Omocisteina e malattie cardiovascolari – Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nei paesi occidentali. Fino a poco tempo fa si pensava che gli unici fattori di rischio fossero: l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa, il diabete ed il fumo; ma essi non giustificano l’alta incidenza di tali patologie.
Per questo si è pensato di indagare altri fattori di rischio dove si possano far rientrare anche gli eventi cardiovascolari in soggetti senza i fattori di rischio sopraelencati. Negli ultimi anni sempre più interesse è stato rivolto ai livelli di Omocisteina nel plasma come fattore patogenetico delle patologie cardiovascolari e/o tromboemboliche (IMA = infarto del miocardio, ictus cerebrale, vasculopatia periferica e trombosi).
OMOCISTEINEMIA
(mMol/L)
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MORTALITA’
Rischio relativo
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9 – 14.9 |
1.9 |
15 – 19.9 |
2.8 |
> 20 |
4.5 |
L’omocisteina (vedi Link correlato) è un prodotto intermedio del metabolismo della metionina (aminoacido essenziale); la sua forma attivata cede gruppi metili a dei ricevitori, trasformandosi in omocisteina. Tutto il metabolismo dell’omocisteina si basa sulla cessione e/o sull’acquisizione di gruppi metili; molti enzimi, fattori e cofattori influenzano tale percorso metabolico (vit. B6, Vit. B12, acido folico, colina, betaina). Se qualcosa non funzionasse in tali vie metaboliche e/o qualora tali sostanze venissero a mancare, l’omocisteina intracellulare in eccesso (che non viene riciclata in metionina) verrà immessa nel circolo sanguigno, dove si lega a proteine plasmatiche o viene eliminata dal rene. Una volta che l’omocisteina viene a trovarsi in circolo inizia l’azione di danneggiamento della parete vascolare che porterà alla deposizione di colesterolo e quindi alla formazione della placca aterosclerotica. Quindi l’omocisteina a livello plasmatico è uno dei fattori in grado di danneggiare le pareti arteriose; tale danneggiamento è la causa prima che consente l’accumulo di colesterolo nelle pareti stesse.
CAUSE DI IPEROMOCISTEINEMIA
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Deficit enzimatico e mutazioni
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Cistationina B-sintetasi, Metionina sintetasi, Metilenetetraidrofolatoreduttasi
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Mutazioni della cobalamina
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Deficit di Vitamine
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Folati, Vit. B6, Vit. B12
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Aumento del consumo di Metionina
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Caratteristiche demografiche
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Età, sesso maschile, tabagismo, inattività fisica, post-menopausa.
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Patologie croniche
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Insufficienza renale, LES, malattie iperproliferative, psoriasi grave, ipotiroidismo, diabete mellito, trapianto
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Patologie in fase acuta
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Farmaci
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Agenti anticonvulsivi, antagonisti dei folati, antagonisti Vit. B12, antagonisti Vit.B6, farmaci ipocolesterolemizzanti, diuretici tiazidici, ciclosporine
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La deposizione di omocisteina sulla parete dei vasi avviene mediante vari meccanismi:
- azione diretta sull’endotelio (strato più interno della parete vasale) e sulla parete vasale con notevole effetto aterogeno;
- azione sulle piastrine, ovvero con aumento della adesività e aggregabilità piastrinica;
- azione negativa sui fattori della coagulazione e sulle lipoproteine.
L’omocisteina inoltre aumenta il fibrinogeno e induce la formazione di radicali liberi, aggravando ulteriormente la situazione
Il danno ed il rischio cardiovascolare da iperomocisteinemia, sono graduali e continui, non esiste un cut-off che possa discriminare il rischio dal non-rischio. Si è per questo calcolato che un incremento di 5 mMol/L di omocisteina è causa di un aumento del rischio di IMA di 1,6 volte per gli uomini e di 1,8 volte per le donne (analogo a quello dovuto ad un aumento di colesterolo plasmatici di circa 20 mg).
Per la circolazione cerebrale e artero-venosa degli arti, in caso di iperomocisteinemia, il rischio di ictus è aumentato di 2,5 volte, il rischio di arteriopatia periferica è aumentato di 7 volte, il rischio di trombosi venosa degli arti è aumentata di 2,6 volte (spt. in donne giovani, con età inferiore ai 40 anni).
Poco fa abbiamo evidenziato come ci siano fattori che favoriscono i processi di metilazione (spostamento di gruppi metili). Tali fattori sono l’acido Folico, la Vit.B6 e B12, colina e betaina; diamoci una occhiata.
ACIDO FOLICO/Vit.B6/Vit.B12 – E’ ormai confermato che la somministrazione giornaliera di 0,5-5 mg/die di acido folico riduca del 25% i livelli di omocisteina totale, se poi viene associata la vitamina B12 (0.5 mg/die) la riduzione si incrementa del 7%. La vitamina B6 consente la conversione dell’omocisteina che produciamo in cistatione, che è una sostanza anti-radicali liberi.
In termini generali è possibile affermare che tale integrazione è in grado di ridurre del 25% (prevenzione primaria) il rischio di ictus.
COLINA – La colina è sintetizzata nell’organismo tramite l’interazione della vitamina B12 e dell’acido folico con l’aminoacido metionina, allo stesso modo delle vitamine del complesso B. Una dieta corretta dovrebbe contenere dai 400 ai 900 mg di colina/die. Una carenza prolungata di colina può causare ipertensione arteriosa, steatosi epatica, cirrosi epatica, arteriosclerosi e aterosclerosi. La colina, essendo un emulsionante dei grassi e del colesterolo, riduce i danni vascolari mediante un meccanismo antiaterogeno diretto sulla parete capillare.
BETAINA – La betaina o Trimetilglicina, estratta dalle barbabietole da zucchero, è un potente agente mutilante; essa svolge una potente azione nel processo di detossificazione dell’omocisteina. Utile è il suo utilizzo come integratore alimentare nei casi di iperomocisteinemia.