L’acqua è un bene prezioso . . . Edodè Onlus
Vogliamo finire il 2011 ricordando l'associazione onlus Edodè che anche quest'anno abbiamo deciso di sostenere nella sua opera di costruzione di pozzi d'acqua in Mali, se anche voi volete farvi e fare un regalo fate una donazione...

Cos’è EDODE’ – Piero ed Elisabetta Acone di Domaso (CO) nel 2008 costituiscono “edodé Onlus”, un’associazione avente lo scopo di migliorare la qualità della vita degli abitanti di Paesi in via di sviluppo, in particolare provvedendo a sostenere la costruzione in Africa di pozzi a grande diametro per assicurare l’acqua a villaggi senza che i loro abitanti debbano percorrere parecchi chilometri per l’approvvigionamento. Fin qui niente di particolare. E invece – in anticipazione di quanto avrete poi modo di verificare attraverso il riscontro degli ineccepibili dati di bilancio, l’attenta lettura dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione nonché di tutta la rigorosa documentazione delle attività svolte prodotta nel sito – ascoltate subito in anteprima i fatti distintivi:
- Diversamente da tutte le altre associazioni di questo tipo, “edodé onlus” devolve al finanziamento degli interventi l’interezza dei fondi raccolti, facendosi integralmente carico di tutti i costi di struttura sostenuti (amministrazione, burocrazia, materiali di consumo, spese di viaggio, spese postali e quant’altro). I responsabili dell’associazione seguono direttamente la realizzazione degli interventi – recandosi sul posto – al fine verificarne il completamento e assicurarsi della loro concreta efficacia.
- I pozzi in questione vengono realizzati a mano senza impiego di macchine motorizzate (essendo impossibile e inimmaginabile localmente ogni tipo di manutenzione meccanica) rinunciando per conseguenza ai costi a alla disponibilità di fonti energetiche necessarie al loro funzionamento. La tecnica di costruzione del pozzo consiste nell’utilizzo di anelli di cemento, prodotti e trasportati sul posto da una ditta locale, che vengono poggiati sovrapposti e sigillati sul terreno, fino a raggiungere la lunghezza necessaria per raggiungere in profondità la vena acquifera. Una persona – calata nel foro mediante l’impiego di funi – esegue sul fondo e manualmente la rimozione della sabbia o del terreno, provocando il continuo sprofondamento della struttura. Una volta completato, il pozzo viene corredato in superficie dall’installazione di semplici carrucole sulle quali far scorrere le funi di sostegno dei secchi. Il recupero del contenitore di raccolta è di norma effettuato a mano, o con forza animale quando il peso divenga eccessivo. Non voglio aggiungere altro.
Nel bellissimo sito www.edodeonlus.it troverete tutte (ma proprio tutte) le informazioni, fornite con massima e inusuale trasparenza, necessarie per sapere e capire tutto quello che serve. L’indirizzo di posta elettronica per lo scambio di comunicazioni è info@edodeonlus.it.
Anche quest’anno ringraziamo chi ha creduto in questo progetto e molto gentilmente ha donato una piccola offerta che servirà per far arrivare a chi non ce l’ha moltissima acqua.