Steatosi epatica ovvero il “fegato grasso”
L'arrivo delle prime belle giornate ci invita a preparare l'organismo al risveglio della primavera...deve quindi essere nostra premura occuparci del nostro organismo sottoponendoci a "una dieta depurante" e in particolare del nostro fegato ovvero dell' organo deputato a molteplici funzioni in gran parte essenziali . . .

STEATOSI EPATICA . . . L’arrivo delle prime belle giornate ci invita a preparare l’organismo al risveglio della primavera. Durante l’inverno infatti si tende ad assumere maggiori quantità di cibo e soprattutto cibi ricchi di grassi e zuccheri e pertanto diventa più facile accumulare adipe e tossine, deve quindi essere nostra premura occuparci del nostro organismo sottoponendoci a “una dieta depurante” e in particolare del nostro fegato ovvero dell’organo deputato a molteplici funzioni in gran parte essenziali. Tra queste, un ruolo di primaria importanza è ricoperto dal metabolismo e dalla sintesi dei grassi. In particolari condizioni di sovraccarico funzionale, tale metabolismo può andare in crisi favorendo l’accumulo di trigliceridi all’interno degli epatociti. Quando il contenuto lipidico del fegato supera il 5% del suo peso si parla di steatosi epatica o più comunemente di “fegato grasso”.
Spesso quando si parla di problematiche e patologie correlate al fegato si pensa agli abusi alcolici ma non è proprio così, perché si stima che il 20-30% degli adulti ha una steatosi epatica NON alcolica. Tale condizione generalmente è asintomatica infatti la maggior parte dei soggetti scoprono tale condizione solo se si sottopongono ad ecografia (si osserverà il cosidetto fegato brillante) o durante controlli ematochimici di routine (transaminasi-ALT,AST-elevate: espressione biochimica del danno epatico, spesso associato ad un aumento concomitante delle gammaGT).
Cerchiamo ora di capire che intervento dietetico seguire per curare il fegato e non solo . . .
Una revisione della letteratura pubblicata su Journal of the American Dietetic Association, suggerisce le regole cui attenersi come spiega il Dott. Massimo Zuin, responsabile dell’Unità di medicina, epatologia e gastroenterologia dell’ospedale San Paolo di Milano in un articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” «Seguire una dieta corretta è molto importante perché, anche se la steatosi epatica non alcolica solitamente ha un andamento benigno, nel 10-15% dei casi può “complicarsi” con un’epatite e evolvere verso la cirrosi epatica. Inoltre il fegato grasso, causato da una maggiore resistenza all’insulina, si associa spesso a sovrappeso, diabete e dislipidemia, nella cosiddetta “sindrome metabolica”, caratterizzata da un aumentato rischio cardiovascolare». Come abbiamo precedentemente detto l’approccio terapeutico della steatosi e della steatoepatite non alcolica consiste nella modifica dello stile di vita, la dieta deve essere finalizzata oltre che a curare il fegato, anche a prevenire le malattie cardiovascolari (infarto miocardico) e le malattie cerebro-vascolari (ictus). Il primo presidio da tenere in considerazione è che l’approccio nutrizionale deve essere personalizzato, ma vista la stretta relazione tra steatosi e sovrappeso/obesità non dobbiamo dimenticarci che il calo ponderale è un’arma potentissima contro tale patologia perché dimagrendo migliora la sensibilità all’insulina, e conseguentemente si riducono la steatosi, l’ipertensione arteriosa, e l’alterazione dei lipidi (colesterolo, trigliceridi) ematici. A proposito di grassi in una dieta corretta è bene preferire quelli monoinsaturi (presenti nell’olio d’oliva), in grado di migliorare la sensibilità all’insulina e protettivi nei confronti dei fattori di rischio cardiovascolare.
Oltre che i monoinsaturi bene anche il consumo regolare di omega 3 (di cui sono ricchi pesci grassi e noci) che possono ridurre il rischio di “fegato grasso” e migliorare le alterazioni dei livelli di lipidi nel sangue.
Da limitare, invece, i grassi saturi presenti in particolare in carni, formaggi e salumi e nei condimenti di origine animale, oltre che in alcuni olii vegetali, come quelli di cocco e palma. Preferire i cereali integrali e gli alimenti a basso indice glicemico (per esempio orzo, pasta integrale, legumi, invece dei cereali raffinati), tra le fonti proteiche privilegiare il pesce (a patto che il pesce non contenga, come spesso purtroppo accade, tossine o metalli pesanti); consumare regolarmente frutta e verdura, dovranno essere limitati inoltre gli zuccheri semplici e le bibite zuccherate, oltre agli acidi grassi saturi, come già detto. E per quanto riguarda l’alcol, durante il dimagrimento deve essere abolito o per lo meno ridotto a 1 volta alla settimana e, quando si è raggiunto il peso desiderato, attenzione va comunque limitato ad un massimo di 1 bicchiere di vino al giorno per le femmine e 2 bicchieri per i maschi.
Di fondamentale importanza per potenziare ulteriormente gli effetti benefici di una sana alimentazione si consiglia, come abbiamo detto innumerevoli volte l’abbinamento ad un regolare programma di attività fisica. Sono particolarmente indicate le discipline sportive di resistenza (nuoto, ciclismo, marcia e corsa).
Una piccola postilla per aiutare il buon funzionamento del fegato nella dieta quotidiana cerchiamo di inserire cibi con una funzione “depurante” come la cicoria che stimola le funzioni intestinali soprattutto se associata ai ravanelli, il tarassaco, carote e papaya ricchi di vitamine A ed E, i carciofi, le barbabietole, l’insalata.
Ottimi anche i centrifugati che con l’arrivo del primo caldo donano un effetto dissetante e rinfrescante.
Per ottimizzarne i risultati è bene assumerli regolarmente, senza aggiunta di zucchero o altri dolcificanti e berli appena preparati. Ottimo anche il succo di carota aromatizzato al profumo di rosmarino che stimola le funzioni epatiche, quello di limone grazie agli antiossidanti depura e protegge le cellule del fegato, il succo di mela contiene triterpenoidi che prevengono il tumore. Anche l’orzo è un prezioso alleato grazie alla sua azione disintossicante ed emolliente nei disturbi dell’apparato digerente. Da evitare i cibi confezionati, troppo dolci, e ricchi di grassi, insaccati, carboidrati raffinati e tutti gli oli a eccezione di quello di oliva. Con i giusti accorgimenti a tavola riusciremo ad avere un fegato più sano, cellule rigenerate e un effetto benessere diffuso in tutto il corpo.