Le piante che curano: omaggio alla nostra amica Dott. Stefania Piloni

Riportiamo un articolo comparso su Repubblica in cui alcuni medici spiegano come la fitoterapia complementare alla medicina ufficiale, permette di prevenire e sostenere le terapie per diverse patologie e problematiche di salute...

Le piante che curano

Riportiamo un articolo comparso su Repubblica in cui alcuni medici spiegano come la fitoterapia complementare alla medicina ufficiale, copre l’intera clinica medica, permettendo di prevenire e sostenere efficacemente le terapie per diverse patologie e problematiche di salute, sia in fase acuta che cronica. Se ne è parlato di recente in un incontro promosso dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) visto che l’impiego delle terapie alternative, in particolare di integratori e fitoterapici, è in costante aumento soprattutto tra le donne nella fascia d’età tra 40-50 anni. 

Che cos’è la fitoterapia
La fitoterapia è l’utilizzo terapeutico delle piante medicinali e dei loro estratti ottenuti da radici, foglie, fiori e frutti. Nasce dall’intuizione della medicina popolare per poi essere verificata dalla ricerca sperimentale e dalla farmacologia classica. E’ uno strumento di grande valore terapeutico che necessita di diagnosi e  competenza medica per l’utilizzo. I fitoterapici sono prescrivibili in varie forme farmaceutiche, molte delle quali previste dalla Farmacopea Ufficiale. Nell’articolo vengono trattate numerose patologie ma in questo contesto ci limiteremo a dare solo un piccolo assaggio di ciò che le piante possono fare per noi.

Per i disturbi ginecologici riportiamo l’intervista alla nostra cara amica Stefania:“Le donne in particolare traggono molto beneficio dalle cure fitoterapiche che possono accompagnare il benessere femminile con una scelta naturale, non necessariamente farmacologica o ormonale” spiega Stefania Piloni, ginecologa e docente al corso di perfezionamento di Fitoterapia e Medicina Complementare, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano. I disturbi dell’umore, le alterazioni ormonali del ciclo, il difficile momento della menopausa sono fra i campi di applicazione che traggono grande vantaggio dall’utilizzo della fitoterapia. “Molte ricerche hanno dimostrato che gli estratti vegetali sono in grado di legarsi ai recettori: i fitoestrogeni ad esempio si fissano al recettore Beta estrogenico esplicitando un’azione simil-ormonale, la seronea repens si lega ai recettori periferici per gli androgeni, lo Zenzero agisce sui recettori centrali per la serotonina, il Gingko Biloba è un antiaggregante e interviene bloccando il recettore PAF (platelet activating factor). L’estratto di Iperico ha mostrato un’interessante attività antidepressiva con proprietà simili agli anti-MAO, ricerche attuali sul Taxus hanno portato al Taxolo, un alcaloide attivo contro il tumore dell’ovaio e della mammella, il Ribes Nigrum interferisce con il metabolismo delle prostaglandine con azione antiflogistica utile per la dismenorrea. Di grande interesse è il potere fitoestrogenico del Trifoglio Rosso e della Soia che pongono la loro principale molecola, la genisteina, al centro dell’attenzione fra i fitoterapici utili nel climaterio per lenire la sindrome vasomotoria, migliorare l’attività degli osteoblasti, ridurre l’ipercolesterolemia e migliorare il trofismo delle mucose 

Attenzione alle controindicazioni
La fitoterapia non è priva di reali controindicazioni, anche quando la pianta ha da sempre un utilizzo diffuso nella medicina popolare. Purtroppo è molto diffusa l’idea che ciò che è naturale sia sempre innocuo per la salute e questa convinzione errata sta portando a un aumento dei casi di allergia ed effetti collaterali a volte anche gravi. “La Galega Officinalis ad esempio è tradizionalmente usata come galattogeno, cioè come stimolante della lattazione, eppure studi veterinari hanno dimostrato un effetto ipoglicemizzante che potrebbe interferire con il metabolismo glucidico del lattante” spiega la ginecologa Piloni. Di recente un altro studio ha confermato gli effetti clinici negativi sull’assorbimento di un farmaco importante per la sua funzione, un betabloccante, nello specifico il nadololo, usato come farmaco per la terapia dell’ipertensione arteriosa quando assunto contemporaneamente a tè verde. Questi esempi dimostrano che la prescrizione del rimedio fitoterapico dovrebbe avvalersi del consiglio medico, soprattutto quando la medicalizzazione è rivolta a bambini, a donne gravide e a pazienti anziani. Il problema dell’interazione fra i farmaci riguarda anche i fitoterapici, così come l’aspetto dei fenomeni allergici e la possibile interferenza con i farmaci di sintesi …… e ancora 

Infezioni urinarie Per combattere le infezioni urinarie generalmente si ricorre alla terapia antibiotica che, però, è efficace nel breve periodo ma è gravata da un elevato numero di ricadute a breve distanza dalla sua sospensione. D’altra parte proseguire a tempo indeterminato una profilassi antibiotica finirebbe per selezionare ceppi microbici poliresistenti e per esporre la paziente a serie complicanze infettive. Per questo motivo la ricerca si è indirizzata da alcuni anni verso il potenziamento delle difese antibatteriche esogene in vescica. “Recenti studi” spiega Roberta Milia, specialista in Ginecologia e Ostetricia presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza “hanno verificato che la terapia con bioflavonoidi associati ad enzimi proteolitici, mirtillo rosso ed ortica, non solo riduce drasticamente la sintomatologia irritativa minzionale, insieme al miglioramento dell’attività sessuale, ma è in grado di sterilizzare le urine al pari di un trattamento antibiotico mirato.

Stress e insonnia. Tra le varie piante ad effetto anti-stress, ci sono le ciliegie già note per essere una vera e propria miniera di antiossidanti (antociani, flavonoli, acido cloro genico). “Ora un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’ Università di Extremadura ne ha dimostrato l’efficacia anche per favorire il sonno grazie al suo contenuto di melatonina, triptofano e serotonina” spiega Fabio Firenzuoli, direttore del Centro per la Medicina Integrativa dell’Azienda Ospedaliera di Careggi. Altri studi hanno confermato che il succo di ciliegia riduce il livello di stress e di ansia. “Questo frutto riduce i livelli di cortisolo e aumenta quelli di acido idrossi indolacetico a conferma dell’aumentata sintesi e utilizzazione di serotonina” .

Cuore
Il Biancospino e i suoi estratti sono ben conosciuti per la loro azione sul muscolo miocardio, in particolare antiaritmica. Di recente, un nuovo studio ha identificato altre qualità: come l’attività antinfiammatoria, la riduzione del rimodellamento cardiaco, antiaggregante piastrinica e vasodilatativa. Secondo gli esperti, quindi, può diventare un’ottima terapia integrativa soprattutto per il miglioramento della qualità della vita del paziente cardiopatico

Come precedentemente detto abbiamo riportato solo alcuni esempi circa l’impiego della fitoterapia ma non mancherà in prossimi articoli di prendere in esame altre patologie anche se in alcuni articoli abbiamo già trattato la possibilità di utilizzare “le piante” per curare ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e come le piante possono essere di aiuto nel diabete, ma anche nel sovrappeso. Inutile ribadire esclusivamente sotto controllo medico
 

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