La Frutta secca delle Feste…

Non tutto ciò che arriva sulla tavola delle feste fa male, siamo abituati ad associare la bontà di un cibo con un attentato alla linea o alle nostre arterie, di solito i cibi più gustosi sono quelli che ci fanno male.

La Frutta secca delle Feste…

Non tutto ciò che arriva sulla tavola delle feste fa male, siamo abituati ad associare la bontà di un cibo con un attentato alla linea o alle nostre arterie, di solito i cibi più gustosi sono quelli che ci fanno male.
Fermo restando che la quantità è un elemento fondamentale, ovvero anche se un cibo è salutare non è detto che mangiarne grandi quantità faccia bene, ci sono alcuni cibi che pur essendo considerati delle vere leccornie se assunti con moderazione possono essere un vero toccasana, è il caso della frutta secca che abbonda sulle tavole delle feste.
Pur essendo in commercio tutto l’anno viene consumata soprattutto nel mese di dicembre , probabilmente perché per tradizione veniva considerata un bene di lusso, adesso che ne sono state scoperte le proprietà nutrizionali se ne consiglia il consumo in tutte le stagioni.
Ricca di fibre, sali minerali, vitamina B e vitamina E, niente colesterolo ma grassi polinsaturi, è un alimento ideale per gli spuntini tra un pasto e l’altro e come fonte di energia di pronto utilizzo, sembra in grado di agire anche sul metabolismo innescando un aumento del consumo energetico e del senso di sazietà.
Tutta la frutta secca è altamente digeribile quando consumata a colazione o come spuntino e, in virtù dell’alto contenuto in fibre, aiuta la funzionalità intestinale,
quindi l’abitudine di sgranocchiarla dopo i pasti non è corretta perché, data la sua ricchezza in sostanze nutritive, essa appesantisce la digestione dando un surplus di calorie.
Quando parliamo di frutta secca dobbiamo fare un’importante distinzione tra:

Frutta secca con guscio che comprende noci, nocciole, mandorle, pinoli, arachidi e pistacchi, e quella polposa disidratata tra cui i fichi, le prugne, le albicocche, l’uva passa e i datteri, ciò che accomuna questi due tipi è l’essere poveri d’acqua, con la differenza che quella con guscio lo è naturalmente, l’altra viene disidratata, entrambe però sono ricchissime di fibra.
La frutta secca a guscio viene definita frutta oleosa in virtù del suo alto contenuto di grassi, sotto forma di acidi grassi insaturi e polinsaturi, utili per abbassare i livelli di colesterolo con una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
E’ molto ricca di vitamina B ed E importanti antiossidanti utili per contrastare i processi di invecchiamento e degenerazione cellulare, e di sali minerali come potassio, fosforo, rame, ferro e calcio.
La frutta secca polposa può essere lasciata a essiccare naturalmente al sole, o artificialmente in essiccatoi e tramite trattamento in forno. Il suo contenuto di grassi è bassissimo, se non assente. Si caratterizza per un alto contenuto di zuccheri e fibre: si può dire che possiede i costituenti della frutta fresca in versione concentrata. Tra la frutta secca polposa i datteri sono una buona fonte di magnesio e potassio, l’albicocca è ricca di caroteni e di magnesio e l’uva passa di ferro, potassio e vitamina E.
La frutta secca ha però un inconveniente, è particolarmente calorica, ecco una piccola tabella

 Frutta secca  Kcal/100g
 Noci  600
 Nocciole  625
 Pistacchio  642

 Mandorle

 542

 Pinoli  569
 Uvetta  300
 Datteri  253
 Fichi secchi  242
 Prugne  220

Studi scientifici dimostrano che consumare una porzione di frutta secca (30-35 grammi), come noci, nocciole o mandorle per almeno 5 volte a settimana (ad esempio a 3 o 4 noci la mattina a colazione), può far diminuire il rischio di problemi cardiovascolari del 35-53%.

 

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