Il mercurio: dall’atmosfera alla tavola

Il mineralogramma è un test utile a valutare il dosaggio dei più importanti minerali presenti nell'organismo. Utile anche per verificare l'eventuale presenza di minerali tossici: si effettua mediante l'analisi dei minerali contenuti in un campione di capelli ...

Ogni anno, le attività umane immettono nell’ atmosfera tonnellate di vapori di mercurio che possono rimanere in sospensione per lunghi periodi prima di essere trasformati in una forma che possa essere facilmente rimossa dall’atmosfera. Una nuova ricerca mostra ora che la parte superiore della troposfera e la bassa stratosfera sono il sito in cui avviene la trasformazione del mercurio in una forma ossidata che può essere facilmente depositata negli ecosistemi acquatici e infine entrare nella catena alimentare. La parte superiore dell’atmosfera agisce da ‘reattore chimico’ rendendo il mercurio in grado di depositarsi negli ecosistemi, ha sintetizzato Seth Lyman autore dello studio. Il risultato deriva dall’analisi di dati raccolti durante una serie di voli di ricerca effettuati ad altezze di 6000-8000 metri tra ottobre e novembre del 2010 nei cieli del Nord America e dell’Europa. I dati dimostrano per la prima volta che la trasformazione del mercurio nella forma ossidata avviene nella parte superiore dell’atmosfera, e che, una volta avvenuta l’ossidazione, il composto è immediatamente rimosso dall’atmosfera, essenzialmente tramite le precipitazioni o il movimento di masse d’aria verso la superficie. Una volta arrivato a terra, il composto è trasformato dai batteri in metil mercurio, una forma che può entrare nella catena alimentare e infine essere ritrovata nel pesce contaminato.
Come evitare il rischio di mercurio nel pesce: il pesce è un alimento ad elevato valore nutritivo, più digeribile della carne e ricco di grassi “buoni” della serie Omega 3, che sono in grado di abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue e proteggono dal rischio cardiovascolare. Il grasso dei pesci, inoltre, ha un minor contenuto in colesterolo rispetto al grasso derivante da fonti animali. Il pesce è anche particolarmente ricco di minerali come calcio, fosforo, iodio e selenio; e vitamine (niacina, vit. B12, Vit. D e Vit. E). Va precisato che il rischio tossicologico di mercurio nel pesce dipende dalla concentrazione di mercurio nelle acque dove il pesce ha vissuto, dalla specie di appartenenza e, ovviamente, dalla quantità ingerita. Il consumatore può ricordare che è buona regola non abusare di pesci di grossa taglia e preferire pesci come salmone e pesce azzurro (in particolare acciughe, aringhe, maccarello e sardine) particolarmente ricchi di acidi grassi Omega3.
Ricordiamoci poi che i livelli di mercurio sono proporzionali all’età, al peso e alla superficie corporea dell’animale e che  gran parte del carico inquinante si concentra in organi del pesce che vengono generalmente rimossi prima del consumo (fegato, cervello ed intestino); le parti commestibili ne contengono una percentuale inferiore, ma che può comunque essere pericolosa per la salute.
Il mercurio per la nostra salute è particolarmente lesivo a livello cerebrale. La sua liposolubilità, cioè il fatto che si sciolga nei grassi, ne permette una diffusione rapida e uniforme attraverso le membrane cellulari nell’interno della cellula, dove interferisce con il corretto funzionamento del sistema. I sintomi più appariscenti sono quelli a carico del sistema nervoso, come tremori, disturbi psichici ed emozionali, irritabilità, depressione e insonnia. Altri segni sono infiammazioni gengivali, irritazioni della pelle, perdita di peso e di appetito e anemia. Il feto e il neonato sono particolarmente sensibili a questa sostanza tossica, che passa la membrana placentare. Il mercurio si accumula nell’organismo al pari degli altri metalli tossici e si deposita anche nei capelli, che possono essere presi come campione per l’effettuazione di un mineralogramma (analisi del capello) La prevenzione si avvale soprattutto dei controlli sulle derrate alimentari, sull’uso dei pesticidi e sul controllo degli smaltimenti (raccolta differenziata). Quantità adeguate di selenio nella dieta proteggono dagli effetti tossici del mercurio. Qualora dal mineralogramma venisse identificato un eccesso di mercurio si può ricorrere a una terapia specifica che prevede l’utilizzo del selenio che lega il mercurio in un composto inattivo (selenito di mercurio). Inoltre il selenio è un potente antiossidante che contribuisce a diminuire i danni recati dal mercurio al sistema nervoso. Può essere usato il lievito di birra (a patto che non sia stata riscontrata una intolleranza alimentare) che contiene discrete quantità di selenio. Il selenio può essere assunto anche come selenito di sodio, oppure in formulazioni che lo contengono assieme alle vitamine A, C ed E, che ne potenziano l’azione disintossicante ed antiossidante.

Cos’è il Mineralogramma

Il mineralogramma è un test molto semplice, utile a valutare il dosaggio (carenza o eccesso) dei più importanti minerali che si trovano nell’organismo grazie ad esso è inoltre possibile verificare l’eventuale presenza di minerali tossici: si effettua mediante l’analisi spettrofotometrica dei minerali contenuti in un campione di capelli tagliati  nella zona della nuca (alla radice).

 

La valutazione con il mineralogramma è particolarmente opportuna in queste circostanze:

  • Gravidanza, allattamento e prima infanzia
  • Menopausa
  • Astenia
  • Patologie immunitarie (malattie autoimmuni, deficit, ipersensibilità, ecc.)
  • Osteoporosi
  • Alterazioni endocrine e dismetaboliche
  • Alterazioni delle funzioni sessuali (infertilità)
  • Alterazioni della nutrizione (disbiosi croniche, malattie intestinali,…)
  • Sovrappeso e ritenzione
  • Medicina di prevenzione

 

Perché effettuare il mineralogramma? Il capello cresce ogni mese di circa 1 centimetro, concentra e trattiene i minerali presenti nei liquidi circolanti, e quindi – a differenza dei fluidi corporei, molto più soggetti a fluttuazioni – permette di identificare e misurare anche elementi a bassissime concentrazioni (minerali tossici, minerali traccia).

Studi recenti hanno dimostrato che la concentrazione dei minerali nei capelli riflette in modo accettabile quella dei tessuti. I capelli inoltre concentrano più di 100 volte elementi altrimenti difficilmente dosabili a causa della loro esigua concentrazione ematica o plasmatica (cromo, nichel, manganese).

Il mineralogramma permette di raccogliere informazioni preziose sul contenuto dei minerali dell’organismo informazione indispensabile al fine di effettuare una eventuale integrazione e a stilare un programma nutrizionale finalizzato ad attivare le capacita fisiche dell’organismo utili a mantenerlo in uno stato di benessere psico-fisico.

 

I risultati del mineralogramma esprimono le carenze o gli eccessi dei minerali analizzati.

Le carenze possono essere dovute ad una introduzione o ad una assimilazione deficitaria e l’intervento terapeutico sarà finalizzato a garantire un apporto sufficiente e biologicamente disponibile del minerale in carenza, attraverso il ricorso a integratori alimentari.

 

Quando invece sono presenti degli squilibri, sia in eccesso che in carenza, se questi sono causati da fattori alimentari, potranno essere impostate le idonee misure dietologiche, o diversamente si imposteranno correzioni attraverso terapie integrative o di tipo competitivo, come nel caso dei minerali tossici: in altre parole si somministra un minerale “buono” che prenderà il posto di quello “dannoso”.

Oltre alla valutazione in valore assoluto dei singoli elementi, il mineralogramma fornisce anche la valutazione dei rapporti tra i vari minerali, aiutando il medico a ragionare su tutti quei processi a volte non ben evidenti che avvengono nel nostro organismo.

Alcuni  elementi che vengono esaminati nel mineralogramma sono i seguenti:

 

Argento

Calcio

Cromo

Cobalto

Rame

Ferro

Magnesio

Manganese

Nichel

Oro

Fosforo

Selenio

Zinco

Litio

Arsenico

Cadmio

Piombo

Mercurio

Alluminio

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