Festeggiamo i 30 anni dello studio
Il sito internet www.smp1993.it racconta già la storia dello studio, perchè è stato proprio nel 1993 che è iniziata questa meravigliosa avventura

3 Febbraio 2023 festeggiamo i “30 anni”
Buon Anniversario Studio
Il sito internet www.smp1993.it racconta già la storia dello studio, perchè è stato proprio nel 1993 che è iniziata questa meravigliosa avventura con un’idea di medicina e di cura del paziente che nel corso degli anni, grazie anche all’esperienza e all’ascolto dei pazienti è stata arricchita e migliorata. Nello studio ci si occupa prima di tutto delle persone e non solo delle patologie, certi che una corretta alimentazione sia la base da cui partire per mantenersi in salute o curarsi.
La ricerca e cura delle intolleranze alimentari è stato motivo di continua ricerca e approfondimento, e oggi è possibile affermare che l’efficacia dei programmi nutrizionali finalizzati a insegnare alle persone che “il modo in cui ci nutriamo determina il nostro stato di salute” è stato ampiamente confermato dai successi dei pazienti.
Per rivedere la storia di questi 30 anni, consigliamo la lettura dell’articolo:
29 anni buon compleanno studio
Il 3 febbraio ricorre la festa di San Biagio, medico e protettore della gola vediamo qualche curiosità
Il nome Biagio deriva Blasius, che a sua volta proviene dall’aggettivo latino blaesus, che significa balbuziente, e dal greco blaisus, che significa storto. San Biagio proviene dall’Oriente e nello specifico dall’Armenia più precisamente, dalla città di Sebaste, della quale il Santo era vescovo, e nella quale esercitava la professione di medico. La sua triste fine ha a che fare con il dissidio tra Costantino e Licinio, due Imperatori dell’Impero Romano d’Occidente e d’Oriente. Il dissidio tra i due imperatori verteva anche sulla libertà di culto in tutte le zone dell’Impero. In particolare Licinio aveva messo in atto una serie di persecuzioni nei confronti di tutti i cristiani dell’Impero Romano d’Oriente, ordinando sovente torture ed esecuzioni. Questo sanguinoso dissidio trovò fine poi con l’Editto di Milano nel 313. A questo editto fecero seguito altri provvedimenti, secondo i quali la domenica doveva essere il giorno festivo per tutti, era vietato eseguire riti religiosi o magici di sorta. Nonostante nei territori dell’Impero Romano d’Oriente vi fosse di fatto piena libertà di culto, fu ugualmente ucciso nel 316 poiché rifiutò di rinnegare la sua fede Cristiana.
Il santo fu infatti torturato con dei pettini che si usavano ai tempi per cardare la lana, e infine decapitato.
San Biagio si festeggia il 3 febbraio ed è patrono di diversi paesi e città non solo in Italia ma anche all’estero. Nell’VIII secolo le sue reliquie furono condotte a Maratea, città della quale è patrono. Di fatto, la nave sulla quale si trovavano le reliquie era diretta a Roma, ma una tempesta costrinse la nave ad ormeggiare a Maratea, dove il viaggio del Santo si fermò.
I miracoli attribuiti a San Biagio sono diversi, ma quello che più è famoso è quello che l’ha reso altresì protettore della gola. Si narra, infatti, che il santo avrebbe salvato un bambino che aveva ingerito per errore una lisca di pesce. La leggenda vuole che una madre disperata si rivolse a lui quando suo figlio stava per morire soffocato a causa di una lisca di pesce conficcata in gola. Il Santo si limitò a dare al bambino un pezzo di pane, la cui mollica fece uscire la lisca permettendogli di respirare. Ma ve ne sono molti altri:
- a Maratea per esempio si conserva una palla di cannone inesplosa sparata dai francesi nel 1806: sembra che su questa palla vi siano proprio le “impronte” delle dita del santo, che avrebbe dunque protetto la città anche in quell’occasione.
- il Santo è noto per aver salvato Salemi da un’invasione di cavallette che stava mettendo la città in ginocchio causando una forte carestia. Da allora ogni anno la vigilia del 3 febbraio a Salemi si preparano dei piccoli pani a forma di cavalletta ed altri a forma di gola, naturalmente come sempre accade benedetti ed offerti ai fedeli.
- si narra che a Durazzo, in Albania, dove sorge il monastero di San Biagio, vi sarebbe una roccia dalla quale sarebbe fuoriuscito dell’olio con proprietà curative.
- a Ruvo di Puglia, invece, si consumano dei taralli pugliesi dalla forma singolare: sono infatti realizzati nelle forme di Mitra, bastone, piede e mano di San Biagio. In quell’occasione si distribuiscono anche nastrini colorati che, legati alla gola, avrebbero la funzione simbolica di proteggere la gola dei fedeli.
San Biagio ed il panettone a Milano
A Milano la festa di San Biagio è molto sentita. In quell’occasione si usa vendere e consumare i panettoni avanzati a Natale, a tal punto che vi è persino un proverbio, che recita “San Bias el benediss la gola e el nas”. Si ritiene che consumare il panettone in quell’occasione serva a proteggere proprio la gola ed il naso dai malanni di stagione.
La leggenda del panettone di San Biagio narra di una donna che si recò in prossimità del natale da un frate, Frate Desiderio, per far benedire un panettone, che aveva preparato lei stessa per l’imminente festività. Il frate andava di fretta, così le disse di lasciargli il panettone e di far ritorno dopo qualche giorno a ritirare il dolce benedetto. Il Natale tuttavia passò e la donna non tornò a prendere il panettone. Il frate, pensando che se ne fosse scordata, lo mangiò. La donna però si presentò a ritirare il panettone: era il 3 febbraio. Il frate si dichiarò dispiaciuto per aver consumato il panettone, ed andò a prendere il piatto che conteneva il dolce, al fine di restituire per lo meno quello. Giunto al cospetto del vassoio, si sorprese a scoprire che il panettone non solo era al suo posto, ma era grande il doppio di quello ricevuto dalla donna. Un miracolo di San Biagio, dal quale deriva l’usanza milanese.