Orzo e avena: le nuove armi contro il colesterolo

Avene e orzo sono stati rivalutati da recenti ricerche scientifiche perchè sono la più importante fonte di beta glucani, una fibra solubile che aiuta a ridurre il colesterolo.....

Orzo e avena: le nuove armi contro il colesterolo

Prendiamo spunto da un interessante articolo scritto dalla Dott. Carla Favaro sul ruolo protettivo di questi cereali nel controllo del colesterolo L’avena e l’orzo, cereali quasi dimenticati, sono stati rivalutati da recenti ricerche scientifiche perché sono la più importante fonte di beta glucani, una fibra solubile che aiuta a ridurre il colesterolo. Un effetto riconosciuto anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, a patto che si consumino almeno 3 grammi di beta glucani – da orzo o avena – al giorno. A che cosa corrisponde questa quantità? Molto dipende dalla varietà genetica dell’orzo e dell’avena, e infatti si cercano di selezionare quelle con più beta glucani.

I beta glucani riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino

Stando a uno studio pubblicato sul Journal of Food and Nutrition Research , 3 grammi di beta glucani sono, ad esempio, quelli contenuti, in media, in circa 85 grammi di fiocchi d’avena o di orzo perlato. Secondo una meta analisi dell’ American Journal of Clinical Nutrition , in cui sono stati analizzati 28 studi che prevedevano il confronto fra diete con almeno 3 grammi quotidiani di beta glucani e diete povere di beta glucani, i ricercatori hanno osservato che le prime comportavano una riduzione media del colesterolo LDL («cattivo») di 9.6 mg/dL (corrispondenti a circa il 7%), con un effetto maggiore nelle persone con livelli di colesterolo più elevato e nei diabetici. «I beta glucani, grazie alla loro viscosità, riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino e non è escluso agiscano anche in altri modi» commenta Domenico Sommariva, vicepresidente della Sezione Lombarda della Società Italiana studio dell’arteriosclerosi.

Bisogna attenersi alla dose efficace

In questa ricerca, affermano i ricercatori, si è anche visto che, una volta raggiunta la dose efficace, superandola non si ottengono ulteriori benefici, come se l’organismo reagisse alla riduzione dell’assorbimento di colesterolo aumentandone la produzione. Interessante anche l’effetto più marcato nei diabetici, forse dovuto a un’azione positiva sull’equilibrio del diabete oltre a quella sull’assorbimento del colesterolo. Avena e orzo contengono anche polifenoli, acidi fenolici, lignani utili nel prevenire le malattie metaboliche. E i beta glucani, benché più concentrati nella parte più esterna del chicco, sono diffusi anche all’interno, per cui si possono trovare anche nei prodotti in parte raffinati come orzo perlato e farina d’avena.

 

Alimenti valore per etto

 

Proteine

g

Grassi

g

Carboidrati

g

Fibra

g

Energia

Kcal

β glucani

g

Avena decorticata

(chicchi)

11,5

7,8

57,6

11

369

3,5

valore medio

Farina di avena

12,6

7,1

72,3

7,6

385

3,5

valore medio

Orzo perlato

10,4

 

1,4

70,5

9,2

319

4,2

valore medio

Farina di orzo

10,6

1,9

79,3

n.d.

357

4,2

valore medio

Farina di frumento

Tipo 00

11

0,7

77,3

2,2

340

0,5

A proposito di β glucani 

I beta-glucani sono  polisaccaridi lineari costituiti da molecole di glucosio unite mediante legami glicosidici, naturalmente presenti in alimenti quali crusca,  avena, orzo e loro derivati. Essi sono i maggiori componenti della frazione solubile della fibra alimentare e come tali esercitano, nel nostro organismo, una serie di effetti benefici correlati alla fibra alimentare, quali: rallentamento dello svuotamento gastrico, incremento della peristalsi intestinale oltre ai già descritti benefici  nel contenimento del livello di colesterolo e di glucosio  ematico nell’uomo e in animali da laboratorio.

Il beneficio potenziale derivante dal consumo di cibi e di integratori ricchi in beta glucani riguarderebbe la loro capacità di ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, più precisamente sono in grado di abbassare elevati livelli di colesterolo LDL e di rinforzare il sistema immunitario. Questi polisaccaridi, costituiti dalla ripetizione di tante unità di glucosio, possono essere ricavati, oltre che dalle suddette fonti vegetali, anche dalla parete cellulare dei microrganismi presenti nel comune lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae) e che rendono possibile la panificazione e la produzione di birra e vino.
I beta-glucani sarebbero capaci di attivare il sistema immunitario in maniera dolce ed equilibrata, stimolando l’attività dei fagociti (una sottoclasse di globuli bianchi che ha il compito di intrappolare e distruggere sostanze estranee nocive all’organismo).
Non vi sarebbe quindi il rischio di indurre quella risposta immunitaria esagerata che è alla base di molti fenomeni allergici e malattie autoimmuni. I beta glucani sono inoltre sostanze capaci di facilitare la guarigione delle ferite e prevenire le infezioni. 
 

 

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