Nutraceutici e colesterolo: un aiuto per ridurlo
Le ricerche scientifiche attuali mostrano che il controllo del colesterolo riduce la probabilità di malattia cardiovascolare (CVD) o ne rallenta la progressione.
E’ quindi fondamentale conoscere e utilizzare in modo appropriato tutte le strategie di intervento disponibili per controllare i fattori di rischio:
♥ miglioramento della dieta
♥ stile di vita attivo
♥ uso di alimenti funzionali, integratori alimentari e farmaci.
Questa recensione italiana pubblicata sull’ultimo numero di Pharmacological Research esamina l’effetto delle sostanze che abbassano il colesterolo più frequentemente utilizzate negli alimenti funzionali o negli integratori in tutta Europa: gli steroli e gli steroli vegetali, la monacolina K presente nel riso rosso fermentato, la berberina e i beta-glucani.
Esaminiamoli nel dettaglio:
Monacoline sono un gruppo di molecole prodotte dalla fermentazione del riso rosso e in particolare derivano dal lievito Monascus purpureus.
La monacolina, o monacolina k, è una di queste e presenta una struttura quasi identica a quella della lovastatina, la molecola dalla quale derivano molti farmaci contro il colesterolo.
E’ quindi un farmaco naturale utile per la prevenzione del colesterolo, non privo di controindicazioni. Alcuni effetti collaterali possono essere: dolori muscolari, danni epatici o disturbi gastrointestinali.
La monacolina riesce a combattere il colesterolo in quanto in grado di inibire l’enzima HMG-CoA-reduttasi, uno degli enzimi chiave coinvolti nella sintesi del colesterolo da parte del fegato.
La monacolina k è utile anche nelle malattie degenerative come l’artrosi, l’Alzheimer, l’osteoporosi e i tumori, grazie alla presenza di β-sitosterolo, campesterolo, stigmasterolo, sapogenine, isoflavoni ed acidi grassi monoinsaturi.
La sua efficacia nella prevenzione del colesterolo è confermata da numerosi studi: è in grado di ridurre la colesterolemia, in particolare i livelli di colesterolo cattivo LDL, aumentando il colesterolo buono, o HDL.
Fitosteroli sono steroli vegetali presenti nella frazione non saponificabile degli oli vegetali e, in misura inferiore, in tutti gli alimenti di origine vegetale, specie se ricchi di grassi (olio di oliva, noci, mandorle, cereali integrali, alcuni tipi di frutta e verdura in particolare le crucifere). Nell’uomo non sono sintetizzati ma vengono introdotti esclusivamente con la dieta.
L’apporto tipico di steroli vegetali varia approssimativamente da 200 a 400 mg/die. Studi scientifici hanno dimostrato che assumendo con costanza due grammi di steroli vegetali al giorno, per tre settimane, è mediamente possibile ridurre il colesterolo LDL dell’8-10%. Il consumo di alimenti contenenti steroli di origine vegetale ha quindi un effetto protettivo sulle malattie cardiovascolari su base aterosclerotica (come ictus ed infarto). Essi agiscono riducendo l’assorbimento intestinale del colesterolo. Questo meccanismo si basa sulla sostituzione del colesterolo all’interno delle micelle che hanno una capacità limitata di incorporare fitosteroli, in tal modo ne viene assorbito meno attraverso la membrana intestinale.
Il colesterolo non incorporato all’interno delle micelle forma co-cristalli con i fitosteroli e insieme, vengono eliminati attraverso le feci. I fitosteroli pur non producendo placche aterosclerotiche, diminuiscono nel sangue i livelli di carotenoidi, molecole molto importanti e protettive nei confronti di alcune malattie tra cui quelle degenerative.
Berberina è un alcaloide contenuto nella radice del biancospino ed in altre piante, riduce il colesterolo plasmatico aumentando l’uptake epatico delle lipoproteine LDL, attraverso l’aumento dell’espressione dei recettori epatici. L’aumento dell’attività recettoriale determina un aumento dell’uptake epatico delle LDL e una riduzione della colesterolemia. Questi studi in vitro e in vivo hanno inoltre dimostrato che la berberina è in grado di promuovere anche il catabolismo epatico degli acidi grassi, substrato per la biosintesi dei trigliceridi, attraverso l’attivazione di una fosfochinasi (AMPK) capace di inattivare l’Acetil-CoenzimaA-Carbossilasi, un enzima chiave nella regolazione della sintesi dei trigliceridi. Attraverso questo meccanismo la berberina riduce la sintesi epatica dei trigliceridi riducendone i valori plasmatici e completa l’azione ipolipidemizzante consentendo di ridurre, oltre al colesterolo plasmatico anche i valori di trigliceridemia
Beta-glucani sono una classe di polisaccaridi indigeribili, presenti in alimenti come la crusca, l’avena, i
lieviti, i funghi e le alghe, vengono impiegati in ambito nutrizionale per le proprietà ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie.
Raggiunggendo inalterati l’ambiente intestinale, i beta-glucani eserciterebbero da un lato un’azione chelante nei confronti del glucosio e del colesterolo dietetico, rendendone più scarso l’assorbimento, e dall’altro ne faciliterebbero l’eliminazione attraverso le feci.
Una volta introdotti con gli alimenti o tramite supplementi dietetici specifici, i beta-glucani sarebbero capaci di attivare il sistema immunitario in maniera dolce ed equilibrata, stimolando l’attività dei fagociti.
L’utilizzo di beta-glucani determina una riduzione delle concentrzioni ematiche di oltre il 10%; garantisce un miglioramento dei rapporti tra colesterolo LDL-HDL, migliora il profilo glicemico del paziente, rendendo più graduale l’assorbimento degli zuccheri dietetici nonchè la risposta insulinica al carico di glucosio.
Concludendo
Gli integratori e gli alimenti funzionali attualmente disponibili possono effettivamente ridurre i livelli di colesterolo LDL plasmatico di circa il 5-25%, da soli o in combinazione, e che i candidati adatti per questi prodotti sono principalmente individui a basso rischio cardiovascolare assoluto, in giovane età o secondo algoritmi classici.
Attenzione però perché la gestione dei pazienti con ipercolesterolemia non può essere intrapresa indipendentemente da una valutazione complessiva del rischio cardiovascolare globale.
La decisione di raccomandare un alimento funzionale o integratore nutraceutico dovrebbe essere sempre presa dal medico specialista dopo un attento esame dello stato di salute generale del paziente.
Nonostante siano liberamente disponibili per l’acquisto, questi prodotti dovrebbero essere utilizzati in seguito a un accordo condiviso tra medico e paziente, in cui quest’ultimo è reso consapevole che un tale trattamento è spesso lungo e che l’integrazione finalizzata al controllo dei livelli plasmatici di colesterolo LDL deve essere avviata parallelamente agli interventi sulla dieta e sullo stile di vita.