Diverticoli: la dieta

La prevenzione ed il trattamento della malattia diverticolare asintomatica si basa principalmente sull'aumento dell'apporto dietetico di fibra via libera quindi a prodotti integrali, verdura e frutta

Diverticoli quale dieta fare?

Prima di iniziare a parlare di diverticoli, diverticolosi e diverticolite cerchiamo di capire meglio le differenze fra questi termini:
Diverticoli: erniazione di mucosa e sottomucosa attraverso la parete muscolare, solitamente situata in vicinanza delle “tenie”, dove i vasi retti penetrano nella parete colica, indebolendola. I diverticoli del colon sono causati da un difetto che si realizza nel corso della vita della parete muscolare del colon che si sfianca e si estroflette nel punto dove le terminazioni nervose e le piccole arterie che portano sangue alla mucosa entrano attraverso il colon.
Diverticolosi: presenza asintomatica di diverticoli
Malattia diverticolare: (espressione sintomatica della diverticolosi) è una patologia caratterizzata dalla presenza di estroflessioni, generalmente di tipo sacciforme, della mucosa e della muscolaris mucosae attraverso la tonaca muscolare circolare e che non superano la sierosa (diverticoli). Si localizza, in genere, a livello del sigma per poi estendersi al discendente ed al trasverso senza, tuttavia, interessare mai il retto.
Diverticolite: (non complicata o complicata) è l’infiammazione del diverticolo e del suo colletto

I diverticoli  come abbiamo appena spiegato sono piccole estroflessioni della mucosa intestinale, di varie dimensioni, che si presentano sotto forma di prominenze arrotondate. Interessano tutto il colon, in particolare i tratti più colpiti sono il sigma ed il colon discendente. Possono essere singoli ma molto più spesso multipli, si sviluppano difficilmente prima dei 40 anni e sono più frequenti nella popolazione al di sopra dei 60 anni. Tra i meccanismi responsabili della formazione dei diverticoli il ruolo principale è svolto dall’aumentata pressione endoviscerale legata all’ipertono muscolare viscerale. Naturalmente le differenti abitudini alimentari costituiscono il fattore scatenante l’insorgenza della diverticolosi. E’ stato osservato che esiste un rapporto inverso con il contenuto di fibre alimentari della dieta, non a caso  i diverticoli sono più frequenti nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di fibra. Talora sono silenti, ma quando si ha ristagno di materiale fecale al loro interno si possono infiammare determinando l’insorgenza della malattia o, nei casi più severi, la diverticolite che si manifesta con dolore addominale, febbre con possibili emorragie del retto.
Come si possono prevenire i diverticoli a tavola?
La prevenzione ed il trattamento della malattia diverticolare asintomatica si basa principalmente sull’aumento dell’apporto dietetico di fibra via libera quindi a prodotti integrali, verdura e frutta. La verdura deve essere utilizzata due volte al giorno, di cui almeno una volta cruda, variandola il più possibile. Per la scelta valutare la tollerabilità individuale, tuttavia, poiché è importante anche la capacità delle verdure di trattenere acqua per aumentare il volume delle feci, sono molto utili lattuga, radicchio, sedano e carote, zucchine e cipolle (ricche di inulina), bene anche i centrifugati di verdura.  Anche la frutta deve essere variata ed  è da assumere sia cruda che cotta preferibilmente con la buccia, ben masticata e magari all’inizio del pasto Consumare ogni giorno tre frutti, preferire mele (contenenti pectina), arance, pere, banane (ricche di inulina). E’ inoltre possibile utilizzarla anche sotto forma di centrifuga filtrata. Una precisazione per quanto riguarda la frutta secca: oggi abbiamo la conferma  che noci, semi oleosi e anche altri cereali fibrosi spesso eliminati in caso di colite e presenza di diverticoli , non possono che fare del bene, visto che numerosi studi scientifici hanno evidenziato che l’assunzione di queste sostanze  è innocua ai fini dello sviluppo di colite o di diverticolite
Ricordiamo inoltre che è necessario bere 1,5 -2 litri di acqua die , ridurre i grassi soprattutto di origine animale, le bevande e gli alimenti ricchi di zuccheri semplici, cucinare senza grassi aggiunti. Preferire metodi di cottura semplici evitando la frittura per concludere se necessario su indicazione del proprio è possibile consumare integratori alimentari a base di fibra.

Quali alimenti evitare
Nonostante la dieta sia ricca di fibre, alcuni alimenti che contengono fibra sono invece ugualmente sconsigliati perché possono fermarsi nei diverticoli ed infiammarli. Si tratta di alimenti che contengono semi, come pomodori, cetrioli, uva, fichi, fragole, lamponi, kiwi, pane con semi di sesamo.
Riassumiamo nella tabella sottostante come comportarsi in caso di diverticolosi o diverticolite.

Consigli alimentari in caso di diverticolosi

diverticoli

Preferire alimenti ricchi di fibra accompagnandoli ad un’abbondante assunzione di acqua possibilmente non gassata
Se necessario, integrare la propria dieta con supplementi dietetici a base di fibre (psyllio,… crusca), ma evitare l’uso di lassativi

Consumare un’abbondante colazione
Aumentare il movimento fisico (jogging, camminate a passo veloce, cyclette ecc.).

 

Consigli alimentari in caso di diverticolite

diverticolite

Abolire i cibi piccanti come pepe peperoncino, curry, noce moscata, alcolici, bevande, gassate, thè , caffè e cioccolato
Ridurre o addirittura eliminare il consumo di latte e formaggi piccanti, sono invece tollerate modiche quantità di yogurt
Evitare semi oleosi, legumi cereali integrali e più in generale gli alimenti meteorizzanti.
Consumare frutta senza buccia e centrifugata (ma non frullata, per evitare che l’alimento inglobi eccessive quantità di aria).
Evitare tutte le verdure ad eccezione della lattuga.

Non dimentichiamoci infine di praticare regolarmente attività fisica: il movimento e l’attività fisica aiutano a mantenere tonici i muscoli della parete addominale, migliorando la motilità colica e riducendo il ristagno di feci nei diverticoli.

Cura e trattamento
Dato che la diverticolosi, di per sé, non è una malattia, l’unica raccomandazione utile in questi casi è l’adozione di uno stile di vita equilibrato (vedi consigli precedenti). In presenza di malattia diverticolare si rendono invece necessari una serie di trattamenti medici abbinati al rispetto delle regole dietetiche viste in precedenza.
Nella profilassi della diverticolite si utilizza una terapia antibiotica a scarso assorbimento mirata a ridurre le infezioni microbiche intestinali. Questa importante proprietà farmacocinetica, consente a questo tipo di antibiotici, di raggiungere il tratto intestinale a concentrazioni elevate, di esercitare l’azione terapeutica direttamente in situ, riducendo al minimo il lavoro degli organi escretori ed emuntori nel metabolizzarlo.
Nella fase acuta della malattia si rende invece necessario il riposo a letto e una terapia antibiotica sistemica, al fine di combattere le infiammazioni della parete intestinale esterna (peridiverticolite) è bene ricordare però ricordare che essi  degli effetti collaterali come l’alterazione della flora batterica “buona” e la perdita di efficacia in caso di ripetute somministrazioni.

Per concludere ricordiamoci che anche in questo tipo di patologia è fondamentale correggere la disbiosi prevenire la Sindrome da alterata permeabilità intestinale (Leaky Gut*) e preoccuparsi di eliminare “l’ infiammazione da cibo” mediante una corretta dieta che tiene conto di eventuali ipersensibilità alimentari facilmenti diagnosticabili mediante Test DRIA o Food Intolerance Test

*Leaky Gut= Un organismo sano possiede una vera e propria barriera che tiene in perfetto equilibrio la mucosa e la flora intestinale. Questa struttura fa in modo che i nutrienti vengano assorbiti e blocca il passaggio di tossine, patogeni e sostanze allergizzanti. Recentemente si è scoperto che la capacità di barriera è fortemente alterata da fattori come lo stress, le abitudini alimentari scorrette, gli inquinanti ambientali, i farmaci e l’alcol. Questa alterazione, si accompagna ad uno stato infiammatorio sistemico, iper-reattività del sistema immunitario, sovraccarico del fegato e del sistema nervoso. I sintomi più frequenti sono quelli intestinali come gonfiore, diarrea e crampi, ma spesso compaiono anche sintomi generali come stanchezza, mancanza di energia, allergie ed intolleranze