cellule immunitarie che contribuiscono alla comparsa dello stato infiammatorio presente negli individui obesi.
Il gruppo di ricerca ha quindi analizzato la letteratura scientifica recente per raccogliere dati utili a capire se l’integrazione della dieta con curcumina possa aiutare a diminuire l’intensità dell’infiammazione in soggetti obesi, molti dei quali affetti anche da diabete di tipo 2. Inoltre, attraverso la valutazione degli studi condotti in modelli animali o cellulari in vitro, volevamo trovare indicazioni sul meccanismo molecolare attraverso cui la curcumina può inibire in modo specifico il processo infiammatorio del tessuto adiposo. 
Quale ruolo quindi può giocare una supplementazione con curcumina nel paziente obeso e a quali dosaggi? 
Dagli studi di intervento condotti sull’uomo sembra evidente che la curcumina è in grado di diminuire i livelli delle citochine infiammatorie prodotte dal tessuto adiposo e circolanti nel sangue. Per quanto riguarda i dosaggi, negli studi sono state utilizzate quantità diverse. È difficile, pertanto, stabilire quali siano le dosi giornaliere sufficienti e necessarie per ottenere i benefici apportati. Tuttavia, le dosi di assunzione del rizoma essiccato e polverizzato, non devono superare quelle fissate come sicure dall’Efsa, ovvero fino a 3 mg per kg di peso corporeo al giorno, cioè in media da 1,5 a 3 grammi. 
Attenzione però, perchè nonostante i molti lavori, non è ancora chiaro il meccanismo molecolare responsabile della riduzione dello stato infiammatorio evidenziata sui soggetti obesi, che utilizzano curcumina. Inoltre, gli studi di intervento che abbiamo esaminato sono stati condotti sia su uomini che donne, ma i dati non sono stati valutati separatamente per i due generi; questo è un punto molto importante di cui tener conto, perché l’efficacia della curcuma può dipendere anche da una diversità individuale, influenzata anche dal genere, nella risposta al suo consumo.

In conclusione: il messaggio che può venire da questa analisi è che la supplementazione con curcumina potrebbe essere un adiuvante nel trattamento dell’infiammazione in corso di obesità, tuttavia sono necessari molti altri studi clinici di intervento condotti con protocolli standardizzati e controllati per avere la definitiva conferma di questa attività. Inoltre, va sottolineato con forza che nessun tipo di supplementazione può sostituirsi a una dieta sana, bilanciata e accompagnata da un’adeguata vita attiva. Un individuo obeso deve innanzitutto modificare il proprio stile di vita perché soltanto in questo modo può raggiungere risultati apprezzabili e duraturi nel migliorare il suo stato di salute.