Intolleranze alimentari . . . quali e quante?
Dopo molti anni di lavoro sulla ricerca delle intolleranze alimentari, siamo andati a verificare quali fossero le più frequenti . . .

Intolleranze alimentari . . . quali e quante?
Dopo molti anni di lavoro nella ricerca delle intolleranze alimentari, abbiamo voluto verificare quali fossero le più frequenti. Per questo abbiamo eseguito due studi:
1) Nel 2002:sono stati analizzati 532 pazienti che si sono sottoposti al Test DRIA per la ricerca delle intoleranze alimentari a partire dal gennaio 2000 al gennaio 2002.
2) Nel 2007:sono stati analizzati 228 pazienti che negli ultimi 2 anni si sono sottoposti presso il nostro studio medico sempre al Test DRIA per la ricerca delle intolleranze alimentari.
Ecco il confronto tra i dati dei due studi:
Anno2002 | Anno 2007 |
Farina 44,5% | Farina 44% |
Latte 50,5% | Latte 52,36% |
Lieviti 51,5% | Lieviti 57,2% |
Sale 28,8% + Dado 6,48% | Sale 25,52% + Dado 2,2% |
Pomodoro 12,7% | Pomodoro 14,96% |
Grassi vegetali 68,89% | Grassi vegetali 45,76% |
Carne Suina 16,38% + Insaccati 11,7% |
Carne Suina 14,08% + Insaccati 8,8% |
Uova 17,1% | Uova 15,84% |
Zucchero 9,24% |
P.S. per una verifica della percentuale delle varie intolleranze alimentari bisogna ricordare che un soggetto può risultare intollerante a più di un alimento.
Da quanto evidenziano i dati possiamo affermare che SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO. Anche se con alcune differenze percentuali tra le varie intolleranze, nel corso di questi anni i dati confermano la tendenza evidenziata nel primo studio, ovvero che da veri italiani abbiamo un’alimentazione Mediterranea dove i carboidrati (pasta, pane, focaccia, pizza) la fanno da padroni . . . nulla di male se non fosse per il fatto che oltre ai prodotti base consumiamo un gran numero di alimenti confezionati (es. merendine, crackers, grissini, patatine, snack ec. ecc.) ricchi di quei grassi idrogenati vegetali NON proprio salutari per il nostro organismo e ricchi in sale. Possiamo inoltre affermare che un’altra nostra debolezza sono i latticini (latte, formaggio, burro, gelati). Troppo frequentemente assumiamo un panino veloce con formaggio ed affettato . . . troppo frequentemente gli stessi alimenti si utilizzano per un pasto veloce . . . .
Vorremmo concludere tentando di non spaventare nessuno ma evidenziando che moltissime patologie cardiovascolari (IMA infarto del miocardio, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia), il sovrappeso e l’obesità, spesso sono il risultato di una scorretta alimentazione . . . allora cosa fare? Basterebbe assumere un pò di tutto nelle “giuste o sensate” proporzioni. Indipendentemente dalla nostra attività lavorativa e dal tempo che ci lascia a disposizione per la preparazione dei pasti sarebbe bene limitare (non eliminare) l’assunzione di alimenti confezionati di scarsa qualità o troppo salati e privilegiare quelli più semplici . . . come primo piatto pasta al pomodoro o altre verdure o riso, orzo, farro, mais e come secondo piatto una fetta di carne (3-4 volte/sett.) o pesce (3-4 volte/sett.) o uova (2 uova 1 volta/sett.) o formaggio (2 volte/sett.) o affettati (1-2 volte/sett.) o legumi (1 volta/sett.) con verdure a scelta.
NON dimentichiamo l’assunzione di frutta fresca ricca di vitamine nell’arco della giornata. NON dimentichiamo di muoverci un pò di più . . . una lieve ma costante attività fisica dona degli innegabili benefici a tutto l’organismo.