Meno sale più salute

La riduzione di sale nell’alimentazione deve essere rilevante per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari

Meno sale più salute, salare meno le pietanze è meglio, riduce i fattori di rischio cardiovascolare

La riduzione di sale nell’alimentazione deve essere rilevante per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari, come ha evidenziato una ricerca pubblicata nell’ultima edizione della Cochrane Library.

Gli autori dello studio Cochrane hanno analizzato i risultati di sette studi condotti su un totale di 6500 persone, cercando di misurare un eventuale impatto sulla mortalità e sul rischio cardiovascolare, e hanno evidenziato che solo una suaconsistente diminuizione riduce la pressione arteriosa nell’arco di alcuni mesi.

In Italia i dati relativi al suo consumo sono preoccupanti, gli italiani  in media ne consumano circa 10 grammi al giorno, secondo le stime dell’INRAN, l’Istituto nazionale per la ricerca sull’alimentazione e la nutrizione, pari a 4 grammi di sodio.

E’ stato dimostrato che un consumo di sodio maggiore di 1,5 grammi al giorno predispone il 90% delle persone all’insorgenza nell’arco della vita di ipertensione e quindi al fattore di rischio principale per l’incidenza di malattie cardiovascolari (ogni grammo di sale contiene circa 0,4 grammi di sodio, quindi la massima quantità di sale comune che si dovrebbe consumare corrisponde a 3,75 grammi).

In Italia il Ministero della Salute ha promosso una serie di protocolli d’intesa con le associazioni dei panificatori: è il pane, infatti, che gli italiani preferiscono al 90% in versione artigianale, una delle principali fonti di sodio nell’alimentazione. Le diverse associazioni si sono impegnate in piani di riduzione del sale nei prodotti finiti che vanno dal 10 al 15% fra il 2010 e il 2011.

Quali danni provoca un eccessivo consumo di sale?

  • Ipertensione arteriosa
  • Aumento del rischio per alcune malattie cardiovascolari e renali,
  • rischio più elevato di tumori dello stomaco,
  • maggiori perdite urinarie di calcio e conseguente maggiore rischio di osteoporosi.

Ecco alcuni consigli per ridurre il consumo di sale in cucina e mangiare con gusto:

  • Riduci progressivamente l’uso di sale sia a tavola che in cucina
  • Preferire al sale comune il sale arricchito con iodio (sale iodato, un sale da cucina proveniente dalle acque marine o dalle miniere di salgemma al quale è stato aggiunto iodio in modo artificiale, e che favorisce il funzionamento della tiroide)
  • Non aggiungere sale nelle pappe dei bambini, almeno per tutto il primo anno di vita
  • Limita l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc.)
  • Insaporisci i cibi con erbe aromatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry)
  • Esalta il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto
  • Scegli, quando sono disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (pane senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale, ecc.)
  • Consuma solo saltuariamente alimenti trasformati ricchi di sale (snacks salati, patatine in sacchetto, olive da tavola, alcuni salumi e formaggi).

Il 3 Maggio 2016 abbiamo organizzato in collaborazione con La Tavola Italiana un nuovo incontro sul Benessere Alimentare dove le protagoniste saranno le Spezie, potrete così conoscere le loro proprietà nutrizionali dei vari cibi grazie  alla Dott. Giovanna Perrone e gustare saporite pietanze e prendendo spunto per cucinare con meno sale e più sapore.

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