Influenza stagione 2015/2016 qualche informazione . . .

Dal sito del Ministero della Salute riportiamo alcune informazioni relative all’influenza, per la stagione 2015-2016 sono attesi tra i 4 e i 5 milioni di casi, ma oltre all’influenza ad attendere grandi e bambini ci sono anche i tradizionali mali di stagione come il raffreddore: colpa di oltre 200 virus.
Per difendersi dal loro attacco si può ricorrere alla vaccinazione, una pratica fortemente raccomandata per alcune categorie a rischio come gli ultra 65enni o i malati cronici affetti da patologie cardiovascolari, respiratorie o metaboliche; per tutti gli altri corrette abitudini alimentari, un sano stile di vita e un piccolo aiuto dalla natura per rinforzare il sistema immunitario, possono aiutare a contrastare questo fastidiosissimo male di stagione…. Leggi Come combattere l’influenza

L’influenza è una malattia provocata da virus (del genere Orthomixovirus) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona. I sintomi che all’inizio la caratterizzano possono essere molto variabili, dal semplice raffreddore al mal di testa, dall’infiammazione della gola, alla bronchite, ai dolori osteo-articolari. Nei bambini si osservano più frequentemente vomito e diarrea, negli anziani debolezza e stato confusionale.
L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa della ubiquità, contagiosità, e variabilità antigenica dei virus influenzali, dell’esistenza di serbatoi animali e delle possibili gravi complicanze. Frequente motivo di consultazione medica e di ricovero ospedaliero, e principale causa di assenza dal lavoro e da scuola, l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi. A ciò va aggiunto che i sintomi dell’influenza sono simili a quelli di molte altre malattie; pertanto termine “influenza” viene spesso impropriamente attribuito ad affezioni delle prime vie aeree, di natura sia batterica che virale; ciò porta a due risultati contrastanti: da una parte viene minimizzato il ruolo dell’influenza come causa di morbosità e mortalità e, dall’altra, il trattamento e l’ospedalizzazione di soggetti con malattie simili all’influenza portano ad aumento dei costi assistenziali e dei ricoveri impropri.
L’influenza è una malattia molto contagiosa, che si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona. 

La trasmissione può avvenire anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. I pazienti sono già contagiosi durante il periodo d’incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere il virus da 3 a 7 giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più a lungo. L’influenza si diffonde più facilmente nelle collettività, quali quelle scolastiche, frequentate da ragazzi e giovani, che sono più suscettibili di contrarre l’infezione.Le persone adulte e gli anziani, oltre ad essere stati più esposti alla circolazione dei virus influenzali nelle passate stagioni epidemiche, hanno avuto anche modo di essere sottoposti più frequentemente a vaccinazione antinfluenzale.

I sintomi dell’influenza sono comuni a molte altre malattie:

  • febbre (generalmente accompagnata da brividi)
  • mal di testa
  • malessere generale
  • mancanza di appetito
  • dolori ai muscoli e alle articolazioni
  • sintomi respiratori (tosse, mal di gola, congestione nasale)

Le complicanze dell’influenza vanno dalle bronchiti, broncopolmoniti e polmoniti virali e batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (ad esempio malattie croniche dell’apparato cardiovascolare o respiratorio), alle sinusiti e alle otiti (queste ultime soprattutto nei bambini).

La diagnosi di influenza si basa comunemente sui sintomi clinici ma la certezza può essere raggiunta solo con l’isolamento del virus influenzale che, però, non viene effettuata, se non nell’ambito di studi scientifici.

La terapia dell’influenza, non complicata da sovrapposizioni batteriche, è essenzialmente di tipo sintomatico. Essendo la malattia di natura virale, infatti, non esistono farmaci specifici. Possono essere di ausilio gli antipiretici (abbassano la febbre) e gli antidolorifici (attenuano il dolore) per il mal di testa e i dolori osteo-muscolari. Utile il riposo a letto, evitare gli sbalzi di temperatura e l’esposizione alle basse temperature. Per quanto riguarda la terapia delle complicanze batteriche, come le broncopolmoniti, polmoniti ecc., sarà il medico a valutare il trattamento più opportuno, soprattutto se si tratta di pazienti “a rischio” (anziani, bambini piccoli, pazienti con deficit immunitario ecc. ). In questi casi è utile eseguire una coltura sull’espettorato, per identificare l’agente eziologico, iniziando però, subito dopo la raccolta dell’espettorato, la somministrazione di un antibiotico ad ampio spettro, che potrà eventualmente essere sostituito sulla base delle indicazioni fornite dall’antibiogramma. Per prevenire l’influenza, efficace è il vaccino specifico antinfluenzale, da effettuare a partire da metà di ottobre fino a fine dicembre. La protezione indotta dal vaccino comincia 2 settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di 6-8 mesi, poi tende a declinare. Per tale motivo, e perché possono cambiare i ceppi in circolazione, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.

Il vaccino protegge, ma non esclude del tutto il rischio contagio – Quest’anno il vaccino è rivolto contro due virus di tipo A e uno di tipo B, che si sono manifestati nell’emisfero australe. Non esiste la certezza assoluta, ma un’elevata probabilità, che si ripresentino nell’emisfero settentrionale. Il secondo riguarda la capacità dei virus di modificare il proprio assetto genomico. Quest’abilità permette al virus di “mascherarsi” e d’ingannare il sistema immunitario. Tuttavia, il vaccino ha una funzione protettiva e rende l’influenza più tenue e moderata. La composizione dei vaccini si basa proprio sulle informazioni che riguardano i virus circolanti. Le indicazioni arrivano dall’Organizzazione mondiale della Sanità che si serve dei dati di oltre 140 laboratori. L’Oms ha indicato che la composizione del vaccino per l’emisfero settentrionale per la prossima stagione, e dunque anche per l’Italia, comprenda il virus A/H1N1 California, un virus di origine svizzera A/(H3N2) Switzerland, un virus B/Phuket e forse anche un altro virus B, il B/Brisbane, che l’Oms raccomanda nel caso dei vaccini quadrivalenti. La vaccinazione è offerta gratuitamente ad alcune categorie di soggetti a rischio, individuate nella Circolare emanata annualmente dal Ministero della salute.

Le misure di igiene personale aiutano a prevenire l’infezione

Ci sono, comunque, alcune semplici azioni che aiutano a prevenire la diffusione di malattie infettive in generale, e quelle che si trasmettono per via aerea come l’influenza . . . Lavarsi le mani e coprire bocca e naso in caso di starnuti o tosse, le principali regole di prevenzione

  • Coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare.
  • Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili, possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol.
  • Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo.
  • Rimanere a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarvi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus.

Per concludere ricordiamo che i virus influenzali non sono gli unici in circolazione . . . Negli ambienti affollati circolano e proliferano diversi ceppi, come rhinovirus, adenovirus, coronavirus, enterovirus, virus parainfluenzali. Sono tutti responsabili dei cosiddetti “sintomi parainfluenzali”, che differiscono da quelli influenzali perché hanno una virulenza lievemente minore; tuttavia non vanno sottovalutati perché soprattutto nei soggetti fragili possono produrre effetti fortemente debilitanti. Per distinguere l’influenza dalle sindromi parainfluenzali si devono guardare i sintomi: è influenza se la febbre è superiore ai 37,7-38 °C. se si accusano dolori a muscoli e articolazioni, con tosse, mal di gola, naso chiuso e che cola.