Dieta Chetogenica

La dieta chetogenica è un trattamento dietetico a forte restrizione calorica. In questo tipo di dieta si consumano meno grassi e carboidrati,

Facciamo chiarezza su cos’è la dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un trattamento dietetico a forte restrizione calorica. In questo tipo di dieta  si consumano meno grassi e carboidrati, accuratamente dosati e distribuiti in modo uniforme nei vari pasti della giornata, mentre l’apporto di proteine è pressochè normale: i valori di insulina nel sangue si abbassano e si stabilizzano, evitandone i picchi tanto dannosi per la salute.  Si differenzia dalle altre diete perchè, seguendo tale dieta si evitano fame e stanchezza (gli effetti collaterali principali della restrizione calorica) e si raggiunge più facilmente e più velocemente un peso corporeo ottimale.

NO AL “FAI DA TE”
Poiché la dieta chetogenica è definita da una composizione biochimica molto specifica, deve essere sempre eseguita su indicazione e controllo medico.
La necessità di rispettare equilibri biochimici così specifici, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, rende inoltre necessario l’utilizzo di integratori che rispondano all’esigenza di mantenere un apporto di calorie e carboidrati controllato e insieme soddisfino le richieste nutrizionali e vitaminiche del nostro organismo.

Definizione di dieta chetogenica

Più precisamente si definisce chetogenico un regime dietetico in grado di indurre uno stato cronico di chetosi cioè una condizione metabolica in cui vengono utilizzati corpi chetonici come fonte energetica
I corpi chetonici sono tre composti acidi normalmente presenti nel sangue in quantità trascurabile denominati

  • acetone
  • acido acetico
  • acido beta idrossibutirrico

Nel corso di tale dieta si verifica una situazione simile alla condizione di digiuno, in cui in carenza di glucosio, introdotto con l’alimentazione le cellule epatiche producono corpi chetonici i quali vengono utilizzati come fonte alternativa di energia.
La dieta chetogenica è nata intorno al 1920 deriva dalla pratica del digiuno terapeutico una forma popolare di trattamento per molti disturbi cronici, inizialmente fu il Dott. Conklin ad utilizzare il digiuno, per molti giorni consecutivi, egli curò centinaia di pazienti epilettici vantando un tasso di guarigione del 90% nei bambini e del 50% negli adulti. Successivamente il Dott Wilder e il Dott Peterman della Mayo Clinic per rendere più accettabile il trattamento proposero di utilizzare al posto del digiuno una dieta ricca di grassi e povera di zuccheri in grado di portare alla formazione di corpi chetonici con risultati sulle crisi epilettiche simili a quelli ottenuti con il digiuno; fu proprio Wilder a coniare la definizione di dieta chetogenica per descrivere questo programma alimentare.
Lo svantaggio era però rappresentato dalla scarsa appetibilità e dalla difficoltà nel seguire questo regime così rigido, tanto che il 20% dei pazienti lo abbandonava nonostante i risultati terapeutici in seguito all’osservazione che questa dieta aveva come effetto collaterale la diminuzione della percentuale di grasso corporeo e della glicemia, vennero quindi approfonditi gli studi sui meccanismi biochimici alla base della chetosi. 
Furono i lavori del prof Blackburn negli anni 70 a dare l’avvio alla diffusione del primo protocollo della dieta per la cura dell’obesità
Si trattava di una forma di digiuno modificato in cui di potevano assumere solo alimenti ad alto contenuto proteico
Nel 1990 nasce un nuovo protocollo detto VERY LOW CALORY KETO DIET povero in grassi e carboidrati; è una terapia nutrizionale che mima lo stato metabolico di digiuno tramite una alimentazione: ipocalorica, ipoglucidica (0,5-0,9 gr/kg per innescare e mantenere uno stato di chetosi), ipolipidica, normoproteica essa prevede inoltre un apporto equilibrato di fibre vegetali,acqua, vitamine, sali minerali e oligoelementi.
Questa dieta venne approvata nel 1993 dal Ministero della Salute Americano e la rivista Jama certificò il riconoscimento del protocollo dietetico da parte del Ministero della Salute. Da quel momento in poi milioni di persone sono state trattate con successo

La dieta chetogenica è normalmente scelta da chi desidera perdere peso ma, per via delle sue caratteristiche, è molto efficace anche negli stati patologici caratterizzati da: insulinoresistenza; sindrome metabolica; diabete mellito di tipo 2; in alcune patologie neurologiche come emicrania e cefalea.

Secondo l’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) la dieta chetogenica può essere utilizzata nelle seguenti categorie di pazienti:

Obesità grave o complicata da ipertensione
Diabete di tipo II  dislipidemia
OSAS Obstructive Sleep Apnea Syndrome
Sindrome metabolica
Osteopatie e artropatie severe
Obesità severa con indicazione alla chirurgia bariatrica
Pazienti con indicazioni a rapido dimagramento per severe comorbilità
NAFLD non alcoholic fatty liver desease
Epilessia farmaco resistente

Vantaggi

  • dopo 3 giorni si ha lo sviluppo di una chetosi stabile e controllata che riesce ad inibire la sensazione di fame
  • i corpi chetonici producono anche un effetto euforizzante e stabilizzante l’umore, molto utile per aumentare l’aderenza al protocollo dietetico
  • si ottiene una riduzione selettiva della massa grassa assicurando una buona protezione della massa magra
  • la rapida perdita di peso aiuta a motivare il paziente a continuare il programma
  • si ottiene il miglioramento di marker metabolici e infiammatori con riduzione del rischio cardiovascolare

Controindicazioni

  1. gravidanza e allattamento
  2. anamnesi positiva per gravi disturbi psichici e comportamentali
  3. abuso di alcool e altra sostanze
  4. insufficienza epatica
  5. insufficienza renale
  6. diabete di tipo I
  7. porfiria
  8. angina instabile e infarto miocardico recente
  9. insufficienza cardiaca

Il protocollo dietetico si sviluppa in più fasi che comprendono il susseguirsi di diversi protocolli dietetici secondo un ordine ben stabilito

  1. Fase di dimagrimento
  2. Fase di transizione
  3. Fase di rieducazione alimentare
  4. Fase di equilibrio e mantenimento del peso

1.Fase di dimagrimento il protocollo comincia con una dieta caratterizzata da forte restrizione calorica e prevede 4 o 5 pasti utilizzando totalmente o parzialmente i pasti sostitutivi accompagnati a pranzo e cena da verdure a basso contenuto glicidico (bietole,  cicoria cetrioli, finocchi. . . .) in questa fase è necessaria una supplementazione vitaminica e minerale i lipidi sono forniti da 2 cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno  La durata di questa fase varia in funzione del grado di obesità ma in genere è compresa tra le 8 e le 12 settimane

Le caratteristiche dei pasti sostitutivi:
qualità controllata di macro/micronutrienti e di calorie
ipocalorici 90-120Kcal a porzione, normoproteici 15-20 gr di proteine a porzione, ipoglucidici, ipolipidici addizionati con fibre, vitamine e oligoelementi

Effetti collaterali della fase di dimagramento:
alitosi
stipsi/diarrea
cefalea (nei primi giorni di dieta)
crampi astenia se carente supplementazione di vitamine e oligoelementi
fame nelle prime 48-72 ore 
ridotta tolleranza al freddo

2.Fase di transizione questa fase prevede una uscita graduale dalla chetosi, aumento dell’introito calorico, 2 pasti proteici convenzionali, parziale utilizzo dei pasti sostitutivi, graduale e lento reinserimento dei carboidrati a basso indice glicemico questa fase deve essere prolungata almeno quanto il periodo di chetosi

3.Fase di rieducazione alimentare in questa fase si utilizza una dieta ipocalorica bilanciata la cui finalità è la rieducazione alimentare è caratterizzata da un ulteriore lieve aumento dell’introito calorico, saltuario utilizzo dei pasti sostitutivi, introduzione graduale di frutta e legumi(i carboidrati in questa fase rappresentano circa il 30%dell’apporto calorico giornaliero)  Nella pratica la modalità di reitroduzione viene stabilita solo dal medico

Le prime tre fasi si avvalgono di pasti sostitutivi prodotti nutraceutici appositamente studiati per garantire un idoneo apporto di nutrienti.
Apportano macro e micronutrienti in quantità bilanciata e sono studiati appositamente per rispettare le caratteristiche del protocollo Garantiscono un apporto nutrizionale qualitativamente completo utilizzando materie prime ad elevata biodisponibilità supplementati con vitamine e minerali

4.Fase di equilibrio e mantenimento del peso la dieta di mantenimento è un piano ipocalorico bilanciato il cui obbiettivo è il mantenimento nel tempo del peso  raggiunto 
Caratteristiche: introito calorico prestabilito che dipende dalle caratteristiche del paziente peso, sesso, altezza e attività fisica quota proteica secondo L.A.R.N 1 gr/kg di peso ideale circa  25%; quota lipidica 30%; quota glucidica 45% massimo
Il percorso chetogenico ha una durata circoscritta e deve essere sempre seguito da una fase di graduale transizione verso una dieta mediterranea bilanciata e dal ripristino di corrette abitudini alimentari, l’unica via che garantisca il mantenimento a lungo termine dei risultati raggiunti.

Attività fisica 
Il tipo e l’intensità dell’esercizio sono variabili e dipendono dalla fase della dieta in cui ci si trova e dalle caratteristiche del paziente. 
Durante la fase chetogenica saranno sufficienti brevi cicli di esercizi di tonificazione da ripetere durante la giornata successivamente si potrà associare un aumento graduale dell’attività fisica di tipo aerobico