La fitoterapia

 
“Ricordati che il miglior medico é la natura: guarisce i due terzi delle malattie”  (Galeno)

La fitoterapia dal greco phyton (pianta) e therapeia (cura) è sicuramente una delle pratiche mediche più antiche usate dall’uomo per curarsi, quando aveva a disposizione solo il mondo naturale  lì ha trovato una cura per molti dei suoi disturbi; con l’avvento della chimica, la fitoterapia è stata accantonata, e solo negli ultimi decenni è stata riscoperta come rimedio dolce o da affiancare ai farmaci allopatici.
Le sostanze usate in fitoterapia sono moltissime e tutte naturali, le piante devono essere coltivate e raccolte seguendo determinati criteri affinché le preparazioni siano efficaci, tagliare una pianta con utensili in metallo o legno può fare le differenza sulle sue proprietà terapeutiche.
Occorre inoltre fare attenzione alla tossicità potenziale dei medicamenti a base di erbe, per la possibile contaminazione di sostanze tossiche, ad esempio piombo, mercurio, cadmio e pesticidi. E ‘ quindi importante utilizzare prodotti garantiti da aziende serie e di provata affidabilità, affinchè l’utilizzo delle piante non comporti rischi e siano valorizzati al meglio i benefici che la pianta può apportare.
 Anche se naturali, non dimentichiamoci che questi rimedi, non necessariamente sono innoqui, se non presi correttamente possono dare effetti indesiderati o non produrre l’effetto voluto, così è sempre meglio rivolgersi ad un esperto che sappia consigliarci il rimedio più adatto a noi.
Per fare qualche esempio: chi assume degli anticoagulanti dovrebbe astenersi dall’uso dell’estratto di ginkgo biloba perche’ rischia un’emorragia, o ancora, e’ noto che il ginseng può potenziare l’effetto di farmaci per il controllo del diabete fino a provocare vere crisi ipoglicemiche.
Le erbe ad azione tranquillante, come per esempio la valeriana, se assunte insieme a tranquillanti, come le diffusissime benzodiazepine, possono aumentare la sonnolenza a tal punto da comportare perdita di coordinamento e mancanza di riflessi.
L’equazione “naturale” = benefico ??? è infatti spesso un semplice tranello atto ad abusare della credulità di alcune persone: anche i virus sono naturali, come pure i funghi velenosi o la cicuta con cui Socrate si suicidò. Anche le interazioni con i farmaci tradizionali devono essere valutate con attenzione così come gli effetti collaterali.
 E’ bene ricordare che in  fitoterapia la pianta contiene più principi attivi, e si basa sull’utilizzo del fitocomplesso, cioè l’ insieme di tutte le sostanze presenti che è ritenuto indispensabile, nel suo insieme, a garantire la completezza dell’ azione terapeutica della pianta.
Tra i principi attivi presenti in un fitocomplesso ricordiamo:
 
  • fenoli semplici polifenoli, flavonoidi e tannini
  • glicosidi (fenilpropanoidi antrachinoni glucosinolati, iridoidi glicosidi  cianogeniche)
  • terpeni
  • terpenoidi e saponine (fitosteroli glicosidi cardioattive triterpeni)
  • olii essenziali e resine
  • alcamidi
  • alcaloidi
I prodotti fitoterapici possono presentarsi sottoforma di capsule o compresse, di tintura madre (miscela di acqua e alcool dove si è fatta macerare la pianta), o di gemmoderivati oppure possono essere assunti tramite decotto o infuso.
Per l’assunzione delle tinture madri o dei gemmoderivati, si procede mettendo il quantitativo di gocce prescritto in poca quantità di acqua e bevendo il tutto nei momenti indicati; se l’indicazione è generica, cioè del tipo due o tre volte al giorno 25 gocce, si prenderanno 25 gocce del preparato preferibilmente prima dei pasti, distanziando le assunzioni nel corso della giornata in modo che siano intervallate da tempi all’incirca simili.
Il decotto: lo si prepara  mettendo la sostanza vegetale in un recipiente che contenga la quantità d’acqua desiderata, si accende quindi il fuoco sotto il recipiente e si porta a ebollizione; una volta raggiunto il bollore, si iniziano a contare i minuti di decozione, trascorsi i quali si spegne il fuoco e si lascia ancora a riposare nel recipiente coperto, poi si filtra il tutto.
L’infuso: si sminuzza la sostanza la si mette in un recipiente e dopo si versa la quantità di acqua bollente necessaria, la si lascia riposare per 7/8 minuti e poi si filtra.
Come per l’omeopatia anche in fitoterapia i rimedi devono essere sempre personalizzati, sarà cura del medico scegliere il rimedio che ritiene più adatto al paziente e alla sua condizione psico-fisica.
Quasi tutti i preparati fitoterapici hanno proprietà disintossicanti e drenanti, svolgono non solo un’azione curativa su organi e apparati, ma stimolano anche l’organismo e in particolare gli organi deputati allo smaltimento delle scorie.