Il lavoro intellettuale fa aumentare l’appetito e anche il peso!
Nell'ultimo numero della rivista Psychosomatic Medicine è stato pubblicato uno studio condotto dai ricercatori dell'Università Laval di Quebec City (Canada) che mostra come il lavoro intellettuale induca un aumento dell’introito calorico giornaliero....

Il lavoro intellettuale fa aumentare l’appetito e anche il peso! – Nell’ultimo numero della rivista Psychosomatic Medicine è stato pubblicato uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Laval di Quebec City (Canada) che mostra come il lavoro intellettuale induca un aumento dell’introito calorico giornaliero. Chaput JP, Drapeau V, Poirier P, Teasdale N, Tremblay A. Glycemic Instability and Spontaneous Energy Intake: Association With Knowledge-Based Work. Psychosom Med. 2008 Aug 25.
Il gruppo di ricercatori, coordinato dal Dr Angelo Tremblay, ha misurato il consumo di cibo spontaneo di un gruppo di 14 studenti dopo 3 differenti attività: riposo in posizione seduta, lettura e riassunto di un testo ed infine l’esecuzione di una serie di test di memoria ed attenzione al computer. Dopo 45 minuti di queste attività i partecipanti erano invitati a mangiare liberamente da un buffet.
Anche se la sessione di lavoro intellettuale richiede il consumo di solo 3 calorie in più rispetto al riposo, gli studenti dopo ogni sessione di lavoro intellettuale (lettura o pc) assumevano circa 203 e 253 Kcal in più.
Rispetto al riposo questo rappresentava un maggior introito calorico del 23,6% e del 29,4%.
I campioni di sangue prelevati prima, durante e dopo ogni sessione di attività hanno mostrato che il lavoro intellettuale produce maggiori fluttuazioni della glicemia e dell’insulinemia rispetto al riposo.
“Queste fluttuazioni possono essere provocate dallo stress del lavoro intellettuale oppure riflettere un adattamento biologico al consumo di glucosio” ipotizza Jean-Philippe Chaput, autore principale dello studio. Il corpo potrebbe reagire a questa fluttuazioni aumentando il consumo di cibo per ripristinare il suo bilancio di glucosio, unico substrato energetico utilizzato dal cervello.
“L’eccessiva compensazione calorica che segue il lavoro mentale, unito al fatto che siamo meno attivi fisicamente durante il lavoro intellettuale, può contribuire all’epidemia di obesità dei paesi industrializzati” afferma Chaput.
“Questo fatto non dovrebbe essere ignorato” – conclude il ricercatore – “poiché sempre più persone svolgono lavoro di natura intellettuale”, e sempre più alto è il numero dei soggetti soprappeso ed obesi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito infatti l’obesità un’epidemia planetaria dilagante anche nelle nazioni emergenti (che si affacciano per la prima volta al benessere : paesi dell’est, nord Africa) ; le statistiche più aggiornate affermano che in Europa l’Italia, alla pari dell’Inghilterra, è seconda solo alla Germania per numero di persone grasse.
Sembra impossibile ma è così il numero dei grassi coincide con quello di chi muore di fame.
In particolare per far riferimento al nostro paese gli italiani mangiano meno di 10 anni fa ma continuano ad ingrassare.
Cerchiamo di capire il motivo:
Negli ultimi decenni la struttura familiare è cambiata molto si è verificata una netta modifica dello stile di vita. Frequentemente entrambi i genitori lavorano e spesso mangiano fuori casa affidando ad altri la gestione del loro pasto.Quasi nessun componente della famiglia media passa ore ai fornelli ; i figli pranzano a scuola o dai nonni, durante i pomeriggi, lasciati soli a casa, mangiucchiano in continuazione a loro piacimento, davanti alla televisione o al computer
Si mangia troppo più volte al giorno si ha sempre più spesso un’ alimentazione ipercalorica oggi si cucina sempre meno e sempre più spesso si risolve il pasto serale con cibo pronto, veloce : formaggio e salumi sono la regola della cena.Questo modo di nutrirci è qualitativamente squilibrato : poche vitamine, minerali e fibra alimentare, tradotto in termini semplici significa poca frutta, poca verdura cruda e cotta, pochi legumi e alimenti integrali.
Non dimentichiamoci infine la drastica riduzione dell’attività fisica per anni i nostri progenitori hanno camminato, alla ricerca del cibo. Durante i primi anni del secolo l’uomo lavorava duramente la terra. Con la rivoluzione industriale la macchina (ed oggi il computer) si è sostituita al lavoro manuale, allungando il tempo da dedicare al riposo, alla lettura e all’ozio. Non dimentichiamoci poi di: automobili, ascensori, telecomandi cordless……………. L’italiano è diventato sedentario : il tempo libero è raramente dedicato al movimento. Poche persone (sembra meno del 30 % ) dedicano alle attività ludico-sportive 1-2 ore alla settimana.La maggior parte preferisce nascondersi dietro la cronica mancanza di tempo dovuta al lavoro, alla famiglia, allo studio. Non si dedica tempo alla camminata al footing…………..
Un po’ di statistica riferita al nostro paese……
E’ sovrappeso:
il 47% degli uomini, soprattutto a livello addominale
il 32 % delle donne , comprese le più giovani
il 12 % degli alunni frequentanti la scuola Media e il 16% dei giovani delle Superiori
Inoltre :
solo il 24 % degli uomini cerca di ridurre il proprio peso in eccesso, perché il 50% lo ritiene normale
solo l’11 % segue una dieta ; il 6% cerca di perdere peso facendo attività sportiva
solo il 4 % del totale associa lo sport alla dieta.
Cosa possiamo fare quindi ?
- Facciamo attenzione a ciò che “ingurgitiamo” davanti al computer, cerchiamo di fare delle scelte oculate portiamoci al lavoro un frutto ed evitiamo gli snack della macchinetta generalmente ipercalorici
- Evitiamo di parcheggiare l’auto accanto all’ingresso dell’ufficio parcheggiamo ad una discreta distanza saremo obbligati anche all’uscita a fare “quattro passi” Altra possibilità facciamo una piccola passeggiata durante l’intervallo
- Evitiamo di utilizzare l’ascensore privilegiamo l’uso delle scale