Omeopatia

omeopatia
Fu Samuel Hahnemann che agli inizi del XIX secolo inaugurò l’omeopatia come metodo di cura e prevenzione delle malattie, attraverso osservazioni e sperimentazioni enunciò in modo completo e organico la legge dei simili cioè “similia similibus curentur” – si curi il simile con il simile-
Precedentemente ad Hahneman però tra il 460 e il 361 a.C. già Ippocrate aveva espresso il concetto che alcune malattie potessero essere curate con sostanze che provocano malattie simili; per primo egli considerò la malattia come derivante da una alterazione degli equilibri dei quattro umori (bile gialla, bile nera, sangue, pituita) che erano alla base di tutta la fisiologia umana.
Dopo Ippocrate anche Paracelso (1500 d. C.) sostenne la possibilità di curare con i simili ed inoltre raccomandava di utilizzare dosi estremamente piccole dei medicamenti (egli infatti prescriveva la “Karena” cioè la ventiquattresima parte di una goccia).
Ma torniamo ad Hahnemann che nonostante fosse tra i medici più quotati ed apprezzati smise di esercitare convinto che gli strumenti a sua disposizione fossero inadatti alla cura del malato, fu così che iniziò a tradurre testi medici ed ebbe modo di osservare la somiglianza del quadro clinico febbrile dei lavoratori della china con le patologie malariche che venivano trattate con il chinino; decise pertanto di provare su se stesso l’ effetto della china, verificando la comparsa di una febbre intermittente molto simile a quella combattuta dallo stesso chinino, continuò quindi la sperimentazione con un numero sempre maggiore di sostanze e successivamente ricominciò a trattare i suoi pazienti utilizzando sostanze diluite, ciò gli consentì di evitare gli effetti tossici e di aumentare l’ efficacia terapeutica del preparato.
Nel 1810 pubblicò “Organon dell’arte di guarire” testo sacro dell’omeopatia.
L’omeopatia è una medicina olistica, poiché considera l’essere umano nella sua naturale ed indivisibile complessità di psiche e corpo.
La malattia è il risultato di uno squilibrio generale dell’individuo, la cura non deve essere la semplice eliminazione dei sintomi, ma il recupero dell’equilibrio organismo-ambiente.
Una persona sana è colei che è in grado di adattarsi alle varie circostanze della vita mantenendo in   armonia tutte le sue parti: corpo e psiche.
Il concetto di persona sana è strettamente connesso a quello di corpo-psiche sani.
Ci ammaliamo perché abbiamo una predisposizione alla malattia, per questo il medico omeopata si occupa del malato, soffermandosi non solo sui sintomi della patologia , ma concentrandosi sulla costituzione del soggetto sul suo temperamento, le sue inclinazioni, ovvero sul modo in cui personalizza la malattia. Scopo dell’omeopata è individuare un rimedio capace di stimolare l’organismo a recuperare l’equilibrio perduto e imparare ad affrontare con più forza i nuovi ostacoli che si presenteranno.
La medicina omeopatica è un sistema clinico farmaceutico, utilizza diluizioni di sostanze derivate da vegetali, animali o minerali per stimolare la risposta di guarigione naturale, a differenza della medicina allopatica dove il farmaco (in greco veleno) è un antagonista diretto a distruggere l’agente che ha provocato la patologia, il rimedio omeopatico agisce in senso opposto, viene somministrata una sostanza che ad alte dosi potrebbe essere nociva ma che a dosi infinitesimali consente all’organismo di difendersi.
Il rimedio omeopatico ha una funzione simile a quella del vaccino, stimola la risposta anticorpale inducendo l’organismo a difendersi, la cura è dolce ed efficace spesso senza effetti collaterali.
Tutti i rimedi sono stati sperimentati e gli esiti sono stati raccolti nella cosiddetta Materia Medica, così, perché un rimedio venga usato è necessario non solo che sia in grado di provocare nel soggetto sano i sintomi della malattia, ma sia anche in grado di curare i soggetti malati.
 
I cardini dell’omeopatia classica
Il SIMILLIMUM – E’ il rimedio che riproduce, nella sua patogenesi, la totalità dei sintomi del paziente.
La PATOGENESIA o PROVING – E’ il quadro tossicologico indotto sperimentalmente nell’individuo sano con dosi subponderali di sostanze omeofarmacologicamente attive.
La MATERIA MEDICA – E’ il cosiddetto “quadro sintomatologico” della sostanza sperimentata. E’ lo studio e la descrizione dei rimedi e della loro azione, che emerge dalla sperimentazione patogenetica sull’uomo sano, dalla tossicologia e dallo studio clinico.
Il REPERTORIO –  E’ la correlazione tra il sintomo e i vari rimedi specifici per quel sintomo.
Possono esserci  diversi  approcci all’omeopatia ricordiamo . . .
 
Unicismo – È l’interpretazione più integralista e ristretta delle teorie di Hahnemann, che presenta spesso tempi molto lunghi per raggiungere la guarigione e di grande difficoltà. Con tale termine si intende un modo di interpretare l’omeopatia che prevede sempre la somministrazione di un solo rimedio per volta, quello che in base alla legge dei simili copre l’insieme, o comunque la maggioranza, dei sintomi presenti; l’obiettivo è di arrivare al “simillimum”.
 Complessismo –  È una tecnica di terapia omeopatica che si è sviluppata soprattutto in Germania per merito del Dott. Reckeweg e prevede la prescrizione di associazioni di più rimedi omeopatici, in genere in bassa diluizione che, possedendo un sinergismo d’azione, sono in grado di intervenire sia sui sintomi sia sugli organi malati. È forse una metodica di terapia più simile a quella della medicina allopatica, basandosi appunto su un intervento sintomatico corredato però da un’azione ‘disintossicante’ sugli organi e apparati che potrebbero essere la causa della malattia.
Pluralismo –  È forse la forma più diffusa di omeopatia e ha trovato la sua più ampia applicazione in Francia: prevede sempre la ricerca del rimedio “di persona o di terreno”, cioè una sorta di “simillimum” adatto in quel particolare momento e situazione clinica, ma spesso associando nella stessa prescrizione alcuni sintomatici, in genere prescritti a bassa diluizione centesimale, che possano più facilmente e rapidamente risolvere i problemi del paziente, spesso coloro che seguono tale tecnica associano talvolta anche altri rimedi quali fitoterapici e oligoelementi.