Grassi vegetali idrogenati: evitiamoli in gravidanza

Se a consumare grassi trans sono le neo mamme, gli effetti negativi sul bambino che allattano aumentano. Esagerare con questi grassi, infatti, raddoppia il rischio di accumulo di grasso corporeo nel figlio e fa ingrassare pericolosamente anche la mamma.

Grassi vegetali idrogenati: evitiamoli in gravidanza e allattamento

I grassi vegetali idrogenati sono nocivi per la salute, e questo è risaputo ormai da molti anni. A ciò si aggiunge un ulteriore tassello. Se, infatti, a consumare grassi trans sono le neo mamme, gli effetti negativi sul bambino che allattano aumentano. Esagerare con questi grassi, infatti, raddoppia il rischio di accumulo di grasso corporeo nel figlio e fa ingrassare pericolosamente anche la mamma. A dimostrarlo e’ stata una ricerca dell’ Universita’ della Georgia, condotta su 96 donne suddivise in tre gruppi. Alcune allattavano solo al seno, altre con il solo latte artificiale, altre ancora avevano scelto un allattamento misto. I risultati sono stati pubblicati sull’European Journal of Clinical Nutrition e hanno dimostrato che il consumo di grassi vegetali idrogenati ha ripercussioni sia sulle madri che sui figli. I ricercatori hanno misurato il grasso corporeo delle donne e dei neonati, sottolineando che valutare il grasso conta assai di piu’ che considerare solo il peso: ‘Essere sovrappeso di per se’ non significa avere un’alta percentuale di grasso corporeo, e viceversa – spiega Alex Anderson, coordinatore dello studio e docente al College of Family and Consumer Sciences – Ma e’ proprio la quantita’ di grasso quella che davvero fa male alla salute: non a caso l’adiposita’ e’ considerata un ottimo indice di rischio cardiovascolare. Il team di Anderson ha riportato nel lavoro che le donne, indipendentemente dal peso che avevano prima della gravidanza, vedevano salire di ben sei volte la probabilita’ di accumulare grasso di troppo se consumavan in modo eccessivo alimneti ricchi di grassi vegetali idrogenati. È risultato, quindi, che i grassi trans consumati nel periodo dell’allattamento portano ad ingrassare molto di piu’ che se fossero ingeriti in altri momenti della vita. Ma questa tendenza non e’ stata osservata solo nelle mamme. Per i bimbi il rischio di avere grasso corporeo eccessivo fin da piccolissimi e’ risultato doppio se le madri avevano esagerato coi grassi idrogenati durante l’allattamento. Anderson ha anche stabilito una soglia oltre cui l’effetto negativo e’ evidente e incontestabile, 4,5 grammi al giorno. E il dato preoccupa se si considera che la media Europea di consumo per ognuno di noi si aggira da uno a sei grammi al giorno. Nello studio si afferma che dopo aver esaminato  varie tipologie di grassi dalla dieta,  i trans paiono essere quelli che piu’ predicono lo sviluppo di adiposita’ nelle mamme e nei loro bambini e che il latte materno e’ il miglior alimento per i neonati, ma risente molto della dieta materna: i dati valutati dimostrano con chiarezza che in questo delicato periodo della vita della donna, ancor piu’ che in altri momenti, e’ opportuno consumare pochi grassi vegetali idrogenati, per il bene proprio e dei figli.  

Cerchiamo di capire cosa sono e dove si trovano tali grassi:

Alla preparazione dei grassi vegetali, utilizzati quasi ovunque nell’industria alimentare concorrono diversi oli trattati o cotti, la cui provenienza non è normalmente specificata in etichetta. Molto spesso si tratta di olio di mais, di soia o di arachide.

Usati a livello industriale soprattutto come “amalgamanti” ed “emulsionanti”, i grassi vegetali (sia idrogenati che non-idrogenati) sono tra gli ingredienti più presenti nei prodotti industriali.

 

Salvo qualche rara eccezione, vanno ritenuti presenti in questi gruppi di alimenti:

  • MARGARINE: grassi vegetali idrogenati per definizione.
  • PRODOTTI IN SACCHETTO: cracker, biscotti, fette biscottate, grissini, patatine fritte, arachidi e noccioline tostate.
  • ANI SPECIALI:  come quelli conditi, all’olio, numerosi pani integrali, le fette da toast, le focacce, le fette biscottate, i crostini.
  • CIOCCOLATO, GELATI, CARAMELLE: dove i grassi sono presenti come stabilizzanti ed emulsionanti. Nel cioccolato è presente il burro di cacao, che è comunque un grasso vegetale trattato.
  • PASTICCERIA INDUSTRIALE: biscotti, brioche, merendine, torte, pasticcini, snack
  • FRUTTA SECCA E SEMI OLEOSI: mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli, arachidi, noci, sesamo, cocco essiccato, semi di lino, di zucca o di girasole.
  • DADI DA BRODO: anche quelli solo vegetali e condimenti alternativi a base di sesamo
  • MARMELLATE: alcuni tipi ne contengono (controllare bene l’etichetta).
  • FRITTI E GRASSI COTTI: la degenerazione degli oli indotta dal calore può provocare la formazione di acidi grassi ‘trans’. Inutile precisare che li troviamo in tutto il fast e junk food.

Per ulteriori chiarimenti circa i grassi vegetali e le loro implicazioni sulla salute consigliamo un’attenta lettura dei seguenti articoli:

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Grassi vegetali idrogenati e malattie coronariche

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