Ipersensibilità al glutine: perché è diversa dalla celiachia
Sull’ipersensibilità al glutine si discute da anni: secondo alcuni è un vero problema clinico, con sintomi simili ma diversi dalla celiachia vera e propria, che riguarda una fetta consistente della popolazione; gli scettici invece ritengono che non esista ma non è così.

Ipersensibilità al glutine: perché è diversa dalla celiachia
Sull’ipersensibilità al glutine si discute da anni: secondo alcuni è un vero problema clinico, con sintomi simili ma diversi dalla celiachia vera e propria, che riguarda una fetta consistente della popolazione; gli scettici invece ritengono che non esista ma non è così.
Qualche tempo fa gli studi del gastroenterologo G. R. Corazza del Policlinico San Matteo di Pavia hanno fatto un po’ di chiarezza, dimostrando che la sensibilità al glutine non celiaca esiste, anche se riguarda una frazione esigua della popolazione generale, nulla a che vedere con il 6% ipotizzato in passato.
Si stima che la sensibilità al glutine riguardi circa l’1-2% della popolazione, e non va confusa con la celiachia, come spiegano un gruppo di ricercatori dell’Unità Operativa di alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto Superiore di Sanità in una recente intervista: nel celiaco la causa dell’intolleranza è una reazione immunitaria con basi genetiche, nel sensibile al glutine sono coinvolti meccanismi di tipo diverso e anche di ipersensibilità viscerale per l’ approfondimento leggi:
Celiachia o Gluten Sensitivity
Speciale Gluten sensitivity Parte prima
Speciale Gluten sensitivity Parte seconda
Ricordiamo inoltre che il celiaco deve evitare anche “briciole” di glutine e non può guarire, chi è solo sensibile invece ha una risposta diversa ha sintomi come colon irritabile, gonfiore addominale, alvo alterno, emicrania, stanchezza cronica e anemia. (i sintomi sono più intensi al crescere della quantità di glutine) e può pian piano risolvere il disturbo, reintroducendo i cereali osservando una specifica dieta di rotazione.
Purtroppo la confusione sul tema ha portato a banalizzare la dieta senza glutine, che è salvavita per il celiaco ma non lo è per chi è ipersensibile. La diagnosi generalmente è per esclusione perché occorre infatti essere certi che non si tratti di celiachia; tuttavia è bene ricordare che il glutine è “pesante” per tutti e qualche difficoltà digestiva, soprattutto se il pasto ne è ricco, va messa in conto. Basta insomma ridurne l’apporto se i sintomi sono fastidiosi e si è passati da un iter diagnostico adeguato, evitando il fai da te.
Composti non assorbibili i FODMAP
Inoltre, sembra che la sensibilità sia riferita ai cereali in generale anziché al solo glutine: nuove ricerche suggeriscono che alla base del disturbo vi sia un’incapacità di digerire il fruttano, uno dei FODMAP (polioli, mono-, di- e oligosaccaridi che si trovano in molti tipi di alimenti fra cui frutta, verdura, legumi, grano, dolcificanti, succhi di frutta). Questo gruppo di alimenti sono composti non assorbibili che favoriscono la fermentazione da parte dei batteri intestinali; ciò, soprattutto in chi soffre di colon irritabile e ha una soglia di sopportazione della fermentazione intestinale più bassa rispetto alla norma, porta a dolore, gonfiore, diarrea. Non esistono esami specifici per individuare l’intolleranza ai FODMAP, che sono molto più difficili da evitare rispetto al glutine perché presenti in molte categorie alimentari: si parla perciò di diete a basso contenuto di FODMAP, che ogni paziente costruisce assieme al medico specialista.
Escluso che non si tratti di altre intolleranze, chi ha una sensibilità al glutine e/o ai FODMAP deve capire infatti quali cibi siano più difficili da digerire e a quali “dosaggi”, perché c’è una forte variabilità individuale e qualcuno può avere fastidi dopo aver mangiato la frutta e non gli ortaggi o viceversa, oppure avere i sintomi solo oltre una certa quantità. Il mal di pancia è una condizione molto individuale, su cui per di più incidono molto elementi come lo stress: ognuno deve perciò identificare la dieta giusta per sé, ascoltando i sintomi e facendosi guidare dal medico per identificarne il reale problema della sintomatologia dolorosa.