In un brodo di giuggiole

Alcuni anni fa a cena da due carissimi amici ho assaporato per la prima volta  il nettare di questo delizioso frutto. Una squisitezza, soprattutto tenendo conto che normalmente non bevo alcolici, ma vi assicuro che è molto particolare e ottimo come dopo cena. 

In un brodo di giuggiole
Alcuni anni fa a cena da due carissimi amici ho assaporato per la prima volta  il nettare di questo delizioso frutto. Una squisitezza, soprattutto tenendo conto che normalmente non bevo alcolici, ma vi assicuro che è molto particolare e ottimo come dopo cena. 
Considerato che nei prossimi week end rimarremo a casa potremmo approfittarne per acquistare le giuggiole dalle mille proprietà e magari preparare il “brodo di giuggiole” l’ ottimo liquore che ho assaggiato dai miei amici.
Esso ci verrà utile nel periodo natalizio durante le cene con gli amici o da dono come buon auspicio visto che l’antico detto è utilizzato per indicare uno stato d’animo di grande soddisfazione e godimento. 
L’espressione metaforica “andare in brodo di giuggiole” è piuttosto comune, ha un’origine molto antica, citata già nel ‘600 nel primo dizionario di lingua italiana,  ricordiamoci che il “brodo di giuggiole” esiste veramente e viene prodotto con i frutti della giuggiola.
La giuggiola
La giuggiola è il frutto prodotto dalla pianta del giuggiolo, il cui nome scientifico è Ziziphus jujuba. Si tratta di un piccolo arbusto di provenienza asiatica, che nel corso dei secoli si è diffuso nei paesi mediterranei e in Italia. Coltivato per i suoi prelibati frutti, ma adatto ad essere coltivato anche come pianta ornamentale, il giuggiolo produce delle drupe ovoidali, con buccia sottile e liscia di color rosso scuro, la cui polpa ha una consistenza compatta e farinosa, dal sapore dolce leggermente acidulo, che ricorda quello della mela.

Le giuggiole si possono consumare fresche subito dopo la raccolta oppure si possono conservare per lungo tempo essiccandole o mettendole sotto spirito; si prestano inoltre per preparare confetture e sciroppi, o come ingrediente per farcire dolci secchi e biscotti. 
La pianta della giuggiola proviene dall’Estremo Oriente e in Cina viene coltivata per uso alimentare ed utilizzata con scopi medicinali ​​da più di 4.000 anni. 
Le proprietà Medicinali
Le giuggiole sono state utilizzate per secoli nella medicina tradizionale cinese e coreana per una grande varietà di disturbi, tra cui la riduzione dello stress e come lassativo lenitivo per la stipsi cronica. Le giuggiole hanno proprietà anti-infiammatorie e anti-spastiche. Alcuni studi hanno dimostrato che forniscono un valido aiuto nella salute cardiovascolare, migliorano il metabolismo e aiutano a purificare i vasi sanguigni. Le giuggiole sono spesso usate per produrre un tè che favorisce la guarigione di mal di gola e tosse; in alcune culture sono utilizzate anche come ingrediente per ottenere una pasta cicatrizzante e lenitiva da applicare sulle ferite. Inoltre, la giuggiola contiene numerosi aminoacidi che sono necessari per il corretto funzionamento del corpo umano. Gli aminoacidi aiutano a mantenere la salute e favoriscono la formazione delle ossa, dei muscoli, del sangue, degli ormoni, della pelle e degli enzimi.
Dalla radice del giuggiolo si ottiene una polvere da applicare su ferite e ulcere: questo uso è ampiamente utilizzato in Cina come trattamento per le ustioni. Il frutto è molto saporito, il suo consumo aiuta il metabolismo, aumenta la resistenza e la forza muscolare. In Oriente questa pianta viene utilizzata (foglie, radice, corteccia, rametti) come tonico, per trattare le scottature, come depurativo del fegato, nelle anemie, nei disturbi nervosi, per eliminare l’insonnia e le palpitazioni.
I cinesi, così attenti alla salute consumano spesso le giuggiole come spuntino naturale o dessert che non fa ingrassare. La giuggiola può essere consumata cruda, ma i suoi benefici vengono potenziati se viene elaborata attraverso la bollitura, cottura, stufatura o essiccazione.
Per quanto riguarda il contenuto nutrizionale, il frutto della giuggiola è ricco di vitamine e minerali. Le giuggiole contengono ben 20 volte in più di vitamina C rispetto a qualsiasi tipo di agrumi. Sono anche ricche di vitamine del complesso B, come la vitamina B1, B2 e B6.
Per quanto riguarda i minerali, la giuggiola contiene manganese, potassio, ferro, calcio e fosforo.
Con le giuggiole è possibile preparare un infuso, ottenendo una bevanda molto calmante e rilassante. Questo è il motivo per cui le erboristerie cinesi prescrivono il tè di giuggiole ai pazienti che soffrono di disturbi d’ansia e del sonno. La ricerca moderna eseguita presso la South China University ha confermato che la giuggiola limita il rilascio di neurotrasmettitori stimolanti. Il risultato è un prolungato tempo di sonno e un migliore metabolismo. Un altro vantaggio del tè alla giuggiola è che contiene molti antiossidanti che possono migliorare la condizione della pelle e la digestione.
La funzione anti-infiammatoria delle giuggiole è nota per proteggere il fegato e i reni. Infine, recenti studi hanno dimostrato che la giuggiola può migliorare l’efficienza del sistema immunitarioI frutti secchi vengono utilizzati nel trattamento della stanchezza, della perdita di appetito, per curare faringiti, diarrea, bronchiti, anemia. La radice veniva utilizzata dalla medicina popolare cinese tramite un decotto per trattare gli stati febbrili.

Alle giuggiole vengono attribuite le seguenti  proprietà medicinali:

  • emollienti, espettoranti
  • antisettiche
  • diuretiche, depurative
  • sedative, toniche
  • epatoprotettrici
  • ipocolesterolemizzanti
  • antipiretiche, antinfiammatorie

Valori nutrizionali delle giuggiole

Per porzione 100 grammi  di giuggiole fresche: 100 grammi di giuggiole essiccate:
Calorie 79 Calorie 287
Carboidrati 20 g Carboidrati 74 g
Proteine 1 g Proteine 4 g

La ricetta per preparare il “brodo di Giuggiole”

Ingredienti

  • 1 kg giuggiole mature
  • 2 grappoli uva bianca (moscato)
  • 1 kg Zucchero
  • 3 Mele Cotogne
  • 1 l Vino rosso 
  • 1 limone 200 g Acqua

Preparazione:

  • Lavare le giuggiole e togliere quelle che presentano ammaccature, poi versarle in una pentola capiente, aggiungere gli acini d’ uva, lo zucchero e l’acqua
  • Cuocere a fuoco lento  per un’ora, coprendo la pentola con un coperchio
  • Lavare e tagliare finemente le mele cotogne, mantenendo la buccia, aggiungere la buccia del limone
  • Passata l’ora, unire questi ingredienti nella pentola, aggiungere poi il vino e continuare la cottura a fiamma alta, fino all’evaporazione del vino, girando con un cucchiaio di legno.
  • Foderare un colapasta con della garza posizionandolo su una ciotola, dove vi colerete tutto il composto che ricoprirete con un coperchio affinché non entrino moscerini o altri insetti.
  • Lasciare percolare fino al giorno dopo.

E ancora . . . . . . alcune curiosità 
Le foglie di giuggiolo possono essere utilizzate in un mix di potpourri per aiutare a mantenere lontani gli insetti fastidiosi. 
Gli abitanti dell’Himalaya ritengono che l’odore del fiore di giuggiola può far innamorare le donne, pertanto esiste in quell’area la tradizione di raccogliere i fiori per preparare un elisir d’amore. Nei matrimoni tradizionali cinesi,  la giuggiola viene messa nella camera da letto degli sposi come segno propiziatore di fertilità.