Freddo: difendiamoci mangiando bene

E’ consigliabile mangiare e bere prima di esporsi al freddo, per dare al nostro organismo sufficiente energia per contrastarlo, anche se non dobbiamo eccedere con le calorie.

Freddo: aiutiamo il nostro corpo a combatterlo con i cibi giusti

L’anno è iniziato con un’ondata di gelo che non ricordavamo da alcuni anni, ma cosa accade al nostro organismo quando la temperatura si abbassa così tanto? Quali i rischi? Come possiamo difenderci? Qual è l’alimentazione più corretta? Cercheremo di rispondere a tutti questi quesiti.
Iniziamo col capire cosa accade al nostro corpo quando fa molto freddo: il termometro biologico è regolato da termorecettori cutanei, che aiutano a mantenere il più possibile costanti i gradi corporei attraverso un meccanismo di termoregolazione che disperde calore (se fa caldo) o ne favorisce la produzione (se fa freddo), tuttavia è difficile spiegare perchè alcune persone avvertono più freddo di altre.
Ricordiamo che il freddo inoltre causa il restringimento dei vasi sanguigni, aumentando le probabilità di un evento cardiaco.
Attenzione anche alla diffusione dei virus influenzali dovuti alla permanenza in ambienti chiusi più a lungo.
Ricordiamoci di proteggere accuratamente la pelle che tende a seccarsi e può andare incontro anche a irritazioni cutanee e geloni.
Per contrastare il freddo allora iniziamo proprio dall’alimentazione, il consiglio è di scegliere preferibilmente cibi caldi, in grado di produrre più energia, che si traduce in più calore ed un innalzamento della temperatura corporea interna.
Tre le regole di base:

  • Aumentare leggermente le porzioni di alimenti proteici, con poche calorie, che nutrono i muscoli e aiutano a bruciare l’adipe accumulata. Fra questi i più indicati sono le carni bianche, il pesce, i legumi, le uova, la ricotta, i formaggi magri e lo yogurt. Utili anche gli alimenti che favoriscono l’eliminazione delle tossine e controllano i livelli di colesterolo e il rischio di sovrappeso, come aglio e cipolle, che svolgono una potente azione antibatterica; legumi, quali fagioli, ceci, piselli e lenticchie che migliorano l’attività intestinale grazie alla presenza di fibra ed apportano ferro che aiuta a combattere l’anemia e la stanchezza; frutta fresca di stagione (in particolare agrumi e kiwi), per l’apporto di buone quantità di vitamina C; verdure di stagione (spinaci, cicoria, zucca, rape, carote, broccoli) che forniscono sali minerali e vitamine antiossidanti che aiutano a combattere lo stress fisico legato al freddo intenso.
  • Evitiamo diete eccessive con pochissime calorie e pochi grassi, sconsigliate nei periodi freddi poiché rallentano la capacità di regolare la temperatura corporea. Consumare una buona e ricca prima colazione per dare al nostro corpo l’energia necessaria ad affrontare il freddo
  • Niente alcolici, vino e superalcolici perché dopo una iniziale vasodilatazione che determina una sensazione di calore, lasciano invece spazio ad una vasocostrizione che induce molto freddo.

Tra i cibi antifreddo vi segnaliamo anche:
Broccoli e crucifere, ricchi di vitamina C e di carotenoidi, stimolano le difese immunitarie, più basse in inverno. Se non amate i broccoli vanno benissimo anche le carote, la zucca, le patate, gli spinaci, i carciofi, le barbabietole rosse, i cavolfiori e i peperoni, tutti ortaggi nei quali i carotenoidi si trovano in abbondanza.
Frutta secca, in particolare le noci, che forniscono all’organismo un buon apporto di zinco il quale aiuta a combattere gli stati di raffreddamento. Questo minerale lo si trova anche nella carne di manzo, nel tuorlo d’uovo, nelle ostriche, nei crostacei, nei cereali, nei legumi, in alcune verdure, nel germe di grano, nel lievito di birra e nella lecitina di soia. Si consiglia poi anche il consumo di mandorle e nocciole che contengono tocoferolo (vitamina E), benefico contro raffreddori e influenze. Fra i condimenti, è ricco di vitamina E e protegge dal freddo, l’olio extravergine d’oliva.
Lo Yogurt ricco di probiotici riduce i casi di infezione e rende le forme influenzali meno aggressive.
Anche se fa freddo non dimentichiamoci di idratarci con acqua e tè e tisane (quelle alla liquirizia, timo, lavanda, sambuco sono le migliori contro il raffreddore) e minestre.
I dolci invece non ci riscaldano ma ci appesantiscono, gli zuccheri hanno un basso potere termogenico e i grassi ancora inferiore.  L’unico di aiuto è il cioccolato fondente il cui apporto di magnesio aiuta a combattere la stanchezza e a stimolare il sistema nervoso.
Tra le spezie è lo zenzero che ci viene in aiuto, ne basta un pizzico per aumentare il flusso della circolazione sanguigna e svolgere un’azione riscaldante per l’organismo. Mentre il peperoncino, che contiene una buona dose di vitamina C, funge da anti-freddo e anti-età.
Ora qualche curiosità:
Perché sono mani e naso a gelare per primi?
Il termostato del nostro corpo è l’ipotalamo,  per proteggere dal freddo i nostri organi vitali come cuore e polmoni, il flusso sanguigno viene dirottato nella parte centrale del corpo, penalizzando l’irrorazione delle estremità che diventano più fredde e fiacche. Il sangue viene indirizzato in modo preferenziale anche ai reni, per questo può presentarsi la sensazione di dover urinare. Il tremore causato dai brividi, come l’atto di battere i denti, servono a produrre calore attraverso l’attività muscolare.
Il nostro cervello sembra invece funzionare meglio con il freddo rispetto al caldo, le persone sono più concilianti, e decisioni impegnative dal punto di vista cognitivo vengono prese meglio alle basse che alle alte temperature.
False credenze e miti da sfatare:
E’ consigliabile mangiare e bere prima di esporsi al freddo, per dare al nostro organismo sufficiente energia per contrastarlo, anche se non dobbiamo eccedere con le calorie.
Il maggior appetito è legato ad un retaggio dei nostri antenati per i quali procacciarsi il cibo durante l’inverno era difficile e avere delle scorte di grasso rappresentava un vantaggio.
Utile invece indossare un cappello perché parte del calore corporeo va perso attraverso la testa.
Infine è vero che esistono persone più resistenti al freddo, anche se il grasso può funzionare come strato isolante, protegge dal freddo meno di quel che si creda.
Infine il maggior adattamento al freddo di alcuni popoli potrebbe essere dovuto, almeno in parte, ad alcuni geni ereditati da ominidi arcaici come Neanderthal. Secondo la rivista Science i gruppi umani che abitano le regioni a clima rigido hanno un metabolismo cellulare particolarmente efficiente grazie ad alcune varianti del Dna dei mitocondri, che sono le centrali energetiche della cellula.