Pancia gonfia . . . meteorismo

Con il termine "meteorismo" ci si riferisce comunemente a una sensazione soggettiva di distensione, gonfiore o ripienezza addominale, che talora si accompagna a distensione addominale effettivamente visibile...

Con il termine “meteorismo” ci si riferisce comunemente a una sensazione soggettiva di distensione, gonfiore o ripienezza addominale, che talora si accompagna a distensione addominale effettivamente visibile. Si tratta di un sintomo estremamente diffuso, riportato dal 10-30% della popolazione generale. Nel 65-75% dei casi viene definito dai pazienti di entità moderata o severa, il 54% riferisce che i sintomi influenzano le attività giornaliere, e il 43% ricorre all’ausilio di farmaci per alleviare la sintomatologia.

È più frequente nelle donne e nei pazienti con disturbi funzionali gastrointestinali, particolarmente in quelli affetti da sindrome dell’intestino irritabile, viene riportato nel 96% dei casi.

La sintomatologia viene comunemente attribuita dal paziente all’eccessiva quantità di gas intestinale, anche se il volume totale del gas intra luminale è mediamente di circa 200 ml e tende a rimanere relativamente costante, sia a digiuno che dopo i pasti, e questo accade sia nei soggetti sani che in quelli che lamentano distensione addominale. Il gas intestinale è composto da azoto (in quantità predominante), anidride carbonica, idrogeno, metano e ossigeno (in quantità molto contenute). Le fonti del gas intestinale sono principalmente l’aria ingerita e la produzione intra luminale.

Ogni deglutizione si associa all’ingestione di aria, in quantità particolarmente abbondante quando si assumono velocemente cibi e bevande. (Approfondimento: Dimagrire masticando) La maggior parte dell’aria ingerita viene eliminata con l’eruttazione, ma una parte anche consistente può raggiungere i tratti intestinali distali.

Nel lume intestinale sono prodotti principalmente: Anidride carbonica prodotto della digestione di grassi e proteine, dalla fermentazione batterica dei substrati intra luminali, alcuni alimenti, in particolare i carboidrati non digeribili, ne causano un incremento della produzione, Idrogeno normalmente prodotto in modo predominante nel colon deriva dalla digestione di carboidrati e proteine e la sua produzione nel colon aumenta in caso di malassorbimento nel tenue. Alcuni alimenti come legumi, farina di frumento, avena, patate, mais ne favoriscono la produzione, Metano prodotto dal metabolismo dei batteri; la sua produzione è determinata dalla concentrazione di batteri metanogeni nel colon.

Sono poi presenti piccole quote di idrogeno solforato, amine volatili, indolo, scatolo, ammoniaca, acido butirrico e acido valerianico, in gran parte provenienti dai processi digestivi e dal metabolismo della flora batterica intestinale.

Quali sono le cause di questo fastidioso disturbo?

Gli studi che se ne sono occupati, forse per la complessità e la diversità dei metodi di misurazione, hanno fornito dati contrastanti. E’ emerso che svolge un ruolo molto importante il transito intestinale, che influenza il tempo di esposizione per la diffusione dei gas attraverso l’interfaccia sangue/intestino, e anche l’esposizione del contenuto intraluminale ai batteri.

Nei pazienti che lamentano meteorismo associato a distensione addominale è presente una significativa alterazione della motilità intestinale, probabilmente da alterazione dei riflessi entero-enterici, che condiziona un’abnorme ritenzione dei gas.

Sintomi principali

La sensazione di gonfiore può riguardare sia i quadranti addominali superiori che quelli inferiori, tuttavia la maggior parte dei soggetti lamentano un fastidio diffuso a tutto l’addome. La sintomatologia tende a peggiorare dopo i pasti, mentre migliora durante la notte. Lo stress può peggiorare la situazione accompagnandosi anche a stanchezza cronica e disturbi del sonno. Nel 40% dei casi che riguardano donne si verifica un peggioramento durante il periodo mestruale. Spesso l’esordio dei sintomi è contemporaneo ad un aumento di peso. E’ consigliabile comunque effettuare una routine ematochimica per escludere processi infiammatori in atto, inclusi i controlli per la celiachia e l’assetto tiroideo.

Per la diagnosi di meteorismo funzionale devono essere soddisfatti contemporaneamente due criteri, la sensazione di gonfiore o distensione visibile dell’addome deve verificarsi per almeno 3 giorni al mese per tre mesi, e assenza di diagnosi di dispepsia funzionale, sindrome dell’intestino irritabile o altri disturbi funzionali gastrointestinali.

Tuttavia vista l’ampia sovrapposizione dei disturbi funzionali dell’apparato digerente, il meteorismo può rappresentare un sintomo rilevante in molte patologie come: la stipsi, la sindrome dell’intestino irritabile, la dispepsia e i disturbi della condotta alimentare (binge-eating e anoressia),  senza dimenticare l’obesità, infatti è anche correlato all’indice di massa corporea (BMI).

Non esiste una terapia specifica per il meteorismo, spesso il trattamento di questo sintomo avviene nell’ambito del trattamento delle altre malattie gastrointestinali precedentemente menzionate.

La dieta sicuramente svolge un ruolo molto importante, spesso per il fastidioso disturbo della “pancia gonfia” interviene anche una componente infiammatoria legata alla presenza di intolleranze alimentari che sarebbe utile indagare per la successiva impostazione di una dieta di desensibilizzazione finalizzata al recupero della tolleranza.
E’ bene seguire anche alcune norme legate all’assunzione del cibo, per esempio evitare “abbuffate”, masticare bene gli alimenti, evitare bevande gassate, chewing-gum e il fumo.

Per quanto riguarda le scelte alimentari sarebbe meglio evitare:

  • cibi eccessivamente grassi,
  • ridurre l’assunzione di  lattosio (latte, yogurt, gelati, formaggi morbidi),
  • evitare l’assunzione di cibi fermentati come pane, cracker, grissini, focacce ….
  • vitare anche i dolcificanti artificiali, perché non assorbiti dall’intestino e quindi soggetti a fermentazione a livello del colon.

Tra gli alimenti consigliati: il finocchio, il mirtillo, il mirto, la menta (hanno azione antifermentativa); così come la mela, per la sua attività di regolazione delle reazioni fermentative intestinali.
Una volta escluse possibili patologie responsabili di questo fastidioso “disturbo” come coliche biliari, insufficienza epatica … o patologie correlate all’apparato gastro-intestinale e ricordandoci anche della nostra testa visto l’importante legame intestino-cervello.

Al di là di una corretta alimentazione è di fondamentale importanza riequilibrare la flora intestinale e correggere l’eventuale disbiosi, di seguito elenchiamo possibili rimedi utili a migliorare la sintomatologia:

Lycopodium clavatum 5-7 CH se il gonfiore è localizzato sopratutto nella parte bassa dell’addome Carbo vegetabilis 5 -7 CH se il gonfiore è localizzato nella parte alta dell’addome, sopra l’ombelico.

China Officinalis 5-7 CH gonfiore di tutta la pancia, sia sopra che sotto l’ombelico; utile anche nei gonfiori che vengono dopo aver preso freddo sulla pancia

Nux vomica 5-7 CH gonfiore dopo il pasto, associato a pesantezza e crampi, e intensa sonnolenza postprandiale

Del rimedio scelto si utilizzeranno 3-4 granuli 2-3 volte al giorno per cicli di circa un mese anche ripetibili.

Utili anche alcuni infusi ottenuti  da semi di Finocchio, semi di Anice e foglie di Alloro.

Quando la componente intestino-cervello è predominante potremo utilizzare una tisana o anche un estratto idralcolico di Melissa, Camomilla e Passiflora piante utili nella regolazione neurovegetativa o minerali come manganese-cobalto o una miscela di Magnesio, Manganese, Biancospino, scorza di Arancio dolce (Oximix 4+).

 

 

 

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