Ayurveda
La civiltà Vedica, fiorita in India oltre 5000 anni fa ci ha lasciato una preziosa eredità, la medicina ayurvedica. Il termine “AYURVEDA” significa letteralmente “Scienza della Vita”, tale definizione implica che l’Ayurveda sostiene e nutre tutti i valori benefici della vita. Uno dei testi più antichi di questa disciplina è lo Sushruta Samhita, che inizia con il seguente principio:
” La salute è quella condizione nella quale i principi fisiologici del corpo sono in equilibrio, la digestione è efficiente, i tessuti sono in condizione normale, le funzioni escretorie sono regolari e mente, sensi e spirito sono pienamente appagati”. Nel 1976 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), inseriva la Medicina Ayurvedica nel suo programma “Salute per tutti entro il 2000”; non si trattava di un platonico omaggio a una delle più antiche scuole mediche dell’umanità, era invece un riconoscimento ufficiale della validità di una tradizione “curativa” che seppur non ignota in occidente, non vi ha mai goduto di un’adeguata considerazione.
Il medico ayurveda è più interessato alle cause della malattia che al sintomo, perché riconducibili a una rottura dell’equilibrio fra i principi costituenti l’essere umano.
La salute fisica è strettamente legata all’equilibrio delle tre energie vitali, dette Dosha, ogni dosha coordina una serie di funzioni . . .
DOSHA VATA – rappresenta il principio del movimento e dell’attivazione. Controlla tutte le attività del sistema nervoso e presiede alle funzioni del sistema respiratorio e circolatorio, dell’apparato di locomozione e degli organi escretori. Il principio che governa il movimento ha la predominanza degli elementi spazio e aria, è in generale secco, leggero, ruvido, mobile, freddo, sottile e permeante.
DOSHA PITTA – rappresenta il principio della trasformazione e della produzione di energia e calore. Controlla le funzioni digestive e metaboliche attraverso il meccanismo della regolazione ormonale. Il principio che governa il metabolismo ha la predominanza degli elementi fuoco e acqua è caldo, acuto, liquido, di odore sgradevole, leggermente untuoso, acido e piccante.
DOSHA KAPHA – rappresenta il principio della coesione e della struttura. Preserva l’integrità dei tessuti dell’organismo mediante il controllo delle difese immunitarie. Governa l’equilibrio dei fluidi a livello cellulare e tissutale, promuove la crescita bilanciata del corpo. Governa la coesione e crea la struttura del corpo ha la predominanza degli elementi acqua e terra è freddo, denso, lento, stabile, viscoso, pesante, liscio, soffice e appiccicoso.
Ogni persona, a causa di fattori genetici, della dieta della madre in gravidanza ecc. nasce già con una proporzione specifica di questi tre principi. Scopo dell’ Ayurveda è fornire tutta la conoscenza pratica necessaria per stabilire o mantenere il perfetto equilibrio dei dosha della mente e del corpo.
Quando la costituzione psico-fisica è in equilibrio esprime il meglio delle sue potenzialità. Vediamo ora per ciascun dosha cosa comporta lo stato di equilibrio o squilibrio:
Vata in equilibrio è vigile, svelto, creativo, dinamico, magro e leggero.
Vata in squilibrio tende a preoccuparsi, è distratto e sensibile al freddo. Vata Viene aggravato da cibi che hanno le sue stesse qualità come cavoli, cavolfiori, broccoli, cetrioli, meloni, patate, crackers e ogni tipo di pane secco, mele, fast food, ecc.
Le attività che aumentano vata sono: viaggiare, stare svegli fino a tarda notte, vivere in un ambiente rumoroso, mangiare mentre si è ansiosi o depressi, sottoporsi a un continuo stato di stress, avere attività sessuale eccessiva.
I disturbi causati da questi fattori potrebbero essere: dolori articolari, pelle secca, perdita della memoria, palpitazioni, insonnia, ansia, depressione e rigidità muscolare.
Pitta in equilibrio ha un’intelligenza acuta, fiducia in se stesso e ha buona digestione.
Pitta in squilibrio si arrabbia facilmente è critico e troppo coinvolto. Pitta viene aggravato da cibi acidi e piccati come peperoncini, cibi fritti, melanzane, pomodori, cipolle crude, aglio, limone, spinaci, dal bere troppo tè, caffè, alcool e troppo fumo.
Le attività che aumentano Pitta sono: mangiare mentre si è arrabbiati, attività che comportano una grande passione, esposizione al sole e al caldo, troppo esercizio fisico o attività competitive.
I disturbi possono essere iperacidità, problemi della pelle, sensazioni di bruciore, disturbi del fegato come itterizia ed epatite, perdita dei capelli, infezioni urinarie, calcoli alla cistifellea e vari tipi di febbre.
Kapha in equilibrio calmo, stabile, forte ed affettuoso.
Kapha in squilibrio: apatico, possessivo, tende ad ingrassare.
Kapha viene aumentato da cibi molto freddi, pesanti, untuosi, dolci, grassi, latte e latticini, gelati e carne.
Le attività che squilibrano kapha sono: dormire durante il giorno, non fare sufficiente attività fisica, vivere in un clima freddo e umido, ecc.
I disturbi che insorgono a causa degli squilibri di kapha possono essere: asma, tosse, anoressia, obesità, pigrizia e debolezza della digestione.
A parte i fattori di squilibrio elencati fin qui, i dosha si squilibrano naturalmente secondo la stagione, in diverse ore della giornata e nei vari periodi della vita.
Vata aumenta naturalmente in autunno, nell’ultima parte del giorno e della notte (14-18; 02-06) e nella vecchiaia.
Pitta aumenta naturalmente in autunno, intorno a mezzogiorno e mezzanotte (10-14; 22-02) e durante la giovinezza e la maturità.
Kapha aumenta naturalmente in primavera, nella prima parte del giorno e della notte (6-10; 18-22) e durante l’infanzia.
Questi periodi di aggravamento dei dosha valgono per tutti, anche per le persone che godono di buona salute.
Il corpo umano è considerato una struttura dinamica costituito da sette tipi di tessuti, dhatu, che si rinnovano continuamente. Alla base del ciclo vitale, c’è la digestione, detta agni, che non avviene solo nello stomaco, ma produce nutrimento per ogni tessuto del corpo. Il processo di trasformazione che coinvolge l’organismo produce delle scorie, chiamate mala: sudore, urina, feci sono le principali.
Lo stato di salute o malattia è indicato dall’equilibrio o dallo squilibrio dei dosha, dei dahtu, di agni.
Viene valutata la costituzione psicofisica del paziente, e la cura è basata sull’unicità delle caratteristiche dell’individuo.
Per l’Ayurveda la malattia è “ama” ovvero “tossiemia”; quindi la guarigione è la disintossicazione dell’organismo.
Il legame fra costituzione fisica ed energia, tra corpo e mente, secondo l’Ayurveda è dunque inscindibile.
Ogni individuo ha un suo equilibrio, ciò che conta è che rimanga inalterato anche il suo equilibrio con l’ambiente circostante sia umano che naturale.
Per mantenere questo equilibrio è necessario impegnarsi in alcune pratiche quotidiane che tendono ad eliminare le tossine superflue prodotte da scompensi energetici; queste pratiche vanno dall’esercizio fisico costante, agli infusi d’erbe; a questo va aggiunto soprattutto, un opportuno regime dietetico, prescritto in base alla propria costituzione.
La distinzione tra salute e malattia è la stessa che esiste tra dieta equilibrata e dieta non equilibrata. Tuttavia il grande medico dell’antichità indiana assegnava anche allo stato mentale e allo stile di vita ruoli decisivi nel determinarsi da un lato della patologia e dall’altro del benessere; non per nulla, quella Ayurvedica è ritenuta la Medicina Psico Somatica dell’Oriente.
Una corretta alimentazione può includere, qualora vi fosse una necessità specifica, integratori alimentari naturali che possono svolgere un’azione regolatrice e correggere gli squilibri presenti negli elementi del corpo.
Gli integratori (erbe, preparati in pasta ed in polvere) sono innocui, non hanno effetti collaterali ed in genere se presi oculatamente vanno verso la radice del malessere.
Questi ottimi preparati ovvero medicinali naturali, vengono formulati tenendo presente i ritmi crono biologici del corpo umano e si basano sul principio dell’equilibrio e del contro bilanciamento:
”nessun principio singolo può sostituirsi all’azione dell’insieme”
L’esperienza e la conoscenza hanno permesso nel tempo la messa a punto di particolari prodotti di sicura efficacia tenendo sempre presente comunque che la loro forza viene ad essere modificata dai metabolismi di ognuno.