Curcuma, frutti di bosco, cipolle, tè verde contro l’infiammazione
Da un nuovo studio pubblicato su British Journal of Nutrition da un gruppo di ricercatori della University of Liverpool emerge che una dieta ricca di curcuma, frutti di bosco, cipolle e tè verde previene l’infiammazione cronica, condizione che contribuisce all’insorgenza di molte patologie.

Infiammazione sconfiggiamola a tavola
Combattiamo l’ infiammazione cronica a tavola, responsabile di molte patologie, eliminando l’ipersensibilità alimentare e seguendo una dieta ricca di curcuma, frutti di bosco, cipolle e tè verde.
Da un nuovo studio pubblicato su British Journal of Nutrition da un gruppo di ricercatori della University of Liverpool emerge che una dieta ricca di curcuma, frutti di bosco, cipolle e tè verde previene l’infiammazione cronica, condizione che contribuisce all’insorgenza di molte patologie. I ricercatori hanno analizzato il ruolo di 31 polifenoli su un modello di linfociti T, quelle cellule del sistema immunitario che si occupano di eliminare agenti patogeni e individuare anormalità a livello cellulare.
I linfociti T rilasciano le citochine, molecole che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e i tessuti di diversi organi causando l’accorrere di altre cellule infiammatorie. Il rilascio delle citochine è influenzato dalla dieta in particolare dall’apporto di frutta e verdura.
Più precisamente è stato osservato che i polifenoli derivati da cipolle, curcuma, uva nera, tè verde e bacche di açai potrebbero ridurre il rilascio di citochine pro-infiammatorie da parte dei linfociti T prelevati da soggetti sani.
Risultati su polifenoli e infiammazione riscontrati in laboratorio
L’infiammazione incontrollata e che si protrae nel tempo può portare allo sviluppo di malattie come neoplasie, Alzheimer, malattie metaboliche e cardiovascolari.
Una dieta ricca di frutta e verdura o integrata con particolari polifenoli (isoramnetina, resveratrolo, curcumina e acido vanillico) potrebbe dunque aiutare a proteggere in particolare le persone anziane dall’infiammazione correlata all’età e dalle malattie croniche.
Come spiega il Professor Carlo Selmi responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano i risultati dello studio, su gli effetti dei polifenoli derivati da diversi alimenti in condizioni di laboratorio sono molto interessanti, ma bisogna capire quale possa essere l’effetto in vivo, e se le concentrazioni di queste sostanze possano essere raggiunte nei siti delle infiammazioni, dall’intestino alle articolazioni, o se altri fattori quali sesso ed età possano influenzarli. Sarebbe interessante inoltre valutare quali effetti secondari si possano ottenere in merito all’infiammazione con l’inibizione di citochine pro-infiammatorie
Come comportarsi quindi a tavola per rallentare l’infiammazione cronica?
- Individuare i cibi che provocano infiammazione da cibo mediante appropriati test (DRIA, Food Intolerance Test-F.I.T ). E’ bene sottolineare che qualsiasi dieta deve tenere conto di eventuali intolleranze alimentari (infiammazione da cibo) ricordiamo che qualsiasi cibo può provocare, in persone sensibilizzate, la produzione di citochine e sostanze infiammatorie che provocano tutta la sequenza di sintomi, malattie e disturbi tipici delle ipersensibilità alimentari. Una volta individuati i cibi responsabili sarà utile seguire una impostazione nutrizionale che controlli l’infiammazione da cibo e favorisca il recupero della tolleranza alimentare che oltre ad avere notevoli benefici su numerose patologie permette di inviare all’organismo segnali positivi di riattivazione del metabolismo, ricreando la giusta sensibilità all’insulina.
- Ricordiamoci inoltre di dedicare il tempo necessario a consumare una colazione equilibrata che prevede l’assunzione di un pasto equilibrato di carboidrati e proteine per fornire dopo il digiuno notturno la disponibilità energetica necessaria per affrontare la giornata
- Seguire una dieta ricca di frutta e verdura da cui possiamo ricavare i polifenoli ovvero gli antiossidanti per eccellenza, dalle molte proprietà terapeutiche, inoltre la frutta e la verdura sono molto ricche di fibra, utile per la salute dell’organismo
- Per quanto riguarda i carboidrati, privilegiare i carboidrati integrali anch’essi ricchi di fibra
- Per quanto riguarda i grassi privilegiare il consumo dei grassi “salutari” ovvero gli acidi grassi poliinsaturi che troviamo negli olii e nel pesce, soprattutto in quello azzurro ricco di acido linolenico e linoleico (meglio conosciuti come omega-3 ed omega-6).
- Per quanto riguarda le proteine sarebbe opportuno, rifornire il nostro organismo ogni giorno di circa 1 grammo di proteine per chilogrammo di peso ideale (ossia il peso consigliabile in rapporto all’altezza, al sesso e all’età). Non dimentichiamoci che negli olii troviamo anche una discreta quantità di vitamina E che svolge una buona azione antiossidante contrastando l’ effetto negativo svolto dai radicali liberi
- Ridurre gli alimenti ricchi di sale di cui è stato dimostrato il legame con l’infiammazione
- Infine non dimentichiamoci di svolgere regolarmente attività fisica è uno dei segnali più importanti che si possa dare all’organismo. Basta anche solo camminare!!!
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