Influenza 2013 – Le informazioni dal Ministero della Salute (Prima parte)

INFLUENZA 2013 (Prima parte)L influenza è un importante problema di Sanità pubblica per il numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante.

L’influenza è un importante problema di Sanità Pubblica per il numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante.

In Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale; casi sporadici possono verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali.

L’infezione può avere un decorso asintomatico, ma nella maggior parte dei casi i sintomi più comuni possono includere febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, cefalea e malessere generale. Nei casi non complicati, i sintomi si risolvono spontaneamente entro 1 settimana dall’esordio.

I casi gravi possono essere causati direttamente dai virus influenzali o da sovrainfezioni batteriche o virali che si verificano dopo che il virus influenzale ha procurato danni a livello delle basse vie respiratorie.

I casi severi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nei soggetti > di 65 anni di età e in alcune categorie di rischio, quali ad es. il diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari e respiratorie croniche.

In Italia, l’andamento stagionale delle sindromi simil influenzali  è il 4-12% della popolazione italiana, a seconda delle  caratteristiche del virus influenzale circolante in una data stagione.

La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.

Recentemente l’ECDC ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, ed ha raccomandato le seguenti azioni:

Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente raccomandato

Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato

Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato

Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali) Raccomandato.

Tali misure si aggiungono a quelle basate sui presidi farmaceutici (vaccinazioni e uso di antivirali).

Tra i messaggi da privilegiare vi sono: l’igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); l’evidenziazione che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di

altri agenti infettivi.

Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave.

Per ciò che concerne l’individuazione dei gruppi a rischio rispetto alle epidemie di influenza stagionale, ai quali la vaccinazione va offerta in via preferenziale, esiste una sostanziale concordanza, in ambito europeo, sul fatto che principali destinatari dell’offerta di vaccino antinfluenzale stagionale debbano essere le persone di età pari o superiore a 65 anni, nonché le persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza.

 

La composizione del vaccino si basa sulle informazioni sui ceppi virali circolanti e sull’andamento delle ILI raccolti dal Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, che si avvale della collaborazione dei National Influenza Centres (NIC) presenti in 83 Paesi.

L’OMS ha indicato che la composizione del vaccino per l’emisfero settentrionale nella stagione 2013-2014 sia la seguente:

– antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1)pdm09;

– antigene analogo al ceppo A/Victoria/361/2011 (H3N2); A/Texas/50/2012 (H3N2)

– antigene analogo al ceppo B/Massachusetts/2/2012.

Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni. Tuttavia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, tale vaccinazione viene offerta gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza.

Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.

La campagna di vaccinazione stagionale, promossa ed economicamente sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale, è rivolta principalmente ai soggetti classificati e individuati a rischio di complicanze severe e a volte letali, in caso contraggano l’influenza. L’offerta gratuita attiva è rivolta anche alle persone non a rischio che svolgono attività di particolare valenza sociale

L’inserimento dei bambini sani di età compresa tra 6 mesi e 24 mesi (o fino a 5 anni) nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale è un argomento attualmente oggetto di discussione da parte della comunità scientifica internazionale, soprattutto a causa della mancanza di studi clinici controllati di efficacia.

I dati di copertura vaccinale finora raggiunti non consentono di valutare l’impatto di tale intervento. Pertanto, non si ritiene necessario promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale stagionale ai bambini che non

presentino fattori individuali di rischio.

Per tutti i soggetti della popolazione generale che decidano di vaccinarsi contro l’influenza stagionale, per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.), il vaccino stagionale è disponibile presso le farmacie.

Occorre sottolineare che la protezione indotta dal vaccino comincia 2 settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di 6/8 mesi, poi tende a declinare.

 

Categoria Dettaglio

Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva, BPCO 
Malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche,  inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti  
Insufficienza renale cronica 
Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie 
Tumori 
Malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV 
Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali 
Patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici 
Patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari) 
Epatopatie croniche 
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale 
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza 
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti 
Medici e personale sanitario di assistenza 
Mamiliari e contatti di soggetti ad alto rischio 
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (Forze di polizia, Vigili del fuoco, Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa) 
Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività 
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti).

I vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati e quindi non contengono particelle virali intere attive e sono classificabili nei seguenti tipi:
vaccino split, contenente virus influenzali frammentati;
vaccino a subunità, contenente solo gli antigeni di superficie, emoagglutinina e neuraminidasi;
vaccino virosomiale, contenente gli antigeni di superficie emoagglutinine e neuroaminidasi legati a virosomi come sistema carrier/adiuvante – sono autorizzati per l’immunizzazione dei soggetti di età superiore a 6 mesi;
vaccino adiuvato, contenente gli antigeni di superficie emulsionati ad adiuvante oleoso metabolizzabile (MF59) – per l’immunizzazione dei soggetti di età ≥64 anni;
vaccino intradermico, è un vaccino split, confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare nel derma la dose desiderata (concentrata in 0,1 ml di volume) – sfrutta i particolari meccanismi immunitari che si attivano nel derma e potenziano la risposta immunitaria anche nei pauci-rispondenti alla somministrazione intramuscolare.

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