Mandorle: migliorano il colesterolo

Il consumo di mandorle si associa a un miglioramento della funzionalità del colesterolo «buono» Hdl.

Mandorle: migliorano il colesterolo

Che la frutta secca faccia bene non è una novità, ma adesso sappiamo che ogni tipo offre specifici vantaggi. Attenzione però alle quantità perché alla ricchezza di nutrienti corrispondono elevate calorie, una porzione corretta potrebbe essere (30-35 grammi), di noci, nocciole o mandorle (ad esempio la mattina a colazione oppure come snack o per arricchire un piatto), questo potrebbe aiutarci a prevenire il rischio di problemi cardiovascolari anche del 35-53%.

 Frutta secca

 Kcal/100g

Proteine g/100g

 Noci

 600

14,3

 Nocciole

 625

13,8

 Pistacchio

 642

12,8

 Mandorle

 542

22

 Pinoli

 569

29,6

A tale proposito è molto interessante un nuovo lavoro fatto da Penny Kris-Etherton, nutrizionista dell’università della Pennsylvania, che ha arruolato un gruppo di volontari e ha indagato che cosa succede al colesterolo Hdl con un consumo regolare di mandorle.  Dai risultati emersi sembrerebbe che mangiarne un corretta dose ogni giorno si associ a un miglioramento della funzionalità del colesterolo «buono» Hdl.  Questo tipo di frutta secca ha effetti positivi sui livelli di colesterolo in generale ma finora non si sapeva granché dell’azione specifica su quello Hdl, che al contrario dell’Ldl  aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare.

Lo studio
Un gruppo di volontari si è sottoposto alle analisi del sangue e poi per sei settimane a una dieta che includeva 43 grammi di mandorle come snack (un poco di più, quindi, della «dose» standard che è di circa 30 grammi, pari a una ventina di mandorle); quindi, dopo aver ripetuto gli esami del sangue, gli stessi partecipanti hanno seguito una dieta identica ma mangiando un muffin alla banana come spuntino per poi sottoporsi di nuovo ai test.

Perchè le mandorle sono benefiche per il cuore

I risultati, pubblicati sul Journal of Nutrition, mostrano che la frutta secca non solo aumenta i livelli di Hdl, ma ne migliora la funzionalità: «Le particelle di Hdl sono molto piccole quando si formano — come spiega la ricercatrice dello studio—. Sono come sacchetti della spazzatura, inizialmente vuoti e poi più ampi e rotondi man mano che raccolgono il colesterolo Ldl di troppo dai vasi per portarlo al fegato e farlo eliminare. L’Hdl si divide in cinque diverse “popolazioni”: abbiamo valutato l’entità di ciascuna per capire se quella dell’Hdl più “gonfio” di colesterolo fosse più abbondante dopo la dieta con le mandorle come snack, segno di un incremento della funzionalità dell’Hdl stesso. Accade proprio così: la frazione di colesterolo Hdl più grosso cresce del 19 % la funzionalità del 6,4 %. Significa che l’Hdl sta facendo ancora meglio del solito il suo lavoro di spazzino, recuperando più colesterolo in circolo.

Rischi cardiovascolari
In chi è obeso o sovrappeso poi le mandorle riducono del 7 % anche il colesterolo Ldl, come dimostra un altro studio della stessa ricercatrice apparso sul Journal of the American Heart Association nelle scorse settimane: non si tratta perciò di una «cura», ma è comunque un ottimo modo per migliorare il profilo di rischio cardiovascolare anche grazie alle fibre, la vitamina E e i grassi polinsaturi di cui le mandorle sono ricche. 

Le dosi: non più di trenta grammi al giorno
Il richiamo alle dosi è necessario perché le mandorle, come tutta la frutta secca, sono molto energetiche (600 calorie per etto): l’ideale è mantenersi sui 30 grammi di frutta senza guscio  Meglio poi alternare vari tipi di frutta secca, dal momento che ciascuna ha particolari caratteristiche: le mandorle per esempio hanno un potere antiossidante inferiore rispetto a noci e nocciole, ma sono più ricche di vitamina E e proteine vegetali.