Magnesio . . . migliora il rischio di sindrome metabolica ?

La sindrome metabolica, o sindrome X, è caratterizzata dalla contemporanea associazione di diversi fattori di rischio: dislipidemia, ipertensione, intolleranza al glucosio, stato protrombotico e obesità addominale...

Magnesio: migliora il rischio di Sindrome metabolica?

La sindrome metabolica, o sindrome X, è caratterizzata dalla contemporanea associazione di diversi fattori di rischio: dislipidemia, ipertensione, intolleranza al glucosio, stato protrombotico e obesità addominale. I pazienti affetti da questa condizione patologica presentano pertanto un elevato rischio cardiovascolare.
Un nuovo studio, condotto presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, e pubblicato su Circulation-on-line , ha dimostrato che l’ apporto di magnesio nei giovani adulti sani tra i 18 e i 30 anni; è inversamente proporzionale al rischio di sindrome metabolica.
L’apporto di magnesio potrebbe essere inversamente correlato anche al rischio di ipertensione e diabete tipo 2, ed un elevato apporto di magnesio potrebbe diminuire i trigliceridi ematici ed aumentare i livelli di HDL.

L’associazione longitudinale fra apporto di magnesio e sindrome metabolica non era comunque ancora stata investigata: la maggior parte dei dati attualmente disponibili sull’influenza del magnesio sul rischio di malattie cardiovascolari o diabete derivano da studi su soggetti anziani o di mezza età o diabetici.
In base al presente studio, esso potrebbe regolare direttamente il metabolismo cellulare del glucosio tramite il suo ruolo di cofattore nell’attivazione di un certo numero di enzimi importanti, e potrebbe influenzare la secrezione di insulina. Inoltre, vi sono studi epidemiologici e clinici che indicano che il magnesio potrebbe migliorare la sensibilità all’insulina.
E’ da sottolineare inoltre la correlazione (inversa) tra livelli di magnesio e pressione sanguigna. Numerosi studi hanno dimostrato che l’assunzione orale di questo oligoelemento può esercitare un effetto benefico sull’ipertensione.
Vediamo in dettaglio il ruolo del MAGNESIO e dove è contenuto.

Il fabbisogno giornaliero di una persona adulta è di circa 350-500 mg, di cui la metà viene normalmente assorbita attraverso l’intestino tale fabbisogno aumenta in gravidanza e con l’attività sportiva.

  • Il ruolo fondamentale  è quello legato alla produzione di energia, insieme a calcio e fosforo svolge inoltre un importante ruolo nella formazione delle ossa e dei denti. 
  • Esso svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei lipidi, dei glucidi, delle proteine. 
  • E’ il coenzima di ben 350 enzimi. 
  • Esso presiede ai meccanismi di trasporto ionico, consente la contrazione muscolare, consente la funzione delle pompe delle cellule. 
  • La sua carenza determina oltre a contratture (crampi muscolari), astenia, nervosismo. 
  • Aiuta anche a regolare l’equilibrio acido-alcalino dell’organismo e secondo alcuni studi il magnesio è associato alla regolazione della temperatura corporea 
  • Aiuta ad utilizzare le vitamine del complesso B e le vitamine C ed E. E’ di aiuto durante la crescita ossea ed è necessario per un buon funzionamento dei nervi e dei muscoli, compreso quello cardiaco. 

Un sufficiente apporto  con la dieta è ritenuto importante per limitare la formazione di calcoli renali, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione arteriosa. 
L’apporto di magnesio potrebbe quindi come precedentemente detto essere inversamente correlato anche al rischio di ipertensione arteriosa e diabete tipo II; un elevato apporto potrebbe diminuire i trigliceridi ematici ed aumentare i livelli di HDL.
Riguardo il ruolo svolto dal magnesio nel metabolismo lipidico, sembra che riesca ad esercitare un effetto lipo-riducente, interferendo direttamente con l’assorbimento dei lipidi e con l’incremento dell’escrezione fecale di colesterolo metabolizzato.

Molti sintomi di carenza di magnesio quali irritabilità, depressione disturbi del sonno, indicano un ruolo importante nell’equilibrio delle funzioni nervose e di trasmissione mentre i crampi, gli spasmi le calcificazioni o al contrario la formazione di tessuto osseo non sufficientemente compatto e di calcoli renali indicano l’importanza di mantenere il magnesio in corretto rapporto con il calcio.
La deficienza di esso comporta a livello cardiaco, fibrosi, degenerazione cellulare, necrosi, calcificazione
Nella sindrome premestruale i globuli rossi delle donne sofferenti di questa sindrome presentano un basso quantitativo di magnesio.
Per verificare il contenuto di magnesio
a livello cellulare e il suo rapporto con altri nutrienti come il calcio si può utilizzare il mineralogramma Nel sangue infatti il suo livello tende a rimanere costante e le eventuali variazioni non riflettono il valore del magnesio cellulare.

Un eccesso di questo minerale al mineralogramma riflette condizioni di accumulo dovuto sia ad eccessiva introduzione alimentare o eccessivo riassorbimento osseo, come nell’osteoporosi, sia ad una carenza relativa di calcio, con cui il magnesio condivide meccanismi di trasporto, assorbimento ed eliminazione.
Secondo alcuni autori americani una condizione reattiva allo stress potrebbe essere dovuta a una carenza di magnesio, spesso associata a quella del calcio e un relativo eccesso di fosforo, sodio e potassio 
 Dove si trova – I cibi più ricchi di magnesio sono:

  • Frutta secca: noci, pistacchi, mandorle, anacardi, nocciole
  • Vegetali a foglia verde: spinaci, carciofi . . .
  • Cacao amaro
  • Cereali integrali
  • Leguminose
  • Pesce, pesce azzurro e pesce spada
  • Crostacei e molluschi
  • Fichi, pesche, banane

    Contenuto per 100 g 

    Cioccolato 100 mg
    Gamberi 65 mg
    Spinaci 60 mg
    Legumi secchi 100-250 mg
    Frutta secca 50-250 mg
    Cereali integrali 100-600 mg
     

P.S. La cottura riduce fino al 75% il contenuto di magnesio.

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