Il ‘girovita’, una spia della salute degli italiani
Da un comunicato stampa della SIO - Società Italiana Obesità - emerge un particolare ritratto dell'obesità...

Il ‘girovita’, una spia della salute degli italiani – Prevalentemente donna, oltre i 50, poco istruita- con la classica eccezione, che conferma ogni regola, degli uomini dotati di istruzione post-laurea, non occupata, casalinga. Questo il profilo dell’obesità addominale, in pratica la “ pancia”, definita come circonferenza della vita superiore a 102 cm nell’uomo e 88 cm nella donna.
L’obesità addominale è associata a disturbi cardiovascolari, diabete, ipertensione e dislipidemia. Presentati oggi al III Congresso Nazionale della SIO- Società italiana dell’Obesità i dati preliminari dell’indagine svolta in Italia nell’ambito del progetto internazionale IDEA.
Milano, 15 Giugno 2006 – Secondo le stime più accreditate, in Italia sono 4 milioni gli adulti obesi, con un indice di massa corporea (IMC, o BMI per gli anglosassoni) quindi superiore a 30 kg/m2, corrispondenti al 9,1% della popolazione oltre i 18 anni. Inoltre, ben un adulto su tre (33,4%) è in sovrappeso (IMC compreso tra 25 e 30 kg/m2).
Se il sovrappeso interessa prevalentemente gli uomini (42% contro il 25,7% di donne), l’obesità non fa distinzioni fra i due sessi, anzi tende a prevalere leggermente nella donna.
Se è acquisito il dato che sovrappeso e obesità siano causa di una lunga serie di malattie – dal diabete ai disturbi cardiovascolari, sino ai tumori – oggi non è più sufficiente la rilevazione del peso o della massa corporea per definire il grado di rischio di andare incontro a queste malattie. “Infatti, si è oggi capito che non tutti i tipi di grasso sono uguali – ha sottolineato Michele Carruba, Presidente SIO-Società Italiana dell’Obesità, nell’ambito del Congresso SIO in corso a Milano.
“E’ stato dimostrato che i maggiori effetti negativi sul metabolismo, con un incremento dei rischi per l’apparato cardiovascolare, sono esercitati dal grasso viscerale, quello che si accumula nell’addome e che può essere messo in correlazione con la classica “pancia”. Esso rappresenta da solo un fattore in grado di incrementare il rischio cardiovascolare indipendentemente dall’età e dall’indice di massa corporea”.
Ecco allora che la SIO, in collaborazione con la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) ha misurato la “pancia” degli Italiani, o meglio il girovita, per verificare quanti dei nostri connazionali superino quei valori soglia identificati a livello internazionale come parametri che definiscono la presenza di obesità addominale e quindi di maggior rischio: 88 cm di circonferenza vita per la donna e 102 cm per l’uomo. E’ lo studio IDEA, parte di un progetto internazionale che ha condotto le medesime rilevazioni in 63 paesi, coinvolgendo 6.407 medici di medicina generale, che hanno “misurato”, con un semplice metro da sarta, il girovita a più di 177.000 persone. I dati preliminari per l’Italia, presentati al III congresso nazionale della SIO, si riferiscono a 7.313 persone che 600 medici della SIMG hanno preso in esame tra il 25 e il 26 maggio 2005.
“Il primo risultato a emergere dalle nostre osservazioni è che l’obesità addominale, definita come girovita superiore ai valori soglia 88 e 102 cm, aumenta con l’aumentare dell’età ed è maggiormente presente nelle donne rispetto agli uomini – ha sottolineato Claudio Cricelli, Presidente SIMG – La si riscontra in circa il 15,5% delle donne e degli uomini con meno di 30 anni d’età cresce, mantenendosi indipendente dal sesso, al 25% (1 su 4) sino ai 39 anni e poi sale nell’uomo al 33% e nella donna al 40% sino ai 49 anni. Da qui in avanti aumenta abbastanza costantemente nell’uomo, stabilizzandosi intorno al 43% dopo i 60 anni, mentre il fenomeno esplode nella donna: 56,6% nella fascia 50-59 anni, 65,8% tra i 60 e i 69, 72,8% – sette donne su 10 – dopo i 70 anni”.
“Questo dato apparentemente sorprendente, in realtà si spiega considerando che, in seguito alla menopausa la donna subisce un riassetto ormonale che favorisce l’accumulo di grasso viscerale.
“Dal punto di vista socioculturale, abbiamo visto che l’obesità addominale diminuisce al crescere del livello di istruzione. Hanno un girovita superiore a 102 cm il 40% degli uomini con licenza di scuola media inferiore, si scende al 33% tra quelli con diploma di scuola secondaria e al 25% nei laureati. Stesso andamento tra le donne: il 63% tra le meno istruite ha un girovita superiore a 88 cm, condizione che si riscontra nel 36,6% delle diplomate, e nel 23% delle laureate. Curiosamente, sembra che la pancia affligga in particolare gli uomini titolari di “master” post-laurea. Tra i “cervelloni” super-istruiti, la percentuale balza al 47,5%”.
“Anche la condizione lavorativa pare abbia il suo impatto, soprattutto tra le donne tanto per gli uomini quanto per le donne, chi è attivo ha meno pancia di chi è in pensione; nulla di strano, perchè abbiamo visto che il girovita tende a crescere con l’età. Tuttavia, mentre non sembrano esserci particolari differenze tra uomini attivi e non-occupati (31,6% rispetto a 28,8%), le donne presentano un girovita ‘eccessivo’ in quasi il 53% delle non ‘ufficialmente’ occupate e solo nel 35% delle lavoratrici”.
Ma lo studio IDEA è andato oltre. Ha verificato la corrispondenza tra circonferenza della vita e malattie cardiovascolari, dislipidemia (valori elevati di grassi nel sangue), ipertensione e diabete. La presenza di disturbi cardiovascolari aumenta all’aumentare della circonferenza vita ed è maggiore nell’uomo rispetto alla donna: in 30 uomini su 100 oltre i 102 cm e in “solo” 9 donne su 100 tra gli 84 e i 94 cm. Peraltro, mentre il dato cresce a 20 su 100 nelle donne con girovita “XXL” (oltre 102 cm) è allo stesso livello già negli uomini solo “L” (girovita intorno ai 94 cm).
Anche il diabete di tipo 2 cresce al crescere del girovita, “prediligendo” gli uomini: raggiunge il 16,4% negli uomini con girovita tra 94 e 102 cm e supera il 21% in quelli con obesità addominale. Per le donne, va dal 3,5% in quelle “normali”, con girovita inferiore a 84 cm, sale a 8,5% nel girovita 84-94 cm, per superare gli uomini, con il 23%, dopo i 102 cm.
Perfetta la corrispondenza tra crescita della circonferenza vita, ipertensione e dislipidemia, con prevalenza, a parità di centimetri di pancia, per il sesso femminile. 41,4% le donne e 36,6% gli uomini ipertesi e rispettivamente 28,8% e 25,2% le percentuali di dislipidemia nella fascia di girovita 84-94 cm; 68% e 64,7% i dati per l’ipertensione e 41,8% e 42% per la dislipidemia oltre i 102 cm.