I mirtilli un aiuto alla nostra salute
Secondo alcune recenti ricerche queste piccole bacche, dotate di un enorme quantitativo di sostanze antiossidanti, sarebbero in grado di prevenire patologie cardiovascolari, Diabete tipo II e Sindrome metabolica..

Il mirtillo è un frutto tipico del sottobosco, appartiene alla Famiglia delle Ericaceae, generalmente cresce nelle zone montane sulle Alpi e gli Appennini.
La fioritura della sua pianta avviene in primavera, ci sono diverse varietà, ci occuperemo in particolare del mirtillo nero e di quello rosso. Secondo alcune recenti ricerche effettuate negli Stati Uniti, queste piccole bacche, sarebbero dotate di un enorme quantitativo di sostanze antiossidanti, in grado di prevenire patologie cardiovascolari, proteggere dai tumori e addirittura ritardare il naturale processo di invecchiamento.
Il Mirtillo nero: particolarmente ricco di acido folico, contiene tannini e glucosidi antocianici, i quali oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e ne rafforzano la struttura. Le antocianine presenti in grandi quantità, rafforzano il tessuto connettivo che sostiene i vasi sanguigni e ne migliorano l’elasticità ed il tono, sono anche dei potenti antiossidanti che ci aiutano a combattere i radicali liberi.
Contiene anche acido citrico, acido ossalico, idrocinnamico e il gamma-linolenico. L’acido ossalico è quello che conferisce il classico sapore asprigno del frutto; l’acido idrocinnamico è molto efficace perché è in grado di neutralizzare le nitrosammine cancerogene (prodotte nell’apparato digerente in conseguenza dell’ingestione di nitrati); l’acido gamma-linolenico invece è molto utile al fine di prevenire la nefropatia diabetica.
Il Mirtillo rosso (ricco di ferro, vitamina C e fibre) è diffuso in molte regioni dell’Europa e nelle zone collinari e montane dell’Italia (specialmente sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali), i suoi frutti sono molto saporiti e generalmente vengono utilizzati per la preparazione di ottime marmellate. In medicina i mirtilli rossi vengono utilizzati per prevenire e curare le infezioni alle vie urinarie (in particolar modo la cistite provocata da Escherichia coli, riducendone la quantità nelle urine); la sua efficacia è apprezzabile anche per quanto riguarda le micosi e i virus. La sua utilità è dimostrata anche come coadiuvante in caso di diarrea, nelle stitichezze, e nei problemi legati al colon irritabile e alle emorroidi. Infine, i mirtilli rossi hanno anche la capacità di attenuare i piccoli inestetismi della pelle quale la couperose, grazie alla presenza di principi nutritivi come vitamine A e C, acido citrico e malico, fosforo, calcio, manganese.
Tra gli studi più recenti che si sono occupati delle proprietà dei mirtilli ricordiamo:
Quello pubblicato sul “ Journal of Agricultural and Food Chemisty” Blueberry Supplementation Improves Memory in Older Adults Krikorian R, Shidler MD, Nash TA, Kalt W, Vinqvist-Tymchuk MR, Shukitt-Hale B, Joseph JA, ha dimostrato che l’assunzione di un drink al giorno di circa 500 ml di succo di mirtillo (l’equivalente di 6-9 ml per Kg di peso corporeo/die) per 12 settimane, ha migliorato l’apprendimento e la memoria in persone anziane con problemi di memoria, e ha ridotto i sintomi depressivi e i livelli di glucosio. Q
questo studio suggerisce la possibilità che vi sia una connessione tra i cambiamenti a livello della funzione cognitiva e quelli a livello metabolico. La supplementazione con mirtilli, infatti, può prevenire o attenuare il processo di neuro degenerazione grazie agli effetti benefici dei flavonoidi, in particolare di antociani e flavanoli. I flavonoidi infatti, attraversano la barriera emato-encefalica, esercitando i loro effetti benefici sull’apprendimento e la memoria, migliorando le connessioni neuronali esistenti, la comunicazione cellulare e stimolando la rigenerazione neuronale.
Un altro studio pubblicato su International Journal of Obesity. 2009;33:1166–1173. Blueberry juice displays weight management benefits: Mouse study Vuong T, Benhaddou-Andaloussi A, Brault A, Harbilas D, Martineau LC, Vallerand1 D, Ramassamy C, Matar C, Haddad PS, questa volta condotto su topi, ha mostrato che l’assunzione di succo fermentato di mirtillo, frutto estremamente ricco di composti fenolici antiossidanti, possiede effetti benefici sul controllo del peso. A un gruppo di topi obesi è stato somministrato succo di mirtillo trattato con un ceppo di batteri (Vaccinii Serratia) che ne aumenta gli effetti antiossidanti, i risultati hanno evidenziato una riduzione del 35% dei livelli di glucosio ematico nei topi diabetici e una riduzione del peso e della sensazione di fame eccessiva in topi diabetici e obesi.
Gli ultimi due studi sono legati agli effetti positivi che l’assunzione di mirtilli può avere nel trattamento del Diabete tipo II e della Sindrome metabolicia
Il primo pubblicato sul Journal of Nutrition. 2010. 140; 1764-1768. Bioactives in Blueberries Improve Insulin Sensitivity in Obese, Insulin-Resistant Men and Women Stull AJ, Cash KC, Johnson WD, Champagne CM, Cefalu WT evidenzia i benefici legati al consumo di mirtilli, grazie al loro contenuto
di flavonoidi, in particolare di antociani e di flavanoli. Recentemente è stato evidenziato che il consumo giornaliero di un frullato di mirtilli, contenente 22,5 grammi di flavonoidi per 6 settimane, ricco quindi di composti bioattivi, può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo II in soggetti predisposti, obesi, non diabetici e insulino-resistenti.
Il secondo pubblicato sul European Journal of Clinical Nutrition. 2010. Doi:10.1038/ejcn.2010.27. Berry meals and risk factors associated with metabolic sindrome Lehtonen HM, Suomela JP, Tahvonen R, Varano J, Venojarvi M, Viikari J, Kallio H, ha valutato gli effetti del consumo giornaliero di frutti di bosco di vario tipo, come parte di una dieta normale (uva, olivello spinoso, mirtilli rossi, mirtilli, ribes neri), sui fattori di rischio associati alla sindrome metabolica nelle donne. Il gruppo di donne che aveva assunto 163 g di frutti di bosco, aveva fatto registrare una riduzione del 23% dei livelli di marker infiammatori associati alla salute del fegato (diminuzione dei livelli di un marcatore nella steatosi epatica non alcolica) e alla sindrome metabolica (aumentati livelli di adiponectina). Questi risultati indicano un significativo miglioramento della funzionalità epatica. Ciò può contribuire positivamente a diminuire l’infiammazione sistemica nel corpo e il rischio di malattie cardiovascolari.