Un Natale di buon umore con il cioccolato
In un anno così difficile abbiamo pensato a un piccolo regalo che fosse una "coccola" per ognuno di noi e che potesse aiutarci a raggiungere uno stato di benessere migliore perchè, come è noto, il cioccolato ha molteplici effetti positivi in primis fa bene all’umore, contribuendo alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere ma non solo, perchè il cacao ha effetti positivi per il sistema immunitario

Un natale di buon umore con
il cioccolato e le spezie
In un anno così difficile abbiamo pensato a un piccolo regalo che fosse una “coccola” per ognuno di noi e che potesse aiutarci a raggiungere uno stato di benessere migliore perchè, come è noto, il cioccolato ha molteplici effetti positivi in primis fa bene all’umore, contribuendo alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere ma non solo, perchè il cacao ha effetti positivi per il sistema immunitario ed ha una buona influenza sulle infiammazioni croniche.
Ricordiamo inoltre che il cioccolato è uno dei migliori afrodisiaci naturali, contiene una serie di composti come l’anandamide, un neurotrasmettitore il cui nome deriva dal termine sanscrito ananda, “beatitudine interiore”. Il cioccolato è anche ricco di feniletilamina (PEA), un ormone della classe delle anfetamine che rilascia dopamina nei centri del piacere del cervello; stimola, inoltre, sentimenti di eccitazione, attrazione ed euforia. Inoltre il cacao contiene triptofano, un amminoacido chiave nell’aumento del livello di serotonina dell’organismo, principale neurotrasmettitore per la produzione di piacere e relax.
A seguire le proprietà nutrizionali e gli aspetti salutari del cioccolato, del peperoncino, della cannella e dello zenzero
Cioccolato
L’ingrediente più salutare del cioccolato è il cacao; più cacao c’è, maggiori saranno le proprietà salutari del prodotto finale. Il cioccolato fondente migliore per la salute è quello che contiene almeno il 70% di cacao. Questo alimento deriva dal Theobroma cacao, un albero orginario dell’America meridionale e in particolare dai semi di questa pianta. Il cioccolato è un alimento molto ricco di grassi sia saturi che monoinsaturi; tra quelli monoinsaturi il più rappresentato è l’acido oleico, un acido grasso dalle proprietà antinfiammatorie che ritroviamo anche nel nostro olio extravergine di oliva . Gli acidi grassi saturi più presenti sono l’acido stearico e quello palmitico. Il cioccolato fondente contiene un’elevata quantità di minerali come il magnesio, il potassio, il rame e il ferro. Ciò che tuttavia rende il cioccolato così benefico per la nostra salute sono i polifenoli in esso contenuti, delle sostanze naturali particolarmente presenti in molti prodotti del regno vegetale e che hanno mostrato avere molteplici proprietà. Tra questi polifenoli i più abbondanti sono catechine, antocianine e proantocianidine. Secondo alcuni studi, il cioccolato perderebbe tutte le proprietà antiossidanti quando è accompagnato con il latte. Il latte, infatti, “cattura” le epicatechine (flavonoidi) impedendone l’assorbimento nell’intestino e riducendo, in questo modo, gli effetti cardioprotettivi del cacao.
Il cioccolato fondente è come abbia accennato, una miniera di polifenoli dall’azione antiossidante e antinfiammatoria. Inserirlo della dieta può quindi avere ripercussioni benefiche sulla nostra salute
- allunga la vita, le persone che assumono regolarmente cacao (ricco di antiossidanti in particolare flavonoidi) hanno valori più bassi di pressione arteriosa e, quindi, una minore esposizione ad eventi cardiovascolari quali infarto e ictus.
- essendo ricco di flavonoidi e, in particolare, di epicatechina fa bene al sistema cardiovascolare perchè agisce sulle fibre muscolari del cuore consentendo alle arterie di mantenersi flessibili e pervie. La capacità delle arterie di mantenersi “dilatate”, è la qualità che consente al cuore di proteggersi da eventi infausti quali l’infarto. Inoltre, il consumo di cioccolato fondente, ma non di cioccolato bianco, porta ad un abbassamento della pressione arteriosa e miglioramento del rapporto colesterolo HDL/LDL
è un antidepressivo naturale, il cioccolato stimola la produzione di serotonina e svolge, dunque, sul sistema nervoso un’azione eccitante ed antidepressiva. La serotonina è un ormone prodotto dal cervello che determina il buonumore. Quando la produzione non è sufficiente si rischia la depressione; moltissimi antidepressivi hanno proprio la funzione di normalizzare i livelli di serotonina. Il cioccolato svolge, quindi, un’azione antidepressiva naturale.
- migliora le performance sportive, in particolare, il consumo di cioccolato, sembra migliorare l’ossigenazione dei tessuti, incrementando quindi l’apporto di sangue ai muscoli. Inoltre, il consumo di cioccolato permetterebbe di migliorare il recupero
- protegge dalle malattie neurodegenerative, il cioccolato sembra avere un effetto protettivo nei confronti di alcune comuni patologie neurodegenerative come la demenza senile e l’Alzheimer. In particolare, la sua capacità di stimolare la produzione di ossido nitrico potrebbe inibire o diminuire la produzione di beta amiloide, la proteina coinvolta nella patogenesi dell’Alzheimer.
- aiuta a mantenere il peso forma, nonostante sia un alimento calorico, se introdotto nelle giuste quantità e abbinato a costante attività fisica, il cioccolato non solo non fa ingrassare ma, al contrario, pare essere un valido alleato nella perdita di peso. Questa proprietà sarebbe dovuta alla sinergia di diverse caratteristiche. Il cioccolato aumenta la sazietà e diminuisce il senso di fame agendo sulla produzione di grelina, ormone responsabile del senso della fame. Inoltre, pare che il consumo di cioccolato aiuti a ridurre l’assorbimento di grassi e carboidrati, soprattutto nei soggetti in sovrappeso.
- benefico in caso di diabete, sembrerebbe che i polifenoli contenuti nel cioccolato siano in grado di migliorare la sensibilità all’insulina dei tessuti periferici e di stimolare la produzione di insulina. Per questi motivi, non solo non è controindicato, bensì il cioccolato fondente potrebbe rappresentare un valido aiuto nella gestione del diabete mellito di tipo 2. Da sottolineare tuttavia che va posta particolare attenzione alla scelta del prodotto in quanto molti prodotti contengono una grande quantità di zucchero, che invece peggiorerebbe la situazione. In questo caso meglio scegliere un cioccolato fondente extra 100% senza zucchero.
- mangiare cioccolato fondente fa bene all’intestino questo perché la produzione del cioccolato inizia con la fermentazione dei semi che porta alla crescita di microrganismi di origine batterica e fungina. Tali microrganismi producono una serie di sostanze utili al benessere del nostro microbiota intestinale. Inoltre sembrerebbe che il consumo di cioccolato fondente abbia anche un effetto diretto, grazie all’azione dei polifenoli, sulla composizione della nostra nostra flora batterica intestinale, portando a un aumento dei lattobacilli e dei bifidobatteri.
Quale cioccolato scegliere e quanto mangiarne
Abbiamo visto come il consumo di questo alimento possa essere benefico per la nostra salute, tuttavia dobbiamo anche considerare che è un prodotto calorico (le calorie del cioccolato fondente sono 545 ogni 100 grammi di alimento) e può essere molto zuccherino, Quindi, scegliete cioccolato con almeno il 70% di cacao e ponete attenzione alla quantità di zucchero! Per quanto riguarda la quantità necessaria ad ottenere i suddetti benefici, essendo un alimento piuttosto calorico, si consiglia di non consumarne oltre i 10/15 gr al giorno se mangiato regolarmente, in alternativa si possono mangiare fino a 30 gr di cioccolato in un giorno, considerando però un uso sporadico dell’alimento. Il cioccolato fondente, nonostante tutte le proprietà, non è un alimento adatto a chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcere e sindrome del colon irritabile. Avendo un effetto vasodilatatore andrebbe, inoltre, evitato in caso di mal di testa. In genere, tanto maggiore è la percentuale di cacao della tavoletta e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. In media, 100 grammi di fondente ne contengono 50-60 mg, mentre in un’analoga quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo soltanto 10 mg; addirittura nulla è invece la percentuale di flavonoidi nel cioccolato bianco.
Peperoncino
Il peperoncino è una pianta della famiglia delle Solanacee originario delle Americhe ma attualmente coltivato in tutto il mondo è un alimento composto, come tutti i vegetali, prevalentemente di acqua, ma è anche ricco di vitamine e di sali minerali. Potassio e fosforo, in particolare, sono tra i sali minerali più abbondanti, ben rappresentata anche la vitamina C, ottima alleata per mantenere in efficienza il sistema immunitario. Il peperoncino contribuisce inoltre a combattere i radicali liberi nell’organismo, contrastando quindi i fisiologici processi di invecchiamento grazie alla presenza di antiossidanti come carotenoidi e flavonoidi. Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Reperti archeologici del 5500 a.C. testimoniano che era conosciuto in Messico come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico. In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe. Poiché Colombo sbarcò in un’isola caraibica, molto probabilmente, la specie da lui incontrata fu il Capsicum chinense delle varietà Scotch Bonnet o Habanero, le più diffuse in quelle isole, introdotto in Europa dagli spagnoli, ebbe un immediato successo.
Tra le specie più piccanti del mondo, molto di moda negli ultimi anni, l’habanero (anche se secondo alcuni le tipologie più piccanti sono il Bhut Jolokia-peperoncino serpente- il Trinidad Moruga Scorpion e il Carolina Reaper). Il nome habanero deriva dal nome della capitale cubana La Habana da cui, secondo alcuni, il peperoncino avrebbe avuto origine, e in particolare da cui alcuni profughi cubani emigrati nello Yucatan avrebbero portato i primi semi. Da numerosi studi è emerso che il peperoncino è in grado di bloccare la percezione del dolore, ma non solo, facilita la digestione, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e si rivela prezioso nel controllo del peso. Non dimentichiamo poi che insaporisce i nostri piatti e associato ad altre spezie (basilico, rosmarino, curcuma…….) permette di ridurre la quantità di sale utilizzato per la preparazione, con notevoli benefici per il peso e la salute. Vediamo in dettaglio le proprietà di questo “oro rosso”
- Il peperoncino è un buon antidolorifico lo dimostrano studi medici portati avanti e approvati dalla FDA, l’ente americano per i farmaci e l’Emea, agenzia europea del farmaco. La capsaicina, ingrediente responsabile dell’effetto piccante, è il principio attivo di un cerotto in grado di eliminare per tre mesi il dolore neuropatico (tranne quello diabetico).
- Numerose sono le evidenze scientifiche che documentano gli effetti antipertensivi del peperoncino, non solo nell’immediato istante in cui si assume come si pensava in passato, ma anche a lungo termine.
- L’uso costante di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Questa azione vaso-protettrice è dovuta al contenuto di molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi.
- L’attività fibrinolitica stimolata dal capsicum inoltre, diminuisce l’insorgere di trombi che, oltre all’infarto, causano anche le trombosi.
- Bisogna inoltre aggiungere che nel peperoncino è presente la vitamina PP che rende elastici i capillari, e la vitamina E che aumenta l’ossigenazione nel sangue. Per questi motivi il peperoncino è utilissimo per la prevenzione e la cura dell’arteriosclerosi.
Una dose di 100 g di peperoncino fresco sia rosso che verde, fornisce circa 143,7 mcg di vitamina C corrispondente in altre parole a ben il 240% della RDA. La presenza di una elevata quantità di questa vitamina permette di beneficiare di tutte le sue potenzialità e usufruire della sua azione antiossidante. La vitamina è coinvolta anche nella sintesi di collagene nel corpo.
E’ presente anche un buon contenuto di vitamina A, vitamine del complesso B, flavonoidi, beta-carotene, alfa-carotene e luteina, tutte sostanze con proprietà antiossidanti che proteggono il corpo dagli effetti dannosi dei radicali liberi.
Un’alimentazione che prevede il consumo regolare di peperoncino ha numerosi altri effetti benefici sulla nostra salute:
- Può prevenire l’insorgenza della prostatite
- Favorisce la secrezione dei succhi gastrici e quindi la digestione.
- Svolge un’azione antiputrefattiva e antifermentativa nell’intestino, impedendo che le tossine passino nel sangue, azione utile a contrastare gli effetti negativi dell’alimentazione moderna caratterizzata dal consumo di cibi raffinati,
- Ha un’azione terapeutica anche in caso di emorroidi, grazie alla vitamina K2 antiemorragica, e alla capacità caratteristica del peperoncino di stimolare la cicatrizzazione, richiamando piastrine e fibrina, materiali di riparazione.
- Il peperoncino utilizzato in creme e saponi svolge un’azione antibatterica utile a mantenere la pelle sana.
Cannella
La Cannella appartiene alla famiglia delle Lauracee in particolar modo la Cinnamomum zeylanicum, (nativa dello Sri Lanka, di color nocciola e più costosa) e la Cinnamomum cassia (originaria della Cina dall’aroma più aspro e più economica, spesso addizionata alla prima).
La cannella è una fonte di olio essenziale costituito per lo più da aldeide cinnaminica, contiene tannini (sostanze antiossidanti) e cumarina, una sostanza moderatamente tossica per reni e fegato.
Ha numerose proprietà, molte conosciute sin nell’antico Egitto e dai Romani, presso i quali era considerata una spezia afrodisiaca, ma fu nel Cinquecento che l’effetto stimolante a livello sessuale di questa droga fu sancito da diversi trattati medici.
La cannella è ricca di Manganese, Ferro e Calcio e fonte di fibre, efficace in caso di rallentamento della peristalsi intestinale, potente antiossidante naturale, stimola la circolazione sanguigna e contribuisce a combattere il colesterolo.
Ha proprietà antibatteriche, antisettiche, stimolanti e digestive.
Indicata anche per combattere la fame nervosa, è sufficiente aggiungere durante i pasti, circa 2 grammi di cannella, per rallentare la velocità di svuotamento gastrico e ridurre l’aumento di glucosio nel sangue dopo aver mangiato.
Questa spezia, infatti, attacca gli zuccheri rilasciati e ne riduce l’assorbimento ematico, grande alleato quindi dei malati di Diabete di tipo 2.
E’ anche in grado di ridurre i livelli di colesterolo totale, LDL e trigliceridi, grazie alla presenza di un polifenolo, l’MHCP che stimola i recettori dell’insulina.
Zenzero
Lo zenzero (“Zingiber Officinale”) è una pianta erbacea di origine orientale, le più note applicazioni culinarie e fitoterapiche riguardano da un lato il suo effetto antinausea e dall’altro il suo impiego come aromatizzante per bibite analcoliche, birre e liquori. I marinai cinesi utilizzavano lo zenzero contro il mal di mare, e un recente condotto su un gruppo di cadetti della marina ha dimostrato che la radice di zenzero è molto più efficace del placebo nel ridurre il vomito.
Si presenta come un “tubero” di forma decisamente irregolare, più o meno allungato e bitorzoluto, con colore variabile dal marroncino al giallo pallido. I principi attivi che caratterizzano lo zenzero sono i gingeroli (amari e pungenti), insieme ai loro derivati (zingerone e shogaoli) e ai componenti volatili dell’olio essenziale (1-3%: sesquiterpeni come lo zingiberene e B-bisabolene, insieme a vari monoterpeni). I principi attivi che determinano le sue proprietà fitoterapiche sono quelle che gli conferiscono il classico sapore pungente, particolarmente apprezzato nella cucina orientale. Nel medioevo, con gli arabi, lo zenzero fece il suo ingresso ufficiale nella cucina europea, tanto che oggi lo ritroviamo anche in piatti della tradizione come il panpepato e il famoso pan di zenzero, tanto caro agli anglosassoni.
Numerose sono le sue proprietà tra cui ricordiamo:
- La sua efficacia nel trattamento della dispepsia e dei sintomi associati ad una digestione difficile e laboriosa (eruttazione, gonfiori di stomaco, nausea, meteorismo e flatulenza). La polvere di zenzero per uso orale è infatti in grado di stimolare i normali movimenti peristaltici di stomaco ed intestino (effetto procinetico). Nei soggetti che soffrono di pirosi (bruciori di stomaco) lo zenzero può risultare controindicato per la sua capacità di stimolare la secrezione gastrica.
- Stimolante della funzionalità epatica, svolge un’azione positiva sulla secrezione biliare e questo giustificherebbe il presunto effetto ipocolesterolemizzante; allo stesso tempo, però, è necessaria una certa cautela nell’uso dello zenzero in presenza di calcoli alla colecisti.
- Le sue proprietà carminative rilassano i muscoli gastrointestinali prevenendo la formazione di gonfiori, un pezzetto di zenzero alla fine di un pasto abbondante aiuterà la digestione. Indicato anche in caso di diarrea dovuta a batteri.
- Previene il raffreddore, stimolando il sistema immunitario, efficace anche in caso di mal di gola: mangiare un pezzetto di zenzero fresco calma il fastidio poiché è un antidolorifico naturale. Come analgesico e antidolorifico può essere utilizzato per ridurre la tosse, soprattutto se il sintomo è associato al raffreddore. La sua azione riscaldante aiuta a eliminare il muco dalle vie respiratorie.
- Riduce i dolori artritici, uno studio condotto recentemente in Danimarca ha evidenziato un’efficacia paragonabile agli antinfiammatori tradizionali.
- Indicato in soggetti diabetici poiché aiuta a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue, gli estratti di zenzero riescono ad aumentare la quantità di glucosio assorbita dai muscoli indipendentemente dal tasso di insulina nel sangue. Il merito sarebbe dei gingeroli contenuti nei fiori di zenzero.
- Le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche dello zenzero alleviano i dolori mestruali e il mal di testa, in particolare l’emicrania, grazie alla sua capacità di impedire alle prostaglandine di causare dolore ed infiammazione a livello dei vasi sanguigni.
Buon natale !!!!!