Menopausa . . .
Il termine menopausa deriva dal greco men (mese) e pausis (fine) e indica l'ultima mestruazione della donna. Clinicamente, la menopausa fa parte di un periodo più lungo, chiamato climaterio, che inizia alcuni anni prima della fine del ciclo mestruale (periodo variabile da donna a donna), è caratterizzato da cambiamenti dell'attività delle ovaie (quindi le prime irregolarità mestruali), e si conclude . . .

Menopausa deriva dal greco men (mese) e pausis (fine) e indica l’ultima mestruazione della donna. Clinicamente, la menopausa fa parte di un periodo più lungo, chiamato climaterio, che inizia alcuni anni prima della fine del ciclo mestruale (periodo variabile da donna a donna), è caratterizzato da cambiamenti dell’attività delle ovaie (quindi le prime irregolarità mestruali), e si conclude alcuni anni dopo la menopausa.
Il climaterio è il periodo durante il quale avviene il passaggio dallo stadio fertile alla senilità. Durante questo periodo la funzionalità dell’ovaio diminuisce progressivamente fino a cessare del tutto.
L’età media della menopausa è compresa tra i 45 e i 55 anni: per la donna europea la media è di circa 50-51 anni.
All’interno del climaterio si possono individuare alcune fasi importanti:
- La premenopausa inizia dopo i 40 anni e termina con la menopausa, che è intesa come la cessazione definitiva delle mestruazioni, diagnosticabile con certezza solo dopo circa sei mesi dalla scomparsa dei flussi.
- La postmenopausa è il periodo di vita compreso tra la menopausa e i 65 anni. Insieme, questi due periodi (pre e post-menopausa) costituiscono il climaterio.
- Il periodo perimenopausale comincia con la comparsa dei sintomi climaterici e termina un anno dopo la menopausa.
Quindi, la scomparsa delle mestruazioni è soltanto uno dei segni della menopausa, è il progressivo esaurirsi della produzione di ormoni femminili il vero cambiamento e ciò provoca “disturbi e malesseri” oltre ad attenuare prima e annullare poi i vantaggi legati a quegli ormoni proteggono la donna ad es. Dalle malattie cardiovascolari.
Gli estrogeni e il progesterone influiscono infatti su tutto l’organismo e su numerosi processi vitali: il cervello, il cuore, la pelle, il sistema nervoso, le ossa, gli organi genitali, il metabolismo dei grassi, la vita delle ossa.
La sintomatologia – Quando si parla di menopausa è necessario ricordare che i sintomi sono soggettivi e che alcune donne, entrano in menopausa senza quasi accorgersi dei piccoli mutamenti che si verificano nel proprio corpo, mentre altre lamentano sintomi e disturbi più severi. I sintomi inoltre sono di intensità molto variabile:
Ø Vampate di calore e sudorazioni notturne
Ø Ansia, depressione, eccessiva irritabilità
Ø Dolori articolari e muscolari, osteopenia
Ø Mal di testa
Ø Affaticamento, difficoltà di concentrazione, insonnia
Ø Secchezza vaginale, calo della libido
Ø Palpitazioni
Ø Invecchiamento cutaneo
In questa fase della vita è inoltre particolarmente importante non sottovalutare i fattori di rischio per alcune malattie come: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, iperglicemia, osteoporosi, sovrappeso.
Cosa fare ?
La prima e più efficace risposta per combattere i disturbi della menopausa consiste nella riscoperta e/o mantenimento di un corretto stile di vita, ovvero:
- Alimentazione equilibrata,
- Controllo del peso corporeo,
- Regolare attività fisica,
- Eliminazione di fumo e alcool.
Un valido aiuto per contrastare i sintomi della menopausa, oltre alla terapia farmacologica classica che si basa sulla terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progesterone, è rappresentato da un’integrazione con isoflavoni (fitoestrogeni che si trovano in molti legumi particolarmente nella soia e trifoglio rosso) che hanno una buona azione sulla riduzione dei sintomi neurovegetativi (vampate, sudorazioni, eccessiva irritabilità, sbalzi d’umore…), una protezione specifica per l’apparato cardiocircolatorio e per l’apparato osteo-articolare, e per la prevenzione di tumori all’utero e alla mammella nonché una efficace azione antiossidante, utile a contrastare la comparsa delle rughe e il rilassamento cutaneo, a ridare turgore alle mucose e migliorare la struttura di capelli e unghie. Altri rimedi utili per il benessere della donna in questo periodo della vita possono essere la cimicifuga, la salvia, l’agnocasto, dioscorea . . .
Cimicifuga è una pianta perenne erbacea coltivata in tutta Europa, appartenete alla famiglia delle Ranuncolacee è in grado di ridurre i livelli ematici di LH ma non quelli di FSH tende inoltre ad antagonizzare la perdita ossea minerale. Molti studi clinici hanno confermato le capacità di questa pianta di ridurre la sintomatologia della menopausa: miglioramento delle vampate di calore; miglioramento della sudorazione eccessiva; miglioramento della cefalea; miglioramento dell’irritabilità; miglioramento dei disturbi del sonno; miglioramento delle palpitazioni cardiache. Attenzione: la pianta contiene salicilati, quindi non deve essere assunta da soggetti con allergia all’acido acetilsalicilico.
Salvia è una pianta ricca di principi attivi tannini, catechine, mucillagini, resine, acidi biologici, flavonoidi, enzimi e vitamine B1, e C, è inoltre ricchissima di estrogeni naturali tanto che è utilizzata con efficacia non solo nella menopausa ma anche nei dolori mestruali e nella regolarizzazione del ciclo mestruale E’ importante però segnalare che l’olio essenziale di salvia possiede un’alta percentuale di tujoni e chetoni ad azione neurotossica. Questa pianta oltre a curare il fastidioso disturbo chiamato “caldane”offre una buona risposta contro la ritenzione idrica, gli edemi, i reumatismi e le emicrania, è un “deterrente” del diabete e accelera il processo di cicatrizzazione dopo una ferita.
Agnocasto il suo estratto agisce direttamente a livello dell’ipofisi anteriore: con meccanismo dopaminergico (stimolo sui recettori D2 di ipotalamo ed ipofisi anteriore) è in grado di inibire la secrezione di prolattina sia a livello basale che stimolata da TRH inoltre, modifica i livelli ematici dell’ormone luteinizzante e dell’ormone follicolo stimolante andando a stimolarne la secrezione Particolare accortezza va posta in caso di utilizzo in concomitanza ad altre terapie ormonali, viste le proprietà endocrine
Dioscorea durante la menopausa si ha anche una netta riduzione dei livelli di progesterone in seguito ad un calo nella sua produzione, questa pianta è ricca di diosgenina, una sapogenina molto simile dal punto di vista strutturale al progesterone; e l’uso di quest’ultima è in grado di normalizzare il rapporto estrogeni-progesterone; la sua assunzione rappresenta il completamento ideale alla terapia ormonale sostitutiva naturale in menopausa.
L’utilizzo di estratti di dioscorea, attraverso diversi studi clinici, si è dimostrato utile nel favorire il mantenimento della densità ossea ma anche nel trattamento di vaginiti endometriosi e fibromi uterini
Precedentemente abbiamo accennato agli isoflavoni sostanze che meritano un posto di rilievo nella cura dei disturbi della menopausa essi si trovano in molti legumi particolarmente nella Soja e nel Trifoglio rosso.
Nella soia i principi attivi utili durante la menopausa sono localizzati nei semi, dove troviamo isoflavoni (genisteina 70-85%, daidzeina 10-30%, gliciteina), lipidi ricchi in acidi grassi insaturi, protidi e saponine con effetto ipocolesterolemizzante. Gli effetti principali sono quelli di ridurre le vampate, i disturbi del sonno l’irritabilità e la depressione; l’incidenza di manifestazioni vasomotorie ed i livelli di colesterolo totale; è priva di effetti collaterali, ma molto importante è la possibile azione preventiva nei confronti dei tumori al seno e all’utero.
Per quanto riguarda il Trifoglio rosso, di questa pianta si utilizzano le foglie ed i fiori, dove troviamo principalmente isoflavoni (biocanina A, che è il precursore della genisteina, formononetina, genisteina, daidzeina). Gli isoflavoni del trifoglio sono presenti in concentrazioni maggiori rispetto a quelli della soia,
Le proprietà terapeutiche del trifoglio sono le stesse della soia e comprendono riduzione delle vampate e dell’irritabilità, e prevenzione della perdita ossea.
Se la componente depressiva è predominante si potrà trarre beneficio dalla rodiola, e dall’euterococco ma anche da oligoelementi come manganese-cobalto e litio , non dimentichiamoci poi dell’attività fisica che è un ottimo rimedio non solo per migliorare il tono dell’umore ma anche per prevenire l’osteoporosi e il rischio cardiovascolare Anche l’omeopatia può essere d’aiuto ad attraversare questo periodo, il medico esperto in omeopatia in genere cerca di prevenire i disturbi della menopausa individuando, molto prima dell’evento, qual è il rimedio più adatto a mentenere in equilibrio l’insieme psicofisico della donna. Quando invece sono presenti disagi menopausali possono essere molto utili i seguenti rimedi:
- Graphites. Rimedio per le donne tendenti all’obesità con stitichezza, freddolosità, apatia e soggette a dermatosi o eczemi vaginali.
- Lachesis. Quando le vampate sono “brucianti” e descritte a volte con sensazione di calore al cuoio capelluto, accompagnate da sudori, svenimenti, perdita di memoria, palpitazioni, irritabilità, aggressività.
- Nux vomica. E’ il rimedio per le donne ipersensibili che presentano spesso brividi alternati alle vampate, nausea, gastrite, mal di testa, sapore amaro in bocca, cistiti.
Concludiamo con qualche consiglio pratico riguardante l’alimentazione – Si consiglia, per prevenire l’osteoporosi, di assimilare 1 grammo di calcio al giorno ma rimandiamo ad un prossimo approfondimento questo tema così delicato, e invitiamo alla lettura dell’articolo Latticini senza lattosio? In cui troverete una breve risposta alle domande Bere latte previene l’osteoporosi? E quando aumentano le perdite di calcio. Va ricordato inoltre che l’assorbimento del calcio e dei minerali implicati nel mantenimento del metabolismo delle ossa è dipendente anche dalle condizioni intestinali (Attenzione alla disbiosi intestinale) ed è per questo motivo che sarebbe utile valutare la presenza di eventuali intolleranze alimentari perché se presenti alterano il normale “lavoro” dell’intestino che non risulta idoneo ad assorbire efficacemente i minerali necessari.
- Ridurre la salatura delle pietanze
- Ridurre il consumo di dolci e zuccheri e sostituirli con frutta fresca.
- Eliminare il consumo di super-alcolici e grassi animali.
- Abituarsi a bere 1,5 l – 2 l di acqua al giorno scegliendo preferibilmente quelle ricche di calcio (200-340 mg/l)
- Limitare a due-tre volte a settimana, il consumo di carne
Si consiglia di consumare alimenti ricchi in:
Fitormoni (sostanze contenute nei vegetali ad attività simil-estrogenica)come riso integrale, fagioli, soia, semi di lino, tofu, melograno, rafano, rabarbaro, finocchio, the verde.
E’ stato dimostrato che hanno un effetto sull’equilibrio ormonale dell’organismo. Consumare cibi ricchi di fitormoni abbassa il rischio di malattie cardiache e di cancro al seno.
Bioflavonoidi (sostanze con attività simil-estrogenica), migliorano le vampate, l’ansia, gli sbalzi d’umore e l’irritabilità. Alleviano gli abbondanti flussi mestruali della pre-menopausa, rafforzano le pareti capillari e aiutano a mantenere la pelle elastica. Ne sono particolarmente ricchi gli agrumi ma anche le ciliegie, grano saraceno, rosa canina, peperoni verdi.
Acidi grassi essenziali, presenti in noci, olio di semi di lino, verdura a foglia scura e pesce.
Indicati per le donne in menopausa specialmente se hanno problemi di pelle, unghie, capelli o tessuto vaginale. Prevengono tutte le principali malattie degenerative, compresi malattie cardiache e cancro.
Vitamine e minerali, particolarmente importanti in menopausa tutte le vitamine del gruppo B ed in particolare la B6, contenuta naturalmente nel lievito di birra, nei cereali integrali, nel germe di grano, nella soia, nelle noci e nelle mandorle. Per quanto riguarda la prevenzione dell’osteoporosi, se calcio, fosforo e magnesio sono ben rappresentati nell’alimentazione, può essere sufficiente un’associazione manganese-cobalto e zinco-rame. Altro minerale che conviene utilizzare è il selenio a forte azione antiossidante, che previene l’invecchiamento e la degenerazione dei tessuti, anche degli organi interni. Il selenio è contenuto naturalmente in ottima quantità nei semi di zucca.
A proposito di minerali potrebbe essere utile anche l’esecuzione del mineralogramma ovvero l’analisi dei minerali carenti, in eccesso e tossici l’esito permetterà di consigliare interventi nutrizionali e una eventuale integrazione allo scopo di migliorare le capacità dell’individuo e ottenere un generale benessere psico-fisico.
Per favorire una buona regolarità intestinale suggeriamo un’eventuale integrazione con pre-probiotici.
Infine si consiglia di effettuare attività fisica, con regolarità, da scegliere in base alle proprie attitudini personali, sarebbe sufficiente anche una camminata a passo veloce per 1 h, almeno 3 volte a settimana.