Mangia bene e aiuterai il tuo sistema immunitario
Ogni cibo che assumiamo produce una reazione del sistema immunitario, se l'alimento è altamente calorico, ricco di grassi e zuccheri, potrebbe indurre uno stato infiammatorio, tuttavia alcuni alimenti possono contrasarlo...

Mangia bene e aiuterai il tuo sistema immunitario
Ogni cibo che assumiamo produce una reazione del sistema immunitario, se l’alimento è altamente calorico, ricco di grassi e zuccheri, potrebbe indurre un’infiammazione del nostro organismo anche per 6-8 ore successive al pasto. Tuttavia l’assunzione di frutta e verdura potrebbe contrastare questo stato infiammatorio. Ecco perché è possibile affermare che alcuni alimenti agiscono come se fossero dei veri e propri farmaci.
In questi ultimi anni sono state descritte le regole fondamentali di una nuova disciplina, chiamata “immunonutrizione”, il cui scopo è quello d’insegnare alle persone a difendersi dalle malattie, attraverso una corretta alimentazione “antinfiammatoria” utile per la prevenzione di molte patologie.
La risposta della longevità e della salute è racchiusa nel cercare una risoluzione interna dell’organismo al danno infiammatorio. L’infiammazione nasce da molte cause, da un’invasione di batteri, dalla disfunzione intestinale, da una alimentazione scorretta, dallo stress ossidativo, ma anche da fattori esterni come inquinamento oltre a fattori emotivi. Fondamentale è che l’infiammazione indotta da una lesione sia controbilanciata dai livelli adeguati della risposta di risoluzione dell’organismo che deve farsi trovare sempre preparato.
La domanda fondamentale però è: la nostra alimentazione in che modo crea infiammazione? L’infiammazione è determinata da elevati livelli elevati di insulina, che se associati a stress ossidativo, causato da un eccesso di calorie, alterano il nostro microbiota; ma non solo perchè bisogna ricordarere
il fondamentale equilibrio acidi grassi omega 3 e omega 6 un aspetto molto importante da considerare è infatti il rapporto di equilibrio che ci deve essere tra acidi grassi omega 3, che stimolano le resolvine, ormoni fondamentali per risolvere l’infiammazione, e acidi grassi omega 6 che invece inducono l’infiammazione. Questo rapporto, che deve essere basso, ci dice se il nostro corpo è in grado di innescare una risposta positiva. Normalmente, se non sono presenti altre patologie come l’obesità, per mantenere uno stato di benessere sono necessari circa 2,5 grammi al giorno di omega 3. L’efficienza della risposta immunitaria del nostro organismo è strettamente legata al rapporto tra acidi grassi omega 6 e omega 3 che, se in condizioni di equilibrio, abbassa il livello delle citochine che sono delle proteine infiammatorie. Se questo rapporto è sbilanciato alza il livello delle citochine, responsabili dell’aumento della letalità del virus. Importante anche per ridurre lo stato infiammatorio la Glutammina un aminoacido che è un regolatore dei linfociti T. La risoluzione dell’infiammazione non è un evento passivo, ma dipende soprattutto dai metaboliti dagli omega-3 e dai polifenoli, in grado di mimare la stessa azione benefica antinfiammatoria della restrizione calorica e di indurre nelle cellule l’attivazione dei mitocondri, che diminuiscono con l’invecchiamento. Tra gli immunonutrienti non possiamo dimenticare le vitamine del gruppo B e soprattutto la vitamina C, collegata alla sintesi di collagene e la vitamina D, che svolge una funzione immunomodulante proprio delle vie respiratorie che in questo periodo richiedono una protezione maggiore. A proposito di cibo salutare e infiammazione ricordo che da anni ci impegniamo a trasmettere ai nostri pazienti la consapevolezza dell’importanza di una sana alimentazione come presidio per ridurre i fattori di rischio di numerose patologie, proponendo un approccio integrato tra medicina classica e medicina naturale.
Per modificare-migliorare lo stile di vita è indispensabile stilare una dieta che tenga conto di sane abitudini alimentari, ma anche della realtà immunologica dell’individuo, utile quindi valutare le ipersensibilità alimentari, ovvero scoprire quale cibo è responsabile di infiammazione.
Ricordiamo inoltre che una dieta che controlli l’infiammazione da cibo (intolleranze alimentari) consente anche di perdere peso, recuperando il proprio “peso ragionevole” fondamentale per uno stato di salute ottimale, diminuendo soprattutto la massa grassa senza intaccare quella magra, che comporterebbe una diminuzione del metabolismo.
Ecco le 10 regole alla base dell’immunonutrizione.
1. Il sistema immunitario protegge l’organismo dagli attacchi esterni, ma deve fare i conti anche con il “cibo spazzatura”. Gli alimenti ipercalorici e ricchi di grassi possono essere pericolosi: aumentano il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro.
2. Il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico, ricchi di grassi e zuccheri, produce una risposta immunitaria che può durare fino a 6-8 ore dopo il termine del pasto. Associare a questi cibi verdura, frutta o bevande di origine vegetale può, tuttavia, ridurre i livelli di stress per l’organismo.
3. L’intestino contiene circa 1,5 kg di microbi e batteri, che costituiscono il “microbiota”. Questo ambiente, insieme al tessuto immune intestinale, influenza il sistema immunitario.
4. Il rischio di sviluppare cardiopatie, cancro e diabete è determinato dalla percentuale di massa grassa, piuttosto che dall’eccesso di peso.
5. In tarda età, l‘invecchiamento del sistema immunitario ha un’evoluzione inesorabile. Questo processo complica il trattamento delle patologie connesse all’età avanzata. I cibi che contengono molecole attive vegetali, come frutta e verdura, possono prevenire o attenuare le malattie croniche infiammatorie.
6. Allergie, intolleranze alimentari e celiachia. Il cibo è veicolo di svariati tipi di antigeni e può provocare, a qualsiasi età, reazioni allergiche dannose per l’organismo. La contaminazione ambientale, inoltre, ha causato la diffusione di nuove patologie, come l’intolleranza al nickel o al glutine. Se alcuni alimenti determinano reazioni immunitarie avverse, occorre individuarli e seguire un regime alimentare idoneo
7. I probiotici contribuiscono in modo significativo alla salute e al benessere dell’organismo. Aiutano a prevenire allergie, infiammazioni intestinali di varia natura e alterazioni immunitarie associate a obesità e invecchiamento. Inoltre, ne migliorano il trattamento. Questi batteri fanno bene a tutte le età e non provocano effetti avversi.
8. Per quanto riguarda i flavonoidi, composti chimici naturali presenti in alcune piante, gli autori scrivono che gli studi sull’uomo sono ancora pochi, tuttavia sembra siano in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi.
9. Il consumo di acidi grassi polinsaturi aiuta il sistema immunitario, consumiamo più pesce azzurro e utilizziamo olio di oliva extra vergine, ricco di acidi grassi monoinsaturi per prevenire le malattie cardiovascolari.
10. Le vitamine e gli oligoelementi sono essenziali per la regolazione di alcune funzioni vitali dell’organismo. Influiscono, inoltre, sulla modulazione della funzione immunitaria, rafforzando i meccanismi di prevenzione dei processi infettivi, a ogni età. Quindi via libera a frutta e verdura freschi, evitando quelli contenuti nei sacchetti ad atmosfera modificata, cerchiamo di mangiare cibi ricchi di probiotici e omega 3.