Ipertensione: l’attività fisica è il primo trattamento da prescrivere

Vediamo ora una nuova dichiarazione dell’American Heart Association (AHA), i medici dovrebbero consigliare agli adulti con ipertensione o ipercolesterolemia lieve, ma senza altre patologie, di fare maggiore attività fisica e di ridurre la sedentarietà come intervento di prima linea.

Ipertensione: l’attività fisica è il primo trattamento da prescrivere
La terapia di base dell’ipertensione arteriosa è farmacologica, tuttavia essa deve essere prima preceduta e/o affiancata da alcune misure igienico-dietetiche . . . dato che tra le principali cause dell’ipertensione vi è l’errata alimentazione, uno dei primi interventi che si richiede è il calo ponderale, nonchè la restrizione del consumo di sodio, grassi animali e alcool; e ovviamente attenzione al fumo. 
Ridurre e/o controllare il peso corporeo è fondamentle: l’obesità aggrava il lavoro del cuore. Essere in sovrappeso aumenta da 2 a 6 volte il rischio di ipertensione arteriosa. La perdita di qualche chilo e soprattutto di qualche centimetro della misura della circonferenza vita  favorisce il calo della pressione arteriosa e migliora i risultati della terapia farmacologia; una perdita di peso tra i 5 e 7 Kg è in grado di ridurre i valori pressori di 10/20 mm Hg, in soggetti sovrappeso od obesi.
Restrizione dei grassi animali: essi, oltre a farci aumentare di peso, si depositano nella parete interna delle arterie creando delle placche che ostruiscono il flusso del sangue. E’ consigliabile l’assunzione di frutta, verdura, pesce, carni bianche ed evitare il più possibile alimenti conservati ed affumicati, i fritti, le salse, il dado da brodo, il burro, lo strutto, la panna. Si consiglia di cuocere gli alimenti al forno, alla griglia, al vapore o bolliti ed utilizzare spezie ed erbe aromatiche.
Ridurre il consumo di sodio: l’apporto giornaliero dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 g. E’ necessario stare attenti non solo al sale che aggiungiamo per insaporire gli alimenti, ma anche a quello già presente nei prodotti industriali, come il benzoato di sodio utilizzato come conservante nelle salse, nei condimenti e nelle margarine, e il citrato di sodio utilizzato come esaltante di sapore dei dolci, gelatine ed alcune bevande, senza dimenticare quello utilizzato per le lavorazione di alcuni alimenti come insaccati e formaggi. Se da una parte dobbiamo diminuire il sodio dall’altro sarebbe utile aumentare il consumo di potassio, facilmente reperibile con un’alimentazione ricca di frutta e verdura.
Vediamo ora una nuova dichiarazione dell’American Heart Association (AHA), i medici dovrebbero consigliare agli adulti con ipertensione o ipercolesterolemia lieve, ma senza altre patologie, di fare maggiore attività fisica e di ridurre la sedentarietà come intervento di prima linea.
“Il nostro obiettivo primario nel rilasciare questa dichiarazione è sottolineare l’idea della prevenzione precoce delle patologie cardiovascolari attraverso l’attività fisica e motivare pazienti e medici a pensare all’attività fisica come un ‘porto sicuro’ per una iniziale strategia terapeutica quando i livelli di pressione e colesterolo iniziano a salire”, dice Bethany Barone Gibbs, autrice principale della dichiarazione della AHA e professoressa associata presso il dipartimento di salute, sviluppo umano e scienze traslazionali cliniche dell’Università di Pittsburgh in Pennsylvania.
“Imparare a prescrivere e supportare l’attività fisica nei pazienti è tempo ben speso per i medici”, aggiunge Barone Gibbs. “Una nuova diagnosi di ipertensione o ipercolesterolemia elevata in un soggetto altrimenti sano può rappresentare un momento fondamentale di motivazione, quindi è un’ottima opzione sfruttare al meglio questo momento per prescrivere l’esercizio fisico invece di iniziare un nuovo farmaco”.
La AHA continua a raccomandare da 150 a 300 minuti a settimana di attività fisica di moderata intensità o da 75 a 150 minuti a settimana di esercizio intenso, nonché esercizi di resistenza almeno due volte a settimana per sollecitare tutti i principali gruppi di muscoli. “L’esercizio fisico dovrebbe essere considerato un segno vitale, che dovrebbe fare parte di un regolare screening”, aggiunge Lee Stoner, professore di fisiologia dell’esercizio presso l’Università della North Carolina di Chapel Hill.
Con le informazioni sull’attività al basale, i medici dovrebbero poi sollecitare feedback dai pazienti su quali attività ritengono divertenti, comode, accessibili ed economiche. I pazienti seriamente inattivi possono essere incoraggiati a iniziare con piccoli cambiamenti come prendere le scale invece dell’ascensore, pianificare attività sociali attive come il bowling o una passeggiata al museo invece di stare seduti .