I dolci di Carnevale
Scopriamo il significato di questa festa e le varie tradizioni, facendo due chiacchiere...

Siamo nella settimana di carnevale, riconducibile ad antiche festività pagane, nelle dionisiache greche o nei saturnali romani, erano momenti in cui si abbandonavano gli obblighi e le gerarchie sociali e si lasciava spazio allo scherzo e alla dissolutezza, queste feste sono state poi integrate dalla religione cristiana di tradizione cattolica.
La parola Carnevale deriva dal latino “carnem levare” (eliminare la carne), in riferimento al banchetto che si teneva prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima o intesa come astensione dal mangiare carne o da atti carnali, per questo il carnevale spesso è associato all’idea di trasgressione, si organizzano feste in maschera e carri allegorici.
In passato si festeggiava la fine della stagione fredda e l’arrivo di quella più mite, con rappresentazioni teatrali ricche di significati simbolici.
Nei paesi cattolici il Carnevale inizia la domenica di Settuagesima, ovvero la prima delle sette domeniche che precedono la Settimana Santa, e finisce il martedì precedente il mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima.
Per la Chiesa Cattolica il Carnevale è interpretato come un momento di riconciliazione con Dio.
Nel rito ambrosiano, che riguarda le chiese dell’arcidiocesi di Milano e alcune ad esse vicine, la Quaresima inizia la prima domenica di Quaresima, così l’ultimo giorno di Carnevale è il sabato 4 giorni dopo rispetto al rito romano, sembra infatti che il vescovo di Milano Sant’Ambrogio fosse in pellegrinaggio ma avesse programmato il suo ritorno per carnevale, la popolazione di Milano lo aspettò prolungando così il carnevale fino al suo arrivo.
Il carnevale è certamente tra le feste religiose quella più allegra, molte sono le tradizioni popolari, famosi il carnevale di Venezia, quello di Viareggio e di Cento, ma oltre alla particolarità delle feste popolari c’è un elemento che le accomuna tutte e sono i dolci soprattutto fritti, perché una volta molte erano le persone che partecipavano a questi festeggiamenti ed era necessario avere a disposizione dei dolci veloci da preparare e soprattutto molto economici, così sono nate le chiacchiere, le frittelle e i tortelli.
Tra i più famosi ricordiamo i crostoli, chiamati chiacchiere in Lombardia, bugie in Piemonte, Liguria; crostoli, galani in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, frappe nelle Marche, cenci in Toscana. Si tratta di dolci molto friabili che vengono fritti o cotti al forno, ma sempre dopo essere stati leggermente fritti. Infine cosparsi di zucchero a velo. Nell’antica Roma venivano preparate in gran quantità e fritti nel grasso di maiale, perché dovevano durare per tutta la Quaresima, poi le castagnole dolce tipico della gastronomia dell’Emilia Romagna, vengono preparate e gustate in molte regioni d’Italia, anche se con nomi differenti: zeppole a Napoli e in Puglia, Tortelli a Milano, e in numerose varianti: c’è chi ci mette il lievito e chi , invece, le preferisce più sode e chi aggiunge ricotta nell’impasto.
Per chi volesse prepararli in casa ecco alcuni consigli:
L’olio deve essere mantenuto ad una temperatura di 190 gradi, utilizzare preferibilmente olio d’oliva, tra gli oli di semi il più resistente alle alte temperature è quello di arachide, è molto importante una volta finita la cottura far riposare il fritto su carta assorbente da cucina.
Questi dolci particolarmente buoni e appetibili hanno un grosso difetto ovvero le calorie, molto dipende anche dalla combinazione e dalle caratteristiche degli ingredienti utilizzati, indicativamente per 100 g di prodotto l’apporto nutrizionale delle chiacchiere è 280 calorie, delle frittelle di mela è circa 265 calorie e dei tortelli ripieni è circa 400 calorie.
Come preparare delle buone chiacchiere
In una ciotola versare 200 gr di farina meglio se integrale, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 2 cucchiai di olio, 50 gr di zucchero di canna, 1 bicchierino di vino bianco, impastare e lasciare poi riposare la pasta per circa mezz’ora, tirare quindi la sfoglia il più sottile possibile aiutandosi con il mattarello o con la macchina per fare la pasta. Tagliare quindi con la rotellina la pasta in delle forma irregolari , scaldare l’olio d’oliva o di arachidi friggerle velocemente e metterle ad asciugare su carta assorbente spolveriamole infine con lo zucchero a velo. Qualora volessimo ottenere delle chiacchiere più leggere possiamo cuocerle in forno a 180°, sono comunque ottime!